sabato 28 maggio 2016

Effetto speciale.

Credo che ognuno di noi si senta un pò particolare, anche se mi sento un Dio in terra, sono umano anch'io e come tutti ho i miei difetti e le mie debolezze e giusto per non essere di meno mi sento un pò particolare anch'io, ma no nel senso di "speciale", nel senso che mi trovo spesso fuori dalle logiche comuni, tanto che mi piace dire di avere una logica che rasenta la lucida follia.
Non sto parlando della logica delle donne, quella non si capisce, un famosissimo studioso di cui adesso mi sfugge il nome, disse che lui nella sua vita aveva capito e dato una spiegazione a tutto, le uniche due cose che non era riuscito a capire erano, la logica delle donne e il riflusso del mare.
Ora non vi arrabbiate perchè è un complimento, voi donne siete così difficili da scoprire e parimenti meravigliose, misteriose come il riflusso di una delle più belle cose esistenti in natura, che è il mare.
Non è una presa per i fondelli e la mia visione "particolare" delle cose, le vedo sotto un'altra aspetto, alcune cose non le concepisco, ma è il copione che mi è stato dato da recitare in questa "scena" che è la vita e mi adeguo, comunque tutto questo mi serviva per fare un pò di scena ed introdurvi al prossimo racconto.
Proprio perchè particolare, godo delle piccole cose della vita, che magari ai più passano inosservate, come ad esempio tutte le volte che vedo le riprese di un film, nei posti dove sono stato, come Parigi più tosto che Punta Secca, Roma o Londra, rivedere quei posti dove ho camminato, mangiato, bevuto qualcosa o fatto le foto, mi fa un "effetto speciale".
Mi si allargano le narici, mi si gonfia il petto, accenno ad un tiepido sorriso e vengo pervaso da una sensazione di felicità, forse sono scemo o magari ecco, un pò particolare, forse succede anche a voi e io magari penso di essere il solo a provare queste sensazioni di benessere, però le provo.
Quindi tornando all' effetto speciale, vedere i film di Montalbano per esempio, dopo essere stato in quei luoghi o il film "the  tourist" girato interamente a Parigi e Venezia, vedere la stazione, il canal grande, l'aeroporto, piazza San Marco, tutti posti come vi dicevo visti dall'alto e vissuti in prima persona, fra l'altro l'ultima volta che ho visto "the tourist" ero tornato da poco da Venezia con mia sorella Cettina e suo marito, comunque dicevo, vedi il film in maniera particolare.
A proposito delle scene girate  a Parigi, oltre ad avere passeggiato, dormito, bevuto e mangiato nella capitale francese, ricordo quella volta che tornavo in aereo da Londra, c'era una bellissima giornata, con qualche pezzetto di zucchero filato qua e là, nonostante l'altitudine che non era di 30 mila piedi, perchè nei voli internazionali si viaggia ad un'altitudine maggiore, ad un tratto guardando giù, mi sono accorto che c'era qualcosa di conoscente .... Parigi ?
Era una delle pochissime volte che mi è stato concesso l'uso del finestrino, non pensavo fosse possibile, che a quella altezza si potesse riconoscere così chiaramente una città, prima con sufficienza e poi con stupore .... ma .... quello sembra l'arco di trionfo .... e quelli gli Champs-Elysèes, la collina del Trocadero, ma .... questa allora è Parigi.
E man mano che sorvolavo la città, erano chiari e riconoscibilissimi, la Senna e la Tour Eiffel, il grande e il piccolo palazzo, il ponte Alessandro III, con l'Invalides da una parte e la chiesa della Maddalena dall'altra, piazza della concordia, piazza Vendome, il Louvre, i giardini Lussemburgo e Notre Dame.
E' stata una cosa bellissima, forse si è trattato di nascosto esibizionismo, di muta ostentazione o di lucida follia, ma a me ha fatto un "effetto speciale", dall'alto ancora di più, forse perchè non pensi che si possano notare così chiaramente i luoghi.
