giovedì 30 luglio 2020

Classifiche a confronto, resta sempre a meno 2 punti.

Oramai è un chiodo fisso e mi piace confrontare questi due campionati, quello disastroso di quest’anno e quello miracoloso dello scorso anno, ma non preoccupatevi, ne avrete ancora fino a sabato, praticamente è rimasta aperta solo la questione retrocessione legata all’ultimo posto utile per evitare la B e se lo giocano Genoa 36 e Lecce 35, per noi sarà un onorevole sesto posto, che non ci eccitare più di tanto e che ci condanna ai preliminari.

Un sesto posto in classifica ottenuto con una giornata di anticipo, ma che ci vedrà impegnati a disputare tre turni preliminari, prima di accedere alla fase a gironi della competizione (non è una cosa così semplice), il Milan entrerà in ballo con il secondo turno di qualificazione il 17 settembre, dovesse passare questo primo step, sarà impegnato nel terzo turno di qualificazione il 24 settembre e infine se andasse bene pure quello, gli toccherebbe fare gli spareggi il 1 ottobre.

Come vedete non è poi così semplice, basta la tipica buccia di banana, per scivolarci sopra e trovarci di nuovo subito dall’Europa, anche se non è ancora tutto ufficializzato, perché, qualora la Roma vincesse l'Europa League, si qualificherebbe in Champions, con l’Italia che avrebbe cinque squadre nella massima competizione europea e con il Milan che andrebbe direttamente ai gironi di EL, lo stesso discorso non varrebbe per il Napoli, che se dovesse vincere la Champions, si libererebbe un posto in Europa League, ma verrebbe preso dalla quarta classificata che non farebbe più la Champions, quindi forza Roma.

Adesso però si devono infittire le trattative e i colloqui che sono in corso, Ibra continua a fornire prestazioni di qualità e mi sembra che non sia più il caso di prolungare i negoziati, ne da una parte e ne dall’altra, Ibra serve al Milan e il Milan serve a Ibra, Zlatan a Milano sta bene, è in salute, è la guida tecnica e caratteriale per i suoi “discepoli”, al Milan ha cambiato uomini e cose, chiudiamola qua! 4 milioni più un bonus Champions e la riconferma di un altro anno se Leao non sarà ancora pronto a prendere la sua eredità.

Si perché Leao è di un’indolenza senza fine, ma si vede che è un centravanti e che ha le qualità per diventare un fuoriclasse, in quella posizione è a suo agio e vede la porta come pochi, è svelto, ha fisicità, tecnica, estro e come Ibra anche un po’ di follia, manca solo in carattere.

Fosse per me avrei già deciso e non è detto che non l’abbiano già fatto anche loro, il centravanti giovane clone di Ibra ce lo abbiamo in casa e non dobbiamo comprarlo, a questo punto non cambierei niente (si fa per dire), o almeno sul modulo, Ibra unica punta centrale a fare crescere il suo figlioccio, con l’aiuto chiaramente di Pioli.

Forse lo hanno capito pure loro (gli addetti ai lavori), ecco perché gira una strana voce su Chiesa, perché invece di cercare una punta centrale, i soldi si possono spendere per il giovane viola, che potrebbe sistemarsi sull’esterno destro dei trequartisti (al posto di Castillejo), con un innalzamento del livello tecnico, fisico e realizzativo non indifferente, avremmo a destra quello che abbiamo a sinistra con Rebic, migliorando notevolmente l’attacco.

Chiesa in questa stagione ha visto diminuire il costo del suo cartellino, non viaggiamo più sui 70/80 milioni, ma siamo ora sui 50, l’Inter lo ha un po’ mollato e così pure la Juventus, al Milan verrebbe a giocare in una squadra dove l’allenatore lo conosce e nel suo ruolo preferito (ometto volutamente per un posto in Champions), vero è che la proposta sembra essere: “in cambio di Paquetà e Leao, ma Leao è li come per dire, Paquetà e i soldi di Suso, perché non credo che alla Fiorentina interessi Leao e che voglia fare l’operazione senza soldi.

Fin qui dei 75/100 milioni per il mercato non ne abbiamo utilizzati nessuno,  Castillejo e Saelemaekers completeranno la batteria dei trequartisti (c’è L’Europa League) e mancherebbe il  sostituto di Calhanoglu che potrebbe essere Miranchuk, o addirittura Bonaventura se venisse confermato (difficile).

A centrocampo le alternative a Bennacer e Kessie, sarebbero Roca (25 dei 75 milioni) e Pobega, all’appello mancherebbe Milenkovic, che a questo punto sarebbe da pagare come Miranchuk , con i 50 milioni restanti dei famosi 75, che con Gabbia (buone le sue prestazioni, sempre migliori) e Kalulu, andrebbero a completare in pacchetto dei centrali.

Mancano i due terzini e quelli verrebbero acquistati con le cessioni di Calabria, Rodriguez, Duarte, Musacchio e Krunic, diventa fondamentale però nel prossimo mercato, azzeccare le pedine giuste al posto giusto e consacrare la crescita di Leao.


lunedì 20 luglio 2020

Forse ci voleva tempo.


