Dopo quasi tre anni dalla presentazione una mia richiesta di sgravio al comune di Palermo e il continuo arrivo di cartelle esattoriali lievitate nel frattempo da interessi e more per il mancato pagamento, ho deciso di andare a Palermo per risolvere la cosa di persona.
Nonostante avessi rinunciato a trascorrere le vacanze di Pasqua con "ponte" incluso per via degli alti costi del viaggio, sono stato costretto a spendere un sacco di soldi, per farmi dare una risposta personalmente, dopo tre anni d'attesa e tutta una serie di mail e raccomandate, a cui non sono mai seguite risposte.
Non ho fatto la Pasqua a Palermo, ma ho fatto il primo maggio, sono dovuto andare al comune tre volte per ottenere solo, un sollecito allo sgravio richiesto quasi tre anni fa, comportandomi oltre ad un impiego imprevisto di denaro, anche un assenza di 17 giorni dalla mia vita veneta, che in un momento post trasloco, mi ha messo un po' in difficoltà.
Avevo una visita al ginocchio sinistro il 9 maggio, dovevo ritirare la risonanza magnetica l'8, festa della mamma e quindi mi ero fatto fare da mia figlia il biglietto di ritorno per il 7 maggio, data in cui mi presento puntualmente, anzi prima all'aeroporto, visto che all'andata il volo è partito con mezz'ora di anticipo e appena sono arrivato all'aeroporto di Treviso, avevano annunciato l'ultima chiamata per il passeggero Crisà Salvatore.
Mi presento al che-in di Punta Raisi e passando il codice a barre del biglietto le porte non si aprono, ripeto più volte l'operazione imprecando ai terroristi e alla tecnologia delle app e con un certo disagio mi rivolgo agli assistenti per avere spiegazioni, il disagio si è tramuto, prima in vergogna e poi in angoscia.
La vergogna perché volevo partire da Palermo con un volo in partenza da Treviso e già mi hanno preso per scemo o diversamente intelligente come si dice adesso e poi l'angoscia di non capire che cosa fare in quel momento, un altro biglietto? un cambio di partenza? un cambio di giorno? e poi con il ritiro della risonanza? e la visita?
Certo non sono uno che si perde d'animo, ho visto che per quella sera non esisteva nessun volo per Treviso, mi sono fatto riprendere dai miei figli all'aeroporto, ho disdetto la visita (non so ancora se pagherò comunque il ticket), ho rifatto un altro biglietto e riprogrammato la visita.
Per la gioia di mio nipote, sono tornato a Treviso con lui e mia figlia che erano anche loro a Palermo, era un bel pomeriggio di sabato, il Palermo aveva pareggiato con il Cittadella, il Milan giocava durante il volo con la Fiorentina, io sarei arrivato per le 9 e 25 e alle 10 e un quarto sarei stato a casa per vedervi le fasi salienti della partita, partenza in orario e via.
Io non sono scaramantico, ma il 17 dei giorni passati a Palermo, si prestavano a qualche sospetto, mia figlia mi diceva che alla fine avere perso il volo, mi aveva dato modo di tornare in compagnia con lei e Giulio, anche se mi è costato altre 115 euro, più gli altri sfogli con ricotta, diplomatiche, pane e briosce che avevo già comprato, ma che ho dovuto ricomprare perché nel frattempo me li ero mangiati, per evitare che andassero a male, però…….
…… il volo è stato perfetto, Giulio si è comportato da grande, per tutto il volo ha fatto il filo ad una giovane signora seduta vicina, il pilota ci ha pure annunciato che saremmo atterrati con dieci minuti di anticipo, dopo qualche minuto lo stesso pilota, ci avvisa che per il maltempo saremmo atterrati a Bologna.
Un ragazzo si fa prendere dal panico, si slaccia la cintura e scappa verso l'uscita gridando che un'ala dell'aereo stava prendendo fuoco, io con la mia oramai grande esperienza di volo e con un vigile del fuoco lo abbiamo rincuorato, poi una signora e una hostess lo hanno sostenuto fino all'atterraggio.
Si era impressionato per il cambio d'atterraggio e dalle luci delle ali, che con le nuvole davano l'impressione della fiammata, appena a terra abbiamo dovuto aspettare quasi due ore, per capire se tornavamo a Treviso in aereo o in bus,
La scelta è stata obbligata per la chiusura dell'aeroporto di Treviso, ed è stata quella del bus, siamo partiti a mezzanotte e alle due passate siamo arrivati a Treviso, da li mio genero e mia moglie che ci attendevano dalle 9 ci hanno riportato a casa distrutti e tra un racconto e l'altro sono andato a letto alle 4 del mattino, del resto quando viaggi così spesso, un imprevisto te lo devi aspettare.