La stessa cosa mi è successo una volta mentre stavo atterrando a Treviso e buttando l'occhio fuori tra lo zucchero filato, qui stavolta ce n'era un pò, mi è sembrato di essere all'Italia in miniatura, eravamo molto più bassi, questa è ...... il Prato della valle, ma allora siamo sopra Padova, si ! è proprio Padova e quella è la Basilica di Sant'Antonio.
Invece l'ultima volta che sono stato a Tombolo e poi sono tornato, il volo di ritorno è stato fatto in una delle rarissime volte di sera e sicuramente per il fatto che si trattava di un volo "straordinario" come me, mi sono accorto che anzi chè puntare come solitamente avviene verso la Toscana, è tornato indietro fino a Venezia e ci siamo fatti tutto il bellissimo litorale adriatico.
Anche qui ho riconosciuto, Venezia, tutta la laguna, Chioggia, il delta del Pò, Comacchio con il suo lago e poi ha cominciato ad imbrunire e la terra sotto di me è diventata scura, le luci confondevamo il paesaggio, che era diventato blu, più intenso per la terra e da un blu più chiaro per il mare.
Ad un tratto ancora due laghi, come quelli di Comacchio e della Marina di Ravenna, ma stavolta il sottile lembo di terra che li separa dal mare, era ancora più sottile, non capivo dove eravamo, ho escluso subito di vederci doppio, visto che non bevevo da più di cinque ore, sgranavo gli occhi per penetrare dentro quel tremulo bagliore, quando l'aereo virò puntando verso la Sicilia.
Divenne tutto buio, era calata la sera, dopo un bel pò si videro le luci della costa palermitana e da li a poco siamo atterrati, ma non riuscivo a togliermi di mente (io sono fatto così, un pò particolare) quei due laghi, mi sono proposto quanto prima di fare una ricerca su internet, mestieri di casa permettendo.
Saranno passati 3 o 4 giorni e nella buca delle lettere trovo il mio abbonamento mensile a "in viaggio", questo a testimonianza della mia passione per i viaggi e del fatto che non vi racconto frottole, era dedicata alla Puglia e sfogliando, su una pagina c'era riportata la cartina, ti conoscono mascherina, eccoli qua, sono proprio loro i due laghi che ho visto, il lago di Lesina e il lago di Varano, la Puglia è meravigliosa, non ci sono stato mai stato, ma adesso ho un motivo in più per andarci.
Ora è possibile si trattasse di questi due laghi o magari erano sempre quelli di Comacchio, se non erano ne i primi e neanche i secondi .... e allora sarà stato un "effetto speciale" ?

domenica 22 maggio 2016

30 mila piedi sopra lo zucchero filato.

Come avete visto, in bicicletta attorno alla chimica arenella, in treno fino a Torino, in traghetto per Salina o in auto all'aeroporto di Punta Raisi ad accompagnare chi partiva in aereo, in un modo o nell'altro, sono stato sempre in viaggio.
Fino ad una decina di anni fa, in cinquant'anni circa di vita non avevo mai preso un aereo, accompagnavo sempre gli altri all'aeroporto, ma non ero mai partito, forse sarà stata la maledizione dell'otite, fatto sta che ne come "comandante", ne come passeggero, riuscivo a volare.
Prima i voli costavano un sacco ed io, come diceva mio figlio Mario, essendo un "alluminista" (artigiano dell'alluminio), povero, non me lo potevo permettere, a proposito, una divagazione......
Quando mio figlio aveva 7 o 8 anni, in televisione hanno dato il "Pinocchio", con Manfredi, Franco e Ciccio e la fata turchina interpretata da Gina Lollobrigida, il bambino che faceva pinocchio, era tale e quale anche come modo di fare a mio figlio, pinocchio interrogato sul mestiere di Geppetto diceva: mio padre fa il falegname, povero e Mario, quando a scuola il maestro Torre gli chiedeva che mestiere faceva suo padre, lui rispondeva: l'alluminista, povero.
