Ci voleva un
forte vento in casa della Vibonese, affinché il Palermo ottenesse la sua prima
vittoria in trasferta in questa stagione, comunque ottenuta contro l’ultima in
classifica e condizionata dal vento, che non può chiaramente certificare un
cambiamento di rotta e né tanto meno può giustificare la vittoria con la
prestazione.
A Vibo Valentia, il Palermo
sfata il tabù delle vittorie fuori casa, ma ha disputato comunque una partita
modesta, sarebbe stato bello vedere i rosa con un nuovo assetto tattico, ma la
prestazione non può essere giudicata per colpa del vento, che è intervenuto
palesemente sul risultato e forse sul gioco, Fella ha realizzato i primi gol
della stagione, ma si è limitato a spingere in porta una respinta e un pallone
spostato dal vento.
Intanto non si sta a
discutere se il vento abbia favorito una o l’altra squadra, perché anche Golfo ha portato in
vantaggio la Vibonese, con un tiro che doveva essere un cross e che il vento ha
messo nel sacco, ma si vuole capire se Fella finalmente messo nel suo ruolo
naturale, si sia trovato a suo agio, o se Fella è un bidone.
Mi sarebbe
piaciuto capire se un centrocampo a tre con due mezzali e un metodista, può
essere la soluzione migliore per valorizzare Luperini e Dall’Oglio, oltre allo
stesso De Rose, che sta avendo un rendimento piuttosto basso rispetto allo
scorso anno, se Silipo può essere il trequartista che innesca le punte oppure
no (secondo me no).
È stata una
partita strana, dove
il vento ha fatto indiscutibilmente la sua parte, condizionando sensibilmente i
già modesti contenuti tecnici in campo e con poche azioni da ambo le parti, l'ennesima rete da subentrato di Soleri, ha
suggellato un successo che almeno sotto il profilo della classifica e anche
psicologico, potrebbe rappresentare l’imbocco della strada giusta verso la
contesa della promozione in serie B e a mio avviso la conferma di Filippi.
Per tanto preferisco astenermi dal
commentare la prestazione e rimandare
la mia opinione a condizioni meteo normali e ad avversari all'altezza, che come
il Palermo hanno ambizioni di vertice, per verificare se questo cambio di
modulo per altro da me auspicato e che forse potrebbe essere abbandonato non
appena saranno recuperati Perrotta e Marconi, possa portare quella fluidità di
manovra, che contraddistingue una squadra di vertice.
Per me il Palermo ha deluso ancora una volta le attese, nascondendolo dietro le condizioni meteo al limite della praticabilità, contro un avversario determinato quanto mai per le sue condizioni di classifica, ma tecnicamente ampiamente inferiore, la partita in sé stesso non ha offerto nulla di buono, al di là di un calcio scolastico ed approssimativo, con lanci lunghi in una gara dove bisognava giocare palla a terra.
Si è trattato insomma del solito Palermo,
della solita manovra farraginosa, lenta e prevedibile, priva di ritmo ed intensità, è
stata poi la Vibonese che ha progressivamente smarrito la
determinazione e le energie, permettendo al Palermo di
gestire la seconda parte del secondo tempo della partita, al di là dei 3 punti,
resta un Palermo con le stesse difficoltà concettuali, nervose e tattiche.
C’è da dire che stavolta Doda ha
impattato molto bene sulla partita, su una vittoria importante anche in
prospettiva futura, ora si trova ora al 3° posto
in classifica con 19 punti in coabitazione con il Monopoli, a meno 1 dal
Catanzaro che occupa la seconda posizione e domenica al Barbera scenderà
in campo l'Avellino,
che pur occupando una posizione di classifica che non gli appartiene, ha
costruito la squadra per vincere il girone.
Il Palermo, deve
ancora lavorare moltissimo, oppure deve cambiare qualcuno per riparare ai
limiti strutturali e tecnici, ma nel frattempo si appresta ad affrontare la
parte più cruciale della sua stagione agonistica, proprio quando i rosanero hanno recuperano al Bari 5 punti in 3 giorni e si ritrova dopo 10 giornate a meno 5 dai
biancorossi e terzo in classifica.
Se davvero il Palermo vuole
puntare al salto di categoria, deve annullare i tanti limiti che ha palesato in
più occasioni (soprattutto in trasferta) durante la stagione e quelle amnesie
difensive, che non possono essere da squadra di vertice della classifica, con
un possibile cambio di proprietà e se restiamo attaccati al Bari, potrebbero
bastare un paio di innesti come: un forte centrale di difesa di categoria
superiore e un regista di spessore capace di innescare gli ottimi attaccanti
a disposizione, intanto nell’attesa,
bisogna dare un'identità e continuità alla squadra.
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