Mancano tre
partite alla fine e il Palermo sembra inspiegabilmente in vacanza, a tre
giornate dall’inizio dei play off, almeno si spera di poterli fare, il Pisa
nono è distante 7 punti e per tenerlo lontano occorre vincere almeno una volta,
anche perché ora ci sono tutte squadre che lottano per salvarsi, in ordine:
Spezia, Ascoli (l’unica dentro) e Sudtirol e questo Palermo involuto,
contratto, legnoso e opaco, non è adatto alla battaglia.
Non si capisce
come mai, nel primo tempo se pur giocando male riesca a passare in vantaggio e
poi nella ripresa si abbassa troppo, lasciando notevoli spazi agli avversari, una
cosa che è successa diverse volte in questa stagione e adesso anche con
Mignani, dando modo così, in questo caso alla Reggiana, di creare molto e
naturalmente di conquistare il bottino pieno.
Anche contro gli
emiliani, Pigliacelli è stato decisivo con diverse parate che hanno salvato i
suoi, visto che la manovra offensiva rosanero è apparsa imballata, tanto da
convincere Mignani ad un inedito, quanto disperato 4-2-4, nel tentativo di
agguantare almeno il pareggio e lasciando così ancora più spazio, per me è
anche una questione tattica, c’è molta confusione nel 3-5-2, che io chiamo il
modulo della paura.
Quando sei in
difficoltà e Migani ha preso il Palermo in condizione di difficoltà, provi a
compattare l’ambiente e anche la squadra, il 3-5-2 ti garantisce quella
compattezza necessaria, che ti consente di strappare quantomeno un pareggio, in
attesa che la squadra trovi l’autostima di cui ha bisogno per uscire dalla
crisi e tornare poi ad esprimersi secondo i suoi standard, almeno per il
Palermo, se lo fai con una squadra che rischia di retrocedere, con i pareggi ci
costruisci magari la salvezza.
Purtroppo nel
calcio come nella vita, i numeri dicono tutto, i play off sono e dovrebbero
essere cosa fatta, però non si possono affrontare così, perché non si va da
nessuna parte, il cambio dell’allenatore, prevedeva il cambio del registro,
questa cosa non è avvenuta e non si può di certo tornare a Corini, per carità,
è Mignani che deve cambiare registro e in fretta, negli spareggi appena perdi
la prima è finita, non ci sono altre prove, altri appelli.
Mignani deve
capire che così non può continuare, se non lo capisce, vuol dire che abbiamo
perso tempo tutti, deve riflettere urgentemente e cambiare modulo, non ché
alcuni giocatori fuori ruolo e anche qualcuno nel suo ruolo, perché sono queste
tre le componenti colpevoli di questa situazione, questo Palermo così com’è non
funziona, in estate era stato costruito (male) per giocare con il 4-3-3, con l’arrivo
di Ranocchia per il 4-3-1-2, quindi il 3-5-2 non è adatto per questa squadra.
Il tentativo
di rinforzare l’argine a centrocampo non è riuscito, si fatica avanti perché il
Palermo punge molto meno di come faceva prima e si fa fatica anche dietro, qualcosa
va cambiata, con l’infortunio di Di Mariano, Buttaro non sa fare il quinto a tutta
fascia perché non è il suo ruolo, deve giocare nei quattro dietro, Segre deve
giocare e deve farlo in mezzo al campo dal primo minuto e Ranocchia deve
tornare a giocare dietro le due punte, Brunori e Soleri.
Mignani dice
che non vuole distruggere ma continuare a
costruire, perché la squadra secondo lui è andata in crescendo
fino alla partita col Parma e quindi giustamente non bisogna distruggere quanto
di buono fatto, ma cos’è che è stato fatto di buono? Non si può sentire che la
squadra ha subito poco e ha creato, chiediamolo a Pigliacelli e a Brunori.
È vero che l’errore
più grosso che si può fare è farsi condizionare dai risultati, ma questo vale a
inizio stagione e là devi credere nel lavoro, ma a tre turni dalla fine con i
playoff da disputare, l’unica cosa che conta e per cui è stato chiamato Mignani
sono i risultati, per la filosofia andava bene anche Corini e non è vero che un
cambio di modulo non possa risolvere i problemi, se non tutti almeno una parte,
perché non c’è più il tempo per creare la mentalità e dare certezze, ci vuole
troppo tempo e non è questo è l’obiettivo.
Credo che questa
squadra non possa fare niente di importante, ma che possa arrivare fino in
fondo agli spareggi, abbiamo giocatori forti che non stavano e forse non stanno
bene ancora, ma abbiamo uomini con un buon palleggio, ci manca il ritmo e l’intensità,
lavorare sulla testa è una cosa difficile, in questo momento ci sono grandi
aspettative e dobbiamo essere in grado di rispettarle.
Pare che difficilmente Mignani voglia scegliere tecniche e tattiche diverse, rientrerà sicuramente Ranocchia nel 3-4-1-2, Gomes potrebbe essere affiancato da Segre, Buttaro e Lund gli esterni a tutta fascia, con Brunori in avanti potrebbe esserci Di Francesco, visto che lo fa giocare sempre e non si fila Soleri, ma in questo caso potrebbe essere più un 3-4-2-1, non aspettiamoci di più e speriamo che con questi cambiamenti, ci sarà la crescita necessaria per proseguire.