Chiarito il concetto di alluminista e anche quello di povero, torniamo a parlare di voli in aereo, perché per quelli pindarici ci stiamo attrezzando, così devo dire che grazie all'altra mia figlia, che ha deciso di emigrare a Tombolo appena diplomata e al fatto che i voli nel frattempo per via del moltiplicarsi delle compagnie, costavano di meno, ho cominciato a viaggiare in aereo.
Alla media di almeno sei voli l'anno, diciamo che adesso mi sono attestato sui 70 voli, tra Italia ed Europa, non ci sono riuscito come pilota a racimolare le famose 5000 ore di volo, ma penso di averle raggiunte come passeggero, nella vita chi si contenta gode e viaggiare è un bel godimento, fermo restando che se continuo con questa media, prima o poi la Ryanair mi farà pilotare un aereo ad honorem.
E' di recente una battuta di mio cognato Luigi, che mi diceva: .... più di te, c'è sempre in viaggio solo Renzi, si perché negli ultimi due anni, con il fatto che mia moglie è andata ad insegnare in Veneto, parto quasi tutti i mesi, non è diventato il mio lavoro, ma sta quasi diventando la mia casa, una casa con vista sulle nuvole.
Il primo viaggio è stato il Natale successivo alla partenza di mia figlia, anche Mario allora lavorava all' Oviesse di Bologna ed era fuori anche lui, con l'occasione, c'era la possibilità di andare a conoscere la casa di mia cognata, che fra l'altro ci ospitava e siamo andati.
Siamo partiti per Venezia con "Volareweb", una compagnia che adesso non c'è più, paura ..... non ci pensavo e poi è come l'ottovolante, basta non guardare giù, io il problema di guardare giù non c'è l'ho, perchè il finestrino tocca sempre a mia moglie, adesso che viaggio da solo qualche volta mi capitare il finestrino, ma oramai la paura.....
No, non sono mai andato sull' ottovolante o cose simili, non ci tengo, non ci andrei manco se mi pagano, quanto ? se raddoppiate la cifra ci faccio un pensierino, la prima volta quindi è stato bellissimo, no che adesso non lo sia più, ma volare così spesso, fare e disfare le valige continuamente, gli orari, i controlli sempre più stressanti, ti tolgono qualcosa.
Vi dicevo la prima volta è stata bellissima, io sbirciavo più che giù perché ero distante, fuori di tanto in tanto, tra il profilo di mia moglie e l'ala dell'aereo, vedevo solo "zucchero filato", tanto zucchero filato tutto intorno, sarà per quel famoso DNA, ma a me dà quella impressione, di stare a 30 mila piedi d'altezza, sopra un mare di zucchero filato.
Nell'aereo, c'erano dei piccoli monitor appesi sul tetto, da dove seguivamo la rotta e quindi sapevamo sempre sopra a dove stavamo volando, arrivare a Venezia è spettacolare e per chi vola per la prima volta, non c'è di meglio che decollare da Palermo e atterrare a Venezia e viceversa, è una cosa veramente eccezionale.
Certo in tutti e due i casi e ancora adesso, molto spesso sembra di ammarare più che atterrare, poi a seconda della rotta quando arrivi a Palermo, vedi prima Ustica e poi tutto il litorale, il porto, il Monte Pellegrino, la circonvallazione che come un "serpentone" attraversa i colli e si tuffa a mare, quando arrivi a Venezia, vedi la laguna, riconosci chiaramente le calle (le viuzze veneziane), e poi chiarissimo, quasi si tocca con mano il campanile di San Marco e la Giudecca, porca miseria che bello viaggiare.
