lunedì 22 agosto 2016

Il giorno più importante

La stagione calcistica 2009/2010 era stata una stagione travagliata, è vero che gran parte della squadra dei Delfini era quella che avevo faticosamente costruito al C.U.S; ma quel campionato di seconda categoria si preannunciava ricco di aspettative e anche pieno di insidie, diffidenza, invidia ed essenzialmente critiche.
La squadra andava a gonfie vele, ma tenerla al massimo è stato faticoso, l'inizio del ritorno e l'ingresso del 2010 fu reso ancora più duro dalla prematura scomparsa di mia madre e poi a cinque partite dalle fine la sconfitta con la capolista, che aveva messo tutto in discussione e l'insperato inseguimento, poi raggiunto con successo.
Il grande giorno era arrivato, il giorno dello spareggio, il giorno in cui una vittoria o una sconfitta, avrebbero cambiato molte cose nel "mio" calcio, ero nello spogliatoio come tutte le altre volte a preparare la partita, a quel punto non ci sono parole ad effetto o strategie, ci sei tu e l'avversario, è una guerra di nervi, chi resta più lucido vince.
In mattinata avevo ricevuto la telefonata di facciata del presidente con cui non correva buon sangue, che mi chiedeva delle sensazioni che provavo a suo dire, nel giorno più importante, come a volere sottolineare che grazie a lui io stavo vivendo il giorno più importante della mia vita, io come mia abitudine non mi sono scomposto e con la mia flemma anglosassone, comunicai le mie "sensazioni" dicendo: .... per me è un giorno come un altro.
Era veramente così, per me non ci sono giorni importanti, o per lo meno ogni giorno è importante sè lo vivi intensamente, anche i giorni considerati peggiori sono importanti, è nella difficoltà che cresci come uomo e i successi sono la risultanza dell'esperienza negativa che ti ha segnato.
La vita è fatta di tanti giorni importanti, tutti i giorni sono importanti e non c'è un giorno più importante di un altro, veramente uno c'è "il domani", quello è il più importante di tutti, esserci ancora "domani" che poi diventa un giorno come tanti perchè è quello nuovo, quello che viene dopo, quello che deve arrivare è sempre il "giorno più importante".
Quindi non è il giorno dello spareggio o quello della tua prima partita in panchina in assoluto, non è il giorno in cui hai raggiunto la categoria più alta o il giorno in cui hai vinto un titolo e nemmeno il giorno dell'abilitazione ad allenatore.
La vita è fatta di tanti giorni importanti che poi diventano uno come tanti altri, ti sembrano "importanti" perchè hai aspettative positive, ma le cose sono positive perchè abbiamo la possibilità di metterle a confronto con quelle negative, certo non ci sarebbe stato lo spareggio se non avessimo vinto l'ultima di campionato, non avremmo creato "il miracolo" Delfini, se non fossimo andati via dal Cus.
Queste sono state le parole che detto ai miei ragazzi prima dello spareggio, in quella occasione non avevo bisogno solo di atleti, dovevano essere anche e principalmente "uomini", dovevano capire che la "storia" la scriviamo noi con i nostri comportamenti, loro lo hanno capito ed hanno vinto.
Adesso forse mi attende veramente il giorno più importante nel calcio e nella vita, era un lontano 27 marzo di 62 anni fa, venivo alla luce piangente, sporco e spelacchiato, tornerò a nuova vita il primo di settembre del 2016, quel giorno nascerò un'altra volta, ricomincerò in un altro posto, un nuovo ambiente, un nuovo modo di vivere, una vita tutta da scoprire, proprio come 62 anni fa.
Se potrò continuare a raccontarvi di queste storie, è proprio perchè ci sarà un domani, quel giorno "importate", nel calcio mi confronterò con una nuova realtà, con una nuova mentalità e con un nuovo modo di fare calcio.
Oramai non sarà più importante avere accettato nel 1980 il mio primo incarico di allenatore, così come non saranno più importanti le persone che ho incontrato e che hanno creduto in me, quelle che mi hanno collaborato e le situazioni che si sono create, ma saranno e resteranno importantissime per la mia crescita di uomo e di tecnico.
Lo so cosa state pensando, a quel domani che spero sia il più lontano possibile, al quel domani che non ci sarà.
Sarà importante pure quello, vedete: "nivuru cu niviru un tinci", il nero sul nero non si vede, ma volete che un diavolo come me possa convivere con altri diavoli ? Certo che no, quindi gioco forza mi manderanno in paradiso, ma non sarà per questo che sarà un giorno importante, ma perchè finalmente potrò chiedere a Dio per quale squadra tifa.
Personalmente credo che lui sotto, sotto tifi per il "diavolo" ..... per il Milan, cosa pensate, che centra .... e sapete perchè lo penso ..... per quella certa affinità che ha con Berlusconi, il celeste è Dio in cielo, Silvio si crede Dio in terra.

Dov'è qua il viaggio ? Ma come ! il paradiso non è più alto di 30 mila piedi sopra lo zucchero filato !?

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