domenica 17 marzo 2024

Sarri tradito e insultato come Crisà.

 

Vista la prepotente analogia con le dimissioni di mister Crisà, abbiamo voluto commentare proprio con lui l'addio di Sarri alla Lazio.

Mister, anche Sarri come lei ha deciso di farsi da parte per evitare ulteriori problemi alla squadra, i ragazzi non lo volevano più seguire, si erano creati problemi molto gravi con lo spogliatoio e con l’ambiente esterno, che hanno portato la squadra a non giocare più bene come prima e a perdere qualche posizione in classifica:  

“Si, la situazione è molto simile, direi quasi identica, se non fosse per il fatto che con Sarri in comune abbiamo solo l’idea di gioco dell’alternanza corto-lungo, per altro non mi sento di potere essere paragonato a Sarri, veda, l’allenatore è anche un uomo e io, così come Sarri, vogliamo essere prima uomini, le dimissioni non sono come dice De Laurentis l’esercizio del perdente, ma il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, cosa che non è usuale”.

Lotito nella sua risposta appare abbastanza chiaro; “L'addio di Sarri non era nell’aria. Una cosa inaspettata, un fulmine ciel sereno”, è stato così anche per lei:

“Si, anche qua c’è molta somiglianza, la mia idea era quella che il Riese sarebbe stata la mia ultima squadra, ma il calcio nelle sue situazioni è molto dinamico e i capovolgimenti di fronte sono all’ordine del giorno, niente è più imponderabile del calcio”.

Lotito sostiene che Sarri è stato tradito:

“È uguale anche questo, si anch’io sono stato tradito da alcuni comportamenti di diverse persone, c’era qualcosa di strisciante di subdolo all'interno del gruppo e all’esterno, calciatori che vanno a piangere dal presidente, genitori che fanno comizi per una sostituzione, di giocatori che non sanno fare uno stop, che sbagliano i passaggi più elementari e non gradiscono gli allenamenti pesanti, tutta gente con le facce finte e di circostanza”.

La società in pratica lo aveva confermato già per il prossimo anno?

“Si, stavamo lavorando pure per la prossima stagione, la società aveva fiducia nel mio lavoro, era l’ex tecnico dei giovanissimi, cha ha plagiato alcuni genitori e alcuni giocatori, che non mi stimavano più”.

Quindi qualcuno lo ha tradito, lo hanno insultato, gente schierata e ostile?

“Si, da sempre, fin dai primi giorni, gente che difende l’indifendibile, prevenuta, incapace, ruffiana, gente che dovrebbe giudicare la quotidianità, di un lavoro che spesso porta zero riscontri”.

Per certi versi è stata quasi una liberazione?

Si, ora la squadra è arbitro di sé stessa, non ha alibi e non ha modo di scaricare su qualcuno le proprie responsabilità, la squadra, i genitori e anche la società, hanno bisogno di una svolta mentale immediata,

per affrontare la prossima stagione”.

Corini che confusione e Palermo che delusione.

A fine partita fischi per il Palermo (sono oramai una consuetudine) e applausi a scena aperta per il Venezia, con ovazione per Pohjanpalo, ennesima sconfitta per i rosa, che stavolta non hanno giocato solo male, sono stati annientati da un grande e organizzatissimo Venezia, dove si vede chiaramente la mano dell’allenatore, cose che invece continua a non vedersi nel Palermo, scomparso dal campo dopo un quarto d’ora.

Allo strapotere dei lagunari, il Palermo ha risposto con una grande confusione e sinceramente il 3 a 0 è un risultato che sta stretto ai veneti, il Palermo come sempre comincia bene, beh, insomma e non appena la partita si fa un po' più difficile, si complica un po', va in difficoltà e non riesce a emerge dalla grande confusione, che Corini mette in campo ogni santa partita, i rosa si perdono e non riescono a ricompattarsi.

La squadra e l’allenatore, sono stati fischiati già alla fine del primo tempo e poi a fine gara, Corini è stato invitato (si fa per dire) per l’ennesima volta ad andare via, il tecnico e la società devono prendersi le loro responsabilità, il tecnico non può continuare a mandare in campo una squadra senza capo e né coda, priva di un minimo di convinzione e la società non può continuare a tenere sulla panchina questo allenatore.

Continuando così, non solo non si andrà in serie A, ma si rischia di sfasciare l’ambiente, il rapporto tra tecnico e giocatori, il valore stesso dei calciatori e il rapporto tra la squadra e i tifosi e tra la società e i tifosi, che fin qui sono corsi in massa allo stadio, ma sono capaci nella stessa maniera di voltare le spalle a tutti e a tutto, come è successo negli ultimi anni di scellerata gestione di Zamparini.

I giocatori sono irriconoscibili, abbiamo un parco giocatori che se escludiamo qualcuno, si sono tutti deprezzati, qualcuno deve chiederselo perché la squadra non ci ha capito nulla, perché la squadra non sa mai come deve giocare, perché spesso la squadra è in balia dell’avversario, perché nell’ultimo mese la squadra è peggiorata settimana dopo settimana?

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