Io nella vita ho tre grandi passioni, mia moglie, il calcio e viaggiare, l'amore per i dolci ? no, quella non è una passione, quella è arte, un' arte che ci tramandiamo come i circensi, noi siamo come il pittore o lo scultore o un compositore, c'è chi è artista nelle arti figurative e chi in altre arti (musica, canto, ecc.), noi siamo "artisti" nella degustazione dei dolci e allora ?

lunedì 16 maggio 2016

Posti da favola.


Al posto fisso alla Forestale, non ci arrivo immediatamente dopo i concorsi ai Ministeri, ma dopo un lungo e taravagliato percorso durato 14 anni, perchè io di domande di concorso nel Corpo ne ho fatte tre, addirittura una mentre svolgevo il servizio militare e comunque non sono entrato per raccomandazione, al di là di quanto si possa pensare.
La prima volta si trattò del concorso per maresciallo, ma non sono stato idoneo perchè alla data della presentazione della domanda, non avevo assolto (per intero) gli obblighi militari, la seconda invece per guardia non andò in porto perchè le domande erano di gran lunga inferiori ai posti ed infine la terza per agenti tecnici, che si è svolto dopo 11 anni dalla presentazione della domanda.
Io ho saputo per caso qualche giorno prima, che di li a poco ci sarebbero state le prove d'esami e a dimostrazione che non ero raccomandato nonostante tutto, mi sono classificato tra gli ultimi, venne assunto il primo terzo degli idonei e poi nel giro di qualche mese anche il secondo terzo, quelli rimasti invece non avevano più nessuna speranza, alla faccia della raccomandazione.
Dopo qualche anno, proprio nel vivo delle disquisizioni con mia moglie, che non voleva venire con me in Australia ed io onestamente non me la sentivo di lasciarla a Palermo ed aggiungere tra i miei amori anche una australiana, tutto ad un tratto come per miracolo si diede corso anche all'assunzione degli ultimi rimasti in graduatoria.
E così sono passato da "Ranger" dei boschi australiani a tecnico dei boschi siciliani, anche se a lavorare nel bosco non sono mai stato, però di posti da favola, di natura anche incontaminata ne ho visti e devo dirvi che oltre per lo stipendio fisso, devo essere grato all'amministrazione forestale per avermi fatto conoscere la Sicilia, in tutti i suoi aspetti migliori.
A pochi giorni dalla pensione, devo dirvi in tutta sincerità, che vado via senza nessun rimpianto, anzi quasi sollevato, la politica e l'avidità dell'essere umano hanno rovinato il lavoro più bello del mondo, quello di stare a contatto e vivere la natura, ma nella stessa misura devo dirvi che per tanti anni il mio lavoro è stato meraviglioso.
Mi pare chiaro che anche nell'ambito lavorativo di cose da raccontare ne ho, nei miei anni passati al servizio antincendi boschivi, ho girato la sicilia in lungo e in largo, potrei raccontarvi della riserva di Vendicari, dell'oasi di Pantalica, delle casette sul litorale di Marzameni, della spiaggia di Donnalucata o dei noccioleti e del Monte Cammarata.
Mi ricordo in particolare la mia prima missione di lavoro all'Isola di Salina, ricordo intanto di essere partito nel pomeriggio, perchè avevamo l'imbarco sul traghetto a Milazzo alle otto di sera, a Salina ci sono tornato poi altre volte e di giorno, è una bella traversata con tappe a Lipari, Vulcano e infine a Salina, in pratica un cono rovesciato.
Il primo porto quello di Lipari è praticamente sulla piazza del paese, tipo Piazza Italia a Trieste, Vulcano si presenta come un "resort", circondato a mare di tante pietruzze di pomice e una scia di lava che percorre il fianco del vulvano, giungendo fino in mare.
Salina è un vecchio vulcano spento, raccontarvi la meraviglia del posto, offenderebbe la vostra intelligenza, la prima volta sono andato in un periodo primaverile e visto la posizione geografica dell'isola, ho visto solo nebbia, freddo e nevischio.
