lunedì 1 agosto 2016

Dynasty

26 luglio 2016 .... non è il giorno del ringraziamento, è la festa degli zii, casualmente mancano 100 giorni netti al mio pensionamento, forse non tanto casualmente ricorre la celebrazione di Sant'Anna (il nome femminile che ricorre con più frequenza tra i Crisà), ma principalmente è il giorno del raduno della dinastia, come si legge dallo stemma, dei CRISA' - CRISA.
Che significa Crisa ?.... non ho avuto la possibilità di chiederlo, ma mi è sembrato di capire che in qualche occasione, qualche messo comunale avrà sbagliato la trascrizione e tutti i discendenti poi non hanno più avuto l'accento sulla "a" finale, oppure posso ipotizzare che quando i nostri cugini sono arrivati in Francia, dove solitamente mettono l'accento sulla vocale finale, i due accenti si sono annullati e quindi è diventato Crisa.
Di contro posso dirvi che ho saputo altre cose sulla "Dinastia", che chiaramente vi racconterò, prima di parlare del "raduno".
Allora, partiamo da lontano, intanto sembra che la partenza conosciuta sia data da Crisà Vincenzo nato nel 1785 e che dalle sue nozze con Carmela, siano nati Matteo e Rosario, Matteo sposò una Maria Anna che casualmente coincide con la coppia che ci interessa più da vicino, ma in pratica erano i nonni del Matteo padre di Turiddu.
La coppia ebbe sette figli e fù per questo che si pensò di inventare qualcosa, che quasi 200 anni risolse il problema, prima ebbero tre femmine e poi quattro maschi, il primo di questi Vincenzo sposò Rosalia e da questo matrimonio nacquero altri sette figli e qui si intensificarono le ricerche per inventare la televisione, la prima fù Maria e poi Matteo il nonno di mio padre, dopo arrivarono: Diego, Giovan Battista, Francesco, Maria Anna e Giuseppe.
"Chi cunfusioni" (che confusione) .... "si ma a tia un ti ci nmitò nuddu" (si ma tu non sei stato invitato), anche se c'è l'albero genealogico di mezzo non è botanica, questa è storia quella dei due fratelli Crisà: Giovan Battista (quello del filone lampadari) e Matteo nostro avo diretto, che se non c'era lui non c'ero io e queste cose chi ve li raccontava ?
Andiamo al raduno, per quanto riguarda i cugini lontani discendenti da Giovan Battista, c'era una esigua rappresentanza e poi tramite un video, ho visto e di conseguenza saputo, dell'esistenza di cugini francesi e americani, che non sono potuti venire e non so a quale ceppo appartengano.
Torniamo al bisnonno Matteo sposo di Marianna (ricordate la vecchietta con lo scialle nero) e genitori di 9 figli: Vincenzo, Rosalia e Francesca che non abitavano a Palermo e poi Nino (quello dell'arenella), Turiddu (mio nonno), Gino, Diego, Vittorio e la sorella Sarina, nonno Matteo faceva il tappezziere, un giorno si è recato a Cefalù per fare dei lavori, ha conosciuto la nonna Mariannina, hanno fatto la "fuitina" e sono rimasti sposi a Palermo.
Anche in questo caso, se non è proprio sangue blu quello che scorre come nel caso della nonna Flora, la vecchietta piccola, minuta, sempre vestita di nero e che mangiava pupatelli, era insegnante a Cefalù, ed era figlia di una facoltosa famiglia del luogo, proprietari terrieri dalle zone limitrofe a Cefalù.
La "fuitina" della nonna Mariannina, ha avuto l'effetto di non essere stata più riconosciuta dalla famiglia e di conseguenza è stata diseredata, quindi pensate che potevamo essere ricchi da parte di mio nonno Turuddu figlio di proprietaria terriera e poi da parte di mia nonna Flora, figlia di secondo letto del principe di Belmonte e invece, si pasteggiava a pane e cambiali.
