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Il Palermo ha avuto in mano la partita per 70 minuti circa, ha poi, complice forse il fatto di avere sottovaluto la situazione, rischiato prima con il rigore, regalo di Bolzoni tra l'altro migliore in campo e poi con il palo, con i rosa in evidente debito fisico, la rinnovata fiducia di 15000 spettatori, che hanno goduto di un’ora di partita, autorevole e brillante, è il miglior viatico che si potesse sperare.

Un Palermo corto e compatto che prova sempre a giocare la palla, iniziando già dal portiere la costruzione della manovra, la rapidità di esecuzione deve ancora migliorare, ma la qualità delle giocate, con un Dybala che ha tecnica superioree con Lores e Stevanovic che hanno gamba e che possono diventare decisivi, anche se bisognerà verificarli con avversari di maggior caratura.
Gli estremi del
tridente vengono schierati in modo da consentirgli di convergere
verso il centro e calciare in porta e a proposito di porta, è Lafferty ha segnare il primo gol ufficiale, appostato in
area è lesto di prima intenzione a battere in diagonale, con un destro chirurgico e che va anche vicino al raddoppio, dopo un duetto con Dybala, così come anche Sorrentino è
bravissimo opponendosi d’istinto, per ben due volte, alla doppia
conclusione di Carlini.

Un gruppo che incarna il furore e la mentalità vincente del suo allenatore, che ha potuto festeggiare il passaggio del turno, in attesa di migliorare i sincronismi e la condizione, che potrà contro il Verona, contare su di un test più veritiero, per confermare quanto di buono visto al “Barbera” in prospettiva di una stagione che si preannuncia intensa ed
estenuante.
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