Una delle altre volte invece è stato in estate, appena saliti sulla punta del vulcano, il mio collega si ricordò che ci eravamo dimenticati del materiale in paese e decise di tornare a prenderlo, a me non andava di tornare giù per poi risalire e inghiottirmi di nuovo tutta quella polvere e poi sapevo per certo che era una scusa per andare a telefonare all'amante e così sono rimasto li.
Il tempo c'era, chi sà quando lo avrei rivisto, così mi sono arrampicato sul cocuzzolo più alto e mi sono seduto, il sole mi riscaldava il cuore, la brezza mi mitigava il corpo e la vista mi riempiva l'anima, lo scenario che si presesntava ai miei occhi era un vero spettacolo, sembrava di stare al cinema all'aperto.
So di avere suscitato la vostra curiosità, ma credetemi, con tutta la dovizia di particolari e con tutto il trasporto che potrò mettere nel raccontarvelo, non riuscirete a provare neanche il dieci per cento, dell'emozione che si prova in quelle situazioni.
Spaziavo con lo sguardo da Milazzo a Capo d'Orlando, intravedendo Cefalù da una parte e il Monte Furci dall'altra.
Abbassando lo sguardo e vedevo l'Isolotto di Ginostra, Alicudi con in mezzo Filicudi e poi Lipari e San Pietro, se non mi date del blasfemo vi confido che quel giorno mi sono sentito Dio seduto in paradiso, vi starete chiedendo che tipo di lavoro svolgevo, mi occupavo della manutenzione dei ponti radio.
Per sfatare poi il mito che in Sicilia non c'è neve, vi racconto di un particolare giorno di lavoro, noi della forestale prima ancora che nascesse la protezione civile, era una nostra prerogativa e di fatto lo è ancora, una domenica all'ora di pranzo di ritorno da una mia partita di calcio, mi sono seduto a tavola per mangiare, quando ho ricevuto una telefonata dall'ufficio.
Era un mio collega che mi chiedeva di andare al più presto in ufficio, perchè il prefetto ci chiedeva di approntare il più velocemente possibile i mezzi di soccorso a nostra disposizione, per andare sulle montagne di Geraci Siculo, alla ricerca di tre persone disperse sulla neve.
Abbiamo caricato il "gatto delle nevi" sul camion e attrezzato un "iveco 4x4" con tutto quello che ci poteva servire e siamo partiti, nei pressi di Geraci nevicava e avevamo grandi difficoltà a tenere i mezzi sulla strada, sterzo e controsterzo, "pattinando" siamo arrivati in paese, dove ci ha accolto una tormenta di neve.
Nel frattempo si era fatto l'imbrunire, in mezzo a mille difficoltà abbiamo messo in marcia il "gatto" e ci siamo divisi in due squadre, una di base in paese e l'altra in perlustrazione, si vedeva a mezzo metro e ci si parlava all'orecchio, il tutto era ovattato, era la mia prima neve, attorno a mezzanotte abbiamo sospeso le ricerche e siamo tornati a casa.
Era passata l'una di notte quando sono arrivato a casa, ho mangiato qualcosa e sono andato a letto, la sveglia era prevista per le sei, per riunirci e tornare ad operare alla luce del giorno, saimo arrivati attorno alle otto, le persone del luogo ci hanno fatto trovare mezza pagnotta di paese, con la mortadella spessa un dito, "maritata" con la ricotta fresca, il tutto innaffiato da un bicchiere di vino rosso.
Ricaricate la batterie, sempre in mezzo alla bufera di neve, il "gatto" ha ripreso le ricerche, attorno alle undici è arrivata via radio la notizia che i tre erano stati trovati in un casolare, ospiti di un allevatore al calduccio a mangiare e bere.
Tutto e bene quel che finisce bene e l'ultimo chiuda la porta.

mercoledì 11 maggio 2016

Concorsi romani.