Sembra proprio così, anche se per me questo non vale per Giampaolo, che tra preparazione e campionato ha avuto la squadra a disposizione per quasi 4 mesi, in fondo se togliamo la parentesi virus e le ferie natalizie, Pioli ha avuto la squadra più o meno per lo stesso tempo, ha dovuto cambiare preparazione e metodologie in corsa e con una squadra demotivata.
Si rimpiange sempre Gattuso, intanto ricordo a tutti che è stato lui a dare le dimissioni, magari è stato costretto a darle, ma lui aveva ancora il contratto in essere ed è andato via, d’accordo, non gli volevano comprare i calciatori che voleva ed andato via, ma non li hanno comprati nemmeno a Giampaolo e Pioli, eppure al di là della posizione i punti sono gli stessi, dopo il quarto posto dell’anno scorso, la dirigenza parlò di migliorare “quel risultato” e lo ha fatto, con Pioli (o Spalletti) dall’inizio sarebbe stato un altro campionato.
Gli acquisti di Hernandez, Bennacer, Rebic e Leao, che la società aveva in mente di acquistare, non soddisfacevano Gattuso, che non li ha voluto aspettare, quindi non parliamo più di Gattuso, grande uomo, grande calciatore, grande motivatore e basta, con lui non c’è stata una crescita del Milan, la scorsa estate erano 5 o 6 quelli che potevano essere confermati, quest’anno saranno più del doppio, quindi è stato migliorato il risultato.
Il Milan adesso è una vera squadra, sicura, autoritaria, coesa, determinata e coraggiosa, è cresciuta nelle certezze e nell’autostima, è una squadra che ha una grande idea di gioco e che gioca con forza, ritmi elevati e velocità altissime (il mantra di Rangnick), nuovi (Bennacer, Kjaer, Saelemaekers, Rebic, Hernandez e Leao) e vecchi (Romagnoli, Donnarumma, Conti, Kessie, Castillejo e Calhanoglu) stanno crescendo, mentre Ibrahimovic ha portato classe e personalità.
Sapete che non sono un estimatore di Pioli, ottima persona, ma non pensavo potesse cambiare così tanto, pensavo si trattasse di un buon tecnico, ma non pensavo potesse fare questa “maturità” tecnica e diventare un tecnico altamente “moderno”, con idee che hanno permesso la trasformazione del Milan, Pioli è indiscutibilmente il padre di questa identità di gioco, che certifica la sua crescita come allenatore, rivedere un Milan in grado di competere per lo scudetto, non succedeva da quando c’era  Allegri.
Certo, bisogna avere delle certezze e non farsi travolgere da questo ottimo finale di campionato, ricordiamoci che c’è sempre il dubbio della sua seconda stagione di Pioli, ma anche che Sarri (può anche non piacere) è “maturato” dopo tantissima gavetta, non tutti sono grandi allenatori subito, quindi serve una valutazione decisa e puntare su Rangnick o su Pioli, ma l’importante è che non si stravolga l’organico e la formazione base.
Perché comunque sia Pioli lascerà una base importante, su cui Rangnick dovrà essere bravo a lavorare, migliorandola e senza sprecare il lavoro fatto da Pioli, evitando di rivoltare la squadra con l’innesto massiccio di nuovi giocatori, sicuramente giovani e forse senza esperienza, in questo momento la proprietà è chiamata ad avere le idee chiare e il coraggio di portarle avanti, con un programma preciso senza dimenticare che è arrivato il tempo dei risultati, specie per una squadra che ora ha: la mentalità di fare la partita e di imporre il proprio gioco, attraverso la consapevolezza dei propri mezzi.
Intanto si lavora per acquistare Rebic a titolo definitivo e a provare a strappare Ajer del Celtic alla concorrenza del Leicester per rinforzare la difesa, mentre Pobega rientrerà al Milan per iniziare la prossima stagione e poi a gennaio, si rifletterà sul suo futuro, accelerata per Szoboszlai, mentre sembrano raffreddarsi le piste per Jovic del Real Madrid e Milik del Napoli, sono invece in rialzo le quotazioni di Schick, ragazzo con enormi potenzialità, ma tutte ancora da scoprire, forse ci vuole tempo.

venerdì 3 luglio 2020

Fatto tutto, manca solo la firma

Il 20 giugno sono stato contattato dal direttore sportivo della Roxius di Rossano Veneto in provincia di Vicenza, ci siamo fatti una bella chiacchierata e alla fine dopo essere stati d'accordo su tutto, ci siamo presi dieci giorni di riflessione, per evitare che la scelta d'istinto potesse magari poi risultare azzardata.
Ci siamo risentiti il 30 giugno e abbiamo confermato: loro la volontà di affidarmi gli allievi e io quella di provare a cominciare un percorso, che fra un paio d'anni potrebbe portarmi in prima squadra, passando dalla Juniores, un esame che devo giustamente affrontare, la firma arriverà appena ritorno, nel giorno del raduno.
Partirà così a settembre (ultima settimana di agosto) la quarta avventura in veneto, le prime due fatte in provincia di Padova con le Juniores di Persantamaria e Facca, con un'esonero al Persantamaria dopo nove partite nonostante stessi facendo bene e le dimissioni al Facca dopo sei gare, in una situazione disastrosa.
Le altre due stagione invece le farò in provincia di Vicenza, la stagione scorsa l'ho trascorsa con i giovanissimi del Colceresa, una buona stagione terminata con l'arrivo del Covid-19, anche se in un periodo molto turbolento con la squadra, che stava portando all'esonero, 16 le gare disputate e 24 i punti presi, per una media punti di 1,5 e il sesto posto in classifica.
Se tutto andrà bene e gli irresponsabili permetteranno l'inizio del campionato, alla prima domenica di ottobre dovrei sedere per la 32esima volta in panchina in veneto, dopo le oltre 700 in Sicilia, 16 con i giovanissimi e 15 con la Juniores.