mercoledì 25 luglio 2012

Finalmente Dybala e Rios.

Se ne è parlato per mesi interi e finalmente i due sudamericani sono sotto contratto con il Palermo, il diciottenne attaccante che con i 12 milioni di euro spesi per l'acquisto risulta il giocatore più costoso acquistato nell'era Zamparini, ha scelto come numero di maglia il "9", ma ha caratteristiche fisiche totalmente differenti dai Toni o dagli Amauri per intenderci.
Per ammirare Rios invece dovremmo aspettare la fine delle Olimpiadi o comunque seguirlo in TV, mentre Paulo Dybala invece si è fatto ammirare subito contro i "boscaioli" della Val Venosta e lui si è presentato con un gran gol e giocate di classe, accendendo un Palermo senza motivazioni e affaticato.
A sole 48 ore dal suo arrivo mi ha smentito subito, la sua bravura rappresenta il salto di qualità che manca dalla partenza di Pastore, i suoi colpi di classe elevano il Palermo ad un ruolo in campionato di squadra di metà classifica, tirandola fuori dalla lotta per non retrocedere alla quale sembrava destinata anche quest'anno.
Nella seconda amichevole restano fuori per motivi precauzionali Ilicic, Lores e Mahmeti, mentre Viola un po acciaccato è in dubbio, Sannino come la migliore tradizione mischia le carte anche se conferma Labrin laterale destro (confermando la volontà di cederlo) e Vazquez seconda punta (così come considera Ilicic), lasciando inizialmente fuori: Pisano, Mantovani (al suo posto Cetto) e Brienza (al suo posto Di Matteo), Bertolo esterno destro si candida, almeno per il momento ad un posto da titolare, anche se si parla di Aleandro Rosi della Roma capace anche di coprire il ruolo di laterale.
Vazquez di punta accanto alla prima punta Miccoli, non si capisce se è una soluzione (in campionato con Hernandez al posto di Miccoli) o un'esigenza per via delle assenze, nella ripresa lascia il posto a Dybala che per quello che ha fatto vedere e in considerazione del modulo senza "rifinitore", ad alternare il capitano per poi prenderne il posto sarà proprio lui.
La corsa e gli automatismi sono già a buon punto, cose importanti e basilari per un Palermo mediocre che anche nel triangolare "coppa Forst" non ha fatto vedere niente di più, per i carchi di lavoro e per la pochezza degli avversari, non ancora un vero banco di prova.

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