La vita è una continua corsa, non contro il tempo, ma al fatto che raggiunto un obiettivo, subito ne devi raggiungere un altro, tipo, quando ti fai fidanzato ti chiedono quando ti sposi, poi ti sposi ed ora a quando il primo figlio e via dicendo, così, appena mi sono diplomato, subito mi sono dovuto mettere a fare i concorsi, alla ricerca del posto fisso.
Io veramente avrei voluto fare l'attore come il cugino di mio padre, ma non ero un adone e mi sono tolto subito l'idea, il cinema però era nel mio cuore, forse perché lo zio Matteo (vi ricordate sul postale per Napoli) che faceva la maschera al cinema "Italia", mi invitava sempre a vedere tutte le proiezioni a gratis.
Anche questo l'ho dovuto mettere da parte, perché l'accademia del cinema era a Roma e non c'erano i soldi per frequentare, così mi sono "buttato" sulla terza scelta, il commissario di Polizia, ben presto mi hanno fatto notare che occorreva laurearsi e che dopo tanto studiare, sarebbe bastata una pallottola (erano gli anni di piombo) che avrebbe vanificato in un attimo tanti sacrifici e poi anche la famiglia....
Così scartata anche la terza ipotesi, mi sono concentrato sul pilota d'arei e già come vedete si comincia a parlare di viaggi, sia come mestiere che come viaggio in treno per sostenere gli esami, scritti, orali ed attitudinali, nonché le relative visite mediche, presso l'aereonautica militare di Bracciano, sita sull'omonimo lago.
Palermo - Roma (con il famoso borsone del ferro da stiro, ma stavolta senza ferro) e poi sempre in treno a Bracciano, li sono venuti a prenderci con il camioncino e ci hanno condotto agli alloggi militari, quindi per quattro giorni ho mangiato e dormito senza dover pensare a nulla, in pratica ho fatto 4 giorni di militare.
Il primo giorno prove scritte di cultura generali (superate), il secondo giorno prova orale (superata), il terzo giorno prove attitudinali (difficili ma superati) e infine il quarto giorno le visite mediche, superate tranne per un otite avuta da bambino, riacutizzatasi per la forte umidità del lago, in quel mese di gennaio.
Un vero peccato, perché dei 1700 partecipanti, siamo stati ammessi alle visite mediche in 450 e il concorso era per 350 posti, il progetto era quello di arruolarmi nell'aereonautica militare, raggiungere le 5000 ore di volo, mi pare che era questa la quantità necessaria per congedarmi e passare all'aviazione civile, all'ora c'era solo l'Alitalia, prima da secondo pilota e poi da comandante, sarei diventato un pilota di linea.
Non è andata così e quindi a quel punto mi sono concentrato sui concorsi pubblici per tutti i Ministeri, andiamo dunque al primo viaggio a Roma per sostenere il primo concorso, non vi dico la preoccupazione di mia madre, che doveva mandarmi a Roma da solo, in una città che non conoscevo e che sostanzialmente non ero mai uscito da casa.
Mio padre così spinto anche da mia madre, si premurò tramite gli uffici dell'assessorato Agricoltura e Foreste, dove lui faceva l'autista all'assessore di turno e dove poi alla fine sarei finito a lavorare, di prenotarmi un albergo in modo che non dovessi girare senza sapere dove andare e così......
Mi sono messo sul treno per Roma e arrivato alla stazione "termini", chiedendo come arrivare all'Hotel del Corso, mi sono fatto una bella passeggiata (la prima) per le vie di Roma, uno perché non avevo i soldi per il Taxi e con i mezzi non sapevo muovermi e due perché a me piace "vivere" la città dove mi trovo, ho percorso la via Cavour, ho preso poi la via Panisperna fino a Piazza Venezia, il milite ignoto o altare della patria e giù per Via del Corso fino all'albergo.
Era un mercoledì di domenica, il sole splendeva e la neve cadeva, quando vidi una giovane donna dormire su un morbido sasso....no ! quella è una poesia.
