lunedì 18 settembre 2023

Zampata di Mancuso in extremis e terza vittoria di fila.

È un Palermo più esperto, più forte, che gioca meglio degli avversari perché è più maturo, è una squadra che ha la consapevolezza di dover lottare per vincere il campionato, che sa di avere una squadra di caratura diversa, ma non è un Palermo che gioca bene, una squadra che gioca bene e di quella levatura, deve “uccidere” le partite, non può vincere al 93esino o con gli avversari con l’uomo in meno.

Il Palermo vince ad Ascoli nel recupero e di misura, terzo successo consecutivo senza infamia e senza lode, un successo da squadra esperta e navigata, come la maggior parte dei calciatori che la compongono, i rosanero restano imbattuti e anche senza brillare, dando continuità al percorso iniziato per arrivare alla serie A, con le premesse per essere comunque protagonisti.

Certo, i miglioramenti nella capacità di uscirne bene da queste situazioni si vedono, ci sono, cosa che non succedeva la scorsa stagione, come vincere dopo la sosta, ad Ascoli la partita è stata intensa e complicata, la squadra marchigiani non era irresistibile, tant’è che mai Pigliacelli è stato messo in difficoltà, alla fine la squadra porta a casa un successo preziosissimo ed è terza in classifica a 1 punto dal Venezia seconda e a 3 dal Parma prima, ma i rosa hanno pure una partita in più.

I rosanero hanno 10 punti in 4 partite, una gara da recuperare e hanno infilato la terza vittoria consecutiva in campionato, è così che ne esce l’esperto Palermo, dopo un incontro complicato e con poche vere emozioni, i rosa hanno confermato la propria solidità in difesa, con in testa un grande Ceccaroni, Corini conferma molto intelligentemente Stulac a centrocampo, ancora insieme a Segre ed Henderson, in attacco con capitan Brunori e Di Mariano, Di Francesco è titolare al posto di Insigne.

I rosanero iniziano la partita come al solito oramai, con ordine e qualità in mezzo al campo, è sempre Stulac a tessere le trame della squadra, contro un Ascoli che mette grande intensità e atletismo in campo, con chiusure del fraseggio avversario rapide e puntuali, che determinano un primo tempo, piuttosto equilibrato e senza reti.

Le due squadre si studiano e prima del quarto d’ora non ci sono emozioni, al 15esimo la prima occasione è del Palermo con un colpo di testa di Aurelio e al 20esimo circa, arriva la risposta dei padroni di casa con Mendes, il Palermo ha provato a costruire, ma Stulac ha predicato nel deserto, abbastanza bene diciamo sulle fasce, ma è mancato il guizzo di Di Mariano e quello sappiamo.

Stupisce invece la prova incolore di Di Francesco, a mio avviso segno che il modulo o l’impostazione devono essere rivedute e corrette, perché era così anche con Insigne, c’è indubbiamente qualcosa che non va, anche perché Brunori è sempre più solo e meno servito dentro l’area, la terza occasione è ancora per l’Ascoli con Milanese, allo scadere dei primi 45 minuti, è sempre l’Ascoli a farsi pericolosa con Mendes e al secondo di recupero con Rodriguez.

Nella ripresa i bianconeri provano a vincere la partita e inseriscono Caligara e Nestorovski, la manovra dei padroni di casa si fa più avvolgente e il Palermo fa fatica, si attacca da una parte e dall’altra, senza mai impensierire veramente i due portieri, entrano Mancuso, Gomes e Lund, Brunori ci prova, imitato da Mancuso, entra Soleri a 8 minuti dalla fine, quelli che Corini avaramente concede sempre all’attaccante, che porta brio e scompiglio nell’area ducale.

Al 92esimo sugli sviluppi da calcio d’angolo, la rete di Mancuso che porta in vantaggio i rosanero e regala 3 punti d’oro al Palermo, anche sé pur sofferta, è una vittoria che dà coraggio e consapevolezza, autostima e sicurezza, ora i rosanero venerdì saranno al Barbera contro il Cosenza, per l’anticipo della sesta giornata.

 

 

Preparazione finita per gli allievi del Riese.

Con l’amichevole giocata contro la juniores, ufficialmente termina il periodo di preparazione degli allievi, intanto dobbiamo registrare ancora una sonora sconfitta, un altro 10 a 0, ma al contrario di quella di 15 giorni prima con l’Ezzelina, stavolta gli allievi del Riese hanno perso giocando bene, il primo tempo li ha visti costretti a difendersi nella loro metà campo, ma non hanno sofferto oltremodo gli avversari.

Il 4 a 0 del primo tempo è stato molto episodico, nel senso che hanno concesso pochissime palle alla Juniores, ma hanno subito 4 gol in parte evitabili, nel secondo tempo quando la juniores ha cambiato quasi tutta la squadra, mettendo in campo le riserve, i ragazzi di Crisà hanno avuto una bella reazione, giocando stavolta loro e bene nella metà campo avversaria, solo che non sono stati bravi a trasformare in gol il gioco espresso, poi all'80esimo complice la stanchezza, la juniores ha dilagato, ma a quel punto avendo avuto pochi cambi a disposizione, per le tante indisponibilità, non c'è stata più partita.

Non potevamo non chiedere al Mister un suo commento:

“Io sono soddisfatto della prestazione ordinata e volitiva dei miei ragazzi, considerata la differenza d'età e che metà della squadra, a causa di ferie e acciacchi vari si è allenata poco, devo dire che abbiamo fatto bene, è chiaro che c'è ancora tantissimo da lavorare, specialmente a centrocampo e in qualche intemperanza di qualcuno, forse ancora mentalmente troppo piccolo e troppo irascibile”.

Abbiamo notato che la squadra si muove con una idea di gioco, non espressa nelle prime due/tre amichevoli:

“Dobbiamo ancora mettere a punto tante cose, serve tempo e non creare aspettative dannose, il nostro obiettivo non è vincere il campionato, ma essere protagonisti fino alla fine”.

Ci è sembrato che nel secondo tempo, Colantuono abbia fatto meglio di Cuccarolo:

“Devo ammettere che Colantuono in questo periodo sta facendo bene, nonostante i suoi limiti tecnici, Cuccarolo lo stimiamo moltissimo e stiamo cercando di rilanciarlo in tutti i modi, ha potenzialità ma, ha dei limiti di personalità, sicuramente se dovesse continuare così, dovrò ripensare le gerarchie”.

  

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