Un'altra curiosità è stata quella di conoscere come mai, mio padre si chiamasse Mario e non Matteo visto che era il primogenito, tutta colpa di un litigio tra "ricche" decadute, la nonna Flora litigò con la nonna Mariannina e la nonna "abruzzese" legandosela al dito, quando è nato mio padre non lo chiamò Matteo, ma gli mise il nome del santo del giorno in cui era nato e quindi Mario.
Questo chiarisce il perchè si interrompe l'eredità dei Matteo per il primogenito di tutti i figli del tappezziere, aprendo così una nuova e unica successione ereditaria dei Crisà: Salvatore-Mario-Salvatore-Mario, bravissimi..... mio figlio senza la lite "suoggera e nuora", si sarebbe chiamato Matteo.
26 luglio 2016 ..... day of Crisà Dynasty, questo evento si è potuto materializzare, grazie alla tenacia del più piccolo dei nipoti della prima generazione, per intenderci il più piccolo fra i figli dei fratelli: Vincenzo, Rosalia, Francesca, Nino (quello dell'arenella), Turiddu (mio nonno), Gino, Diego, Vittorio e la sorella Sarina,
Presenti poi c'era una ricca rappresentanza della seconda generazione, tutti i figli e quindi Matteo Crisà figlio di Nino che era il più grande e Stefano che era il più piccolo, con Agnese, Paoletta, Anna e Franca in rappresentanza di Nino; Margherita, Matteo e Ciccio Bruno rappresentavano la Zia Sarina, Matteo lo Zio Vittorio e l'altro Matteo lo zio Gino.
Mancavano i rappresentanti di Turiddu, (Mario e Matteo morti, Anna invece è a Torino e i figli dello zio Diego, poi c'era anche la terza generazione dove io sono il più grande, non mi dite chi è il più piccolo perchè non lo saprei e poi c'era anche la quarta, testimoniata dai figli di mio cugino Salvo, ma credo senza ombra di smentita, che presente ci sarà stata anche la quinta generazione.
Anche qua come per la rimpatriata con i miei compagni di scuola, ci siamo chiesti andandoci incontro: "ma tu cu si" (ma tu chi sei) e poi dopo esserci riconosciuti, siamo passati alle vie di fatto, no che ci siamo presi a legnate, le vie di fatto sono il motivo vero per cui eravamo là, "a manciata" (la mangiata).
Ci sono stati i ringraziamenti di rito, antipasto caldo alla Palermitana, giro pizza anche questo abbondantissimo, musica e balli d'epoca .... no, la musica era moderna, eravamo noi che le ballavamo tutte all'antica con la "fasuola" (la fagiola), un mix dilettantistico mal riuscito tra: il tango, il valzer e la polca, di cui mio padre era il più grande interprete dell'universo.
Alla fine e prima della torta, c'è stata la proiezione di alcuni video degli assenti, Cettina (quella del vino), ne ha mandato uno bellissimo, lì per lì l'abbiamo scambiata per Nicoletta Orsomando, .... come "cuè" !?, (chi è) prima di sedervi ad ascoltarmi fatevi una cultura, comunque dopo i videosaluti, sono state proiettate le foto degli antenati a partire dalla seconda metà dell'ottocento.
Foto singole, a gruppetti e a gruppone, per quella tutti insieme ne abbiamo scattate 7/8 e poi abbiamo fatto il puzzle, distribuzione della copia dell'albero genealogico e dello stemma e in fine la torta su cui era riportato lo stemma stesso.
Tutta la festa e l'organizzazione è stata bella, perfetta, tutti abbiamo richiesto che si faccia ancora il prossimo anno, qualcuno con cadenza annuale come appuntamento fisso e qualche altro un pò blasfemo addirittura in sostituzione del Natale, vista la veneranda età ognuno si è prenotato perchè, oggi domani dovesse arrivare la morte, uno gli può sempre dire che aveva già preso un impegno da tempo e quindi di ripassare un'altra volta.

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