Dunque era una domenica mattina, uggiosa e freddina, io mi incamminavo con passo greve e il mitico borsone del ferro da stiro al seguito, gustandomi una delle più belle città, se non del mondo sicuramente d'Europa, l'albergo era antico e bellissimo (la mia prima volta), sono andato alla "reception" dove ho trovato la prenotazione, mi hanno dato la chiave e sono salito in stanza per una doccia tonificante, dopo una nottata passata nella cuccetta del treno.
Mi sentivo un dio, anzi un attore visto che ci siamo, a spasso per Roma il set di tanti grandi film, un albergo da gran signori, faccio per uscire dopo essermi lavato e cambiato, che casualmente butto l'occhio sul listino prezzi dietro la porta, la stanza costava 30 mila lire al giorno e io ne avevo 70 mila per stare a Roma quattro giorni.
Come diciamo noi a Palermo "....mi cariu u tettu i supra e mi scacciò", mi e crollato il mondo a torno, Colosseo compreso che non avevo ancora manco visto e ora come faccio ? l'unica è cercare una pensione a pochi soldi, si ma dove e meno male che non dovevo vivere questi momenti.
Sono uscito di corsa a cercare un'altra sistemazione, Roma era deserta, in giro solo qualche vecchietta con la borsa della spesa e qualche indiano dell'India, finalmente sono riuscito a chiedere a qualcuno e informazione su informazione, sono riuscito ad arrivare ad una pensione di una coppia messinese, che con 10 mila lire mi dava la mezza pensione, una stanza e un ricca cena (siciliana), di giorno mi arrangiavo in giro.
Affare fatto, ma gli ho spiegato che tutto comunque dipendeva da come mi mettevo con l'albergo, sono tornato indietro grazie al mio unico e innato senso dell'orientamento, ero un po' più rilassato, ma la faccia cupa mi era rimasta e mi ha aiutato tantissimo, unita alla mia vocazione di attore, mi sono imposto e sono entrato in albergo.
Rivolgendomi al portiere gli dissi: guardi, mi deve scusare, ma ho chiamato casa per dirgli del viaggio e ho saputo che nella notte mia madre si è sentita male e devo tornare a casa, mi faccia il conto per cortesia che devo andare via.
Lui mangiò la foglia ma fece lo gnorri e mi disse: non c'è nessun problema ed io: come !? ho adoperato la stanza per fare la doccia, il disturbo gli e lo devo (avevo circa 19 anni), no niente, rispose lui, l'aspettiamo al ritorno, non gli feci il gesto dell'ombrello, giusto per educazione.
Nell'ascensore che mi portava al piano, mi sono lasciato andare a danze tribali di festeggiamento, ho preso velocissimamente il mio borsone mai disfatto pronto alla fuga per i sotterranei della città capitolina e dopo essermi ridato un contegno affranto, ho salutato e ringraziato umilmente.
Appena fuori, mi sono allontanato più veloce della luce, per evitare tardivi ripensamenti del portiere, nel frattempo si erano già fatte le tre del pomeriggio, tutto attorno riecheggiava alla radio "tutto il calcio minuto per minuto" e in giro non c'era un'anima viva, ho saputo in seguito che i romani erano andati tutti a fare la famosissima gita fuori porta.
Adesso che avevo sistemato la situazione e mi ero rilassato, mi era venuta pure fame, era tutto chiuso, ho trovato solo due tramezzini forse scaduti, in un bar di bassa categoria e che ho pagato 300 lire, fatta la mia prima conoscenza con i tramezzini, mi sono recato alla pensione e mi sono sistemato, aspettando l'ora di cena, riflettendo sul letto, della mia prima giornata romana.
I concorsi ai Ministeri, continuarono ancora per circa sei mesi, io almeno una volta al mese andavo a Roma, addirittura una volta ne avevo due a distanza di una settimana e sono rimasto li, chiaramente tutte le volte che andavo, alloggiavo in quella pensione, dove ero oramai diventato di casa.