Il Palermo ha perso pure ad Avellino, i rosanero hanno giocato pure stavolta discretamente bene nel primo tempo, meglio rispetto a quanto hanno fatto gli avversari, che erano terzi in classifica, con ben 9 punti di distacco dal Palermo, però non siamo stati mai pericolosi, sottolineando ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, delle difficoltà che la squadra incontra sotto porta.
Nel secondo tempo pure stavolta, l'Avellino è venuto
fuori legittimando la vittoria, con una paradossale rete da centrocampo che ha battuto
Pelagotti, che era riuscito comunque a recuperare la posizione tra i pali e non
è riuscito però a trovare il tempo giusto per agguantare la palla, su quello che
non era un tiro, ma una palla spazzata lontana.
Inequivocabilmente e senza turbare la suscettibilità del
presidente Mirri, si tratta di tre indizi: mancanza di peso sotto porta;
condizione atletica precaria e mediocrità dei giocatori; che fanno una prova,
la squadra è mediocre, è stata ancora una volta costruita male (anche lo scorso
anno), non è adeguata agli obiettivi, come non è adeguata la dirigenza.
Sono tutte cose che tutti si sono accorti fin
dall’inizio e non posso pensare che non se ne siano accorti nella dirigenza
rosa, poi se dobbiamo dire che il va tutto bene, che il Palermo è la squadra
più forte del campionato e si trova tra le primissime posizioni, solo che
avranno sbagliato a scrivere i punti in classifica, possiamo pure dirlo.
Quindi al momento possiamo dire che il Palermo non è
fuori dalla zona play-off, che è una squadra che nelle ultime 4 partite ha
fatto tre pareggi consecutivi e una sconfitta, che rappresenta una favorevole
serie positiva, che non ci sono strascichi o problemi in vista e che il Palermo
non ha dimostrato nessun limite, specialmente in fase offensiva, tant’è che a
gennaio non abbiamo trattato nessun attaccante.
Se vogliamo possiamo dire pure che tre
punti nelle ultime 5 partite, non hanno compromesso la possibilità, di
raggiungere un posto tra le prime dieci e possiamo dire anche che non è vero
che stiamo assistendo ad uno dei peggiori campionati della storia del Palermo,
possiamo dire che dopo il gol di Silvestri al 5° da centrocampo, la reazione
del Palermo è stata veemente e da grandissima squadra, che meno male abbiamo
preso De Rose a gennaio, che è stato l’unico a fare un paio di tiri in
porta nel secondo tempo.
Possiamo dire allora che mente, chi
dice che oltre ai tiri di De Rose, poi per il resto c’è stato il nulla più
assoluto e che non è vero che sono stati messi diversi palloni dentro l’area,
ma che nessuna vera occasione importante è stata creata, non è vero neanche che
la
papera di Pelagotti è solamente la punta dell’Iceberg?
Fin qui abbiamo scherzato, l’abbiamo
buttata lì sull’ironia, ma sono evidenti ed inquietanti le prestazioni del
Palermo, prestazioni giocate benino ma che sostanzialmente non hanno prodotto mai
nulla, trame offensive che per un certo verso sono poco rilevanti e poi non è
mai stato fatto quel famoso salto di qualità, si è visto solo corsa e agonismo.
Poche cose, il minimo e indispensabili per
una squadra che scende in campo, per disputare un qualunque campionato di
calcio e non per una squadra, una società, che ha e che deve avere ambizioni ed
obiettivi, ma che invece ha evidenti equivoci tattici, limiti strutturali e che
si sta pericolosamente appiattendo sulla mediocrità.
Anche contro l’Avelino si è visto un Palermo ordinato, volenteroso e scolastico, non
si è ancora visto un Palermo con trame di gioco ragionate, corali e soprattutto
“pericolose”, per non parlare che con il passare del tempo perdono fiducia,
attenzione e condizione fisica, a discapito dei risultati, che mettono ancora
di più in confusione Boscaglia.
Finalmente ha lasciato fuori
Crivello, ma non capisco perché non ha giocato Corrado o Accardi e la scelta è
caduta su Doda, per carità giovane bravo e di grandi prospettive, ma
pur sempre un adattato, non capisco perché insistere ancora e sempre con Broh, continuando da ignorare Martin, l’unica scelta
incontestabile è quella di Saraniti, ma solo perché
Lucca è squalificato e poi non c’è più nessuno.
Fa specie poi che con ancora tutto il secondo tempo da giocare, non ci sia stata la dovuta e necessaria reazione di livello dalla squadra, che si è limitata a buttare palla lunga in avanti senza alcun senso, senza nessun risultato pratico e nemmeno senza tanta fortuna, per non parlare dei cambi a sette minuti dalla fine, di Floriano e Crivello, ma cosa possono cambiare in 7 minuti questi due giocatori?
Sono i frequenti cambi della disperazione
fatti a pochi minuti dalla fine, che per Boscaglia sono diventati un copione scontato,
per me i cambi a pochi minuti dalla fine, devono essere dei cambi conservativi,
per tenere il risultato e non quando devi smuovere le acque troppo torbide del
gioco, tenute stantie dal rendimento opaco dei giocatori.
Ecco il perché di un fallimento su tutta
la linea, errori evidenti da parte della proprietà e della dirigenza nell’allestimento
dell’organico, limiti e rendimento scadente dei calciatori, dubbi e perplessità
su Boscaglia, che non sta riuscendo ad imporre i principi del
suo calcio e che non riesce nemmeno a proporre un calcio diverso, con un gioco più
funzionale alle caratteristiche dei giocatori.
Si nota chiaramente che non c’è simbiosi
tra allenatore e squadra e che i calciatori, hanno difficoltà nel relazionarsi
con il tecnico e pensare che con la fine del mercato, è già volata via pure
l’ultima occasione per migliorare le cose, c’è già qualcuno che rimpiange
Zamparini, non vorrei rimpiangerlo anch’io.
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