Dopo avere battuto
in amichevole Monza, Leicester e Oxford United, il sorprendente nuovo Palermo di Dionisi ha battuto anche il Parma e lo elimina dalla Coppa Italia, il
Parma ha iniziato bene, da quella squadra forte e collaudata che tutti
conosciamo, non per niente aveva rifilato 4 gol all’Atalanta se pur in
amichevole, ma non incide più di tanto e viene castigato da un Palermo volitivo
e concreto, specialmente in difesa, dove ancora una volta non ha preso gol.
Non è solo questa
la grande differenza con il Palermo di Corini, che segnava pure tanto (il terzo
attacco della scorsa serie B), ma che subiva in maniera indecorosa, la squadra
rosanero non mi è sembrata al massimo della forma (il campionato comincia venerdì)
ma un’altra settimana a disposizione di chi è arrivato con un po' di ritardo
potrebbe servire e poi non credo che esclusa qualcuna, le altre cadette siano
già a posto.
Certo se il Parma avesse
messo dentro il rigore con Man, o meglio se Gomis non avesse fatto la
paratona, fra l’altro una delle tante, al Maradona sarebbe andato a giocare il
Parma, che non ha nulla da rimproverarsi e da recriminare, solo il fatto di non
essere riusciti a sbloccare il risultato, contro una difesa rosa ancora da
registrare.
Il Palermo è come l’autore
del gol, intelligente ed efficace e dopo il gol del vantaggio, i rosa hanno controllato
con relativa tranquillità la partita e nella ripresa il Parma non ha inciso,
mostrandosi disordinato e confusionario nelle trame di gioco e in grande
difficoltà nel palleggio, al 92esimo ha la possibilità di riaprire la partita,
ma Gomis è prodigioso sul colpo di testa di Circati e salva il
risultato, la partita finisce 1 a 0 per il Palermo, che va a
prendersi i sedicesimi di finale al Maradona contro il Napoli di Conte.
Il Palermo fa sul serio
quindi e nonostante Nikolaou sia parso un po’ meno sicuro delle altre volte e a
tratti anche fuori posizione, continua a non subire gol per la quarta partita
consecutiva, di cui tre con squadre di categoria superiore, ma al di là del
risultato colpisce la continuità con cui la squadra riesce a giocare, a
soffrire soprattutto, è una squadra che quando c’è da difendere il risultato, sa
restare sempre ‘corta’.
Gomis è stato decisivo per aver parato bene il rigore di Man, intuendo la direzione e tuffandosi con esplosività e poi è stato molto reattivo anche su Bonny prima, Man dopo e ha dovuto compiere l’unica parata importante nel corso del recupero, su colpo di testa ravvicinato di Circati, è stato sempre attento tra i pali e in uscita alta è stato un po' “avventuroso” ma efficace.
Si vede comunque che c’è la
mano di Dionisi, non tanto in una ancora tutta da provare ‘rinascita’ di
Insigne, che oltre al gol è stato continuo per tutti i 70 minuti che ha giocato,
con assist (pochi) e un recupero in fase difensiva (pochi anche quelli), cose che
in altri tempi non avrebbe fatto, sembra un altro giocatore, ma voglio
sottolineare sembra, Gomes e Blin a centrocampo garantiscono la sostanza che
permette a Ranocchia di cercare le invenzioni, anche se la difesa non mi è sembrata
abbastanza protetta.
Vittoria che è stata
sicuramente meritata, ma che fa qualche grinza, la squadra però ha dimostrato
di avere personalità e maturità, anche se è ancora troppo presto per esaltarsi,
il campionato è tutto un’altra cosa e comincia venerdì a Brescia, con un
avversario molto ostico, non nego che contro il Parma speravo di rivedere Saric
titolare al posto di Gomes, perché è stato tra i calciatori che si sono messi
più in luce in questo precampionato.
Un giocatore che è tornato a
Palermo solo per essere di passaggio e che invece pian piano si sta ritagliando
un suo spazio importante, tanto da risultare il vero acquisto a centrocampo, l’ex
Ascoli sta trovando l’antica condizione (non quella con Corini), con i suoi tagli
ad attaccare la profondità e quel mix di cattiveria agonistica, il nuovo Saric
è l’uomo in più del Palermo di Dionisi.
Di ritorno dal prestito in
Turchia con l’Antalyaspor nella massima serie turca, non era stato artefice di
una grande stagione, rientrato a Palermo è tornato ad esprimere al meglio le
sue doti tecniche, di corsa e caratteriali e se proprio non sarà
la mezzala titolare, sarà sicuramente un uomo su cui contare, adesso Saric
sembra essere pronto per il salto di qualità.
Con il Parma entra e spreca
una buona occasione per chiudere la partita con un controllo impreciso in area
di rigore, però entra in campo con lo spirito giusto, quello che serve a
inserirlo tra le scelte dei centrocampisti della squadra rosanero, anche se il ritorno di Verre, centrocampista
classe 1994 e svincolato, potrebbe mettere in discussione la permanenza di
Saric in rosanero, vista la folta concorrenza con Segre e Vasic, mentre è
praticamente fatta la cessione di Damiani alla Ternana.
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