martedì 31 ottobre 2023

Palermo-Lecco: l’ultima volta 56 anni fa

 

Palermo e Lecco si ritrovano difronte dopo 56 anni, nell’ultima circostanza che risale alla stagione 1967/68, anche allora si giocava alla Favorita, anche allora ha vinto il Lecco ma per 1 a 0 con la rete di Saltutti e anche allora il Lecco giocava per non retrocedere e il Palermo per andare in serie A, il Palermo era guidato dal mitico Di Bella ed entrambe le squadre hanno raggiunto alla fine i loro obiettivi stagionali, la promozione in serie A per il Palermo e la salvezza, se pur con uno spareggio per il Lecco, speriamo che questo 1 a 2 possa essere di buon auspicio per le due squadre.

È stato un capolavoro bluceleste, il Lecco è stato perfetto, la squadra è stata messa in campo benissimo, la partita l’ha sbloccata il palermitano Crociata e il Lecco ha espugnato Palermo, i rosa possono recriminare la doppia traversa colpita, perché i miracoli di Melgrati, sono compensati da quelli di Pigliacelli, una vittoria fantastica per il Lecco, che espugna il Barbera con uno schieramento tattico perfetto, ma anche con la giusta convinzione e consapevolezza nei propri mezzi.

Il Palermo spreca troppo e perde 2 a 1 contro gli ultimi in classifica, tonfo dei rosanero e inutile rete di Brunori su rigore al 96esimo, ancora un gol rosanero sempre sul gong, il Palermo comincia bene gestendo il ritmo della partita, ma dopo otto minuti vanno subito sotto di un gol, il Palermo torna a fare la partita, ma a 5 minuti dalla fine capitolano per la seconda volta e allo scadere dei primi 45 minuti di gioco, Stulac colpisce la traversa.

Tutto il secondo tempo è completamente nelle mani del Palermo, che però non riesce ad avere la meglio sulla difesa dei lombardi, Brunori accorcia al 96esimo ma ormai è troppo tardi, in mezzo un’altra traversa per i rosa, il Lecco sale a 7 punti e con due partite in meno, il Palermo resta invece fermo a quota 20 e viene sorpassato in classifica dal Venezia.

Il Palermo si complica la vita, con un solo punto in due partite interne con due squadre che bazzicano nelle zone basse della classifica di serie B, momento no per Corini, chiamato a trovare rapidamente una soluzione a questo momento negativo, più che altro per il risultato, perché, anche se la squadra gioca male, mette sotto gli avversari e tira parecchio in porta, ma gli errori in fase difensiva sono micidiali.

Inatteso flop del Palermo, che ha stentato dopo la sosta per le Nazionali, che c’è qualcosa da rivedere io l’ho sempre detto, adesso penso che sia ancora più chiaro per tutti, Corini e City Group compresi, certo, se chi lo deve capire lo ha capito, non dovrà farlo lasciandosi prendere la mano, ma bisognerà farlo con la mente lucida e nervi saldi, per gestire e superare il primo momento no della stagione.

Non sarà il primo e nemmeno l’ultimo, ma tutto dipenderà in che periodo succederà il prossimo e quanti saranno questi momenti, già in passato ci sono stati tanti campanelli d’allarme, per prestazioni poco convincenti e per prodezze in extremis, che hanno evitato sconfitte, che hanno ritardato di far suonare il campanello d'allarme, che stavolta nessuno è riuscito a fermare mettendoci una pezza.

Chiaramente non si discutono la qualità, la volontà, la generosità e l’applicazione dei calciatori, di alcuni le prestazioni non sono delle migliori, ma il problema è più grande di quello che può apparire e che fin adesso è stato ben mimetizzato con i risultati all’ultimo secondo: i pochi rifornimenti per Brunori, la mancanza di geometrie per la continua rinuncia a Stulac e la continua presenza di Gomes, che squilibra molto la squadra.

Insigne non pervenuto da quando è a Palermo, Di Francesco un po' meglio ma anche lui non ha fatto ancora la differenza, Matějů è molto “zoppicante” nelle prestazioni, la gestione della squadra da parte di Corini non ha alibi, per vincere non si può andare a fiammate, ma serve una grande organizzazione di gioco, giocatori schierati nella giusta posizione e con meritocrazia.

Il modulo di gioco è stabilito poi, dagli undici calciatori più in forma e più funzionali, Insigne, Gomes e Di Francesco stanno dando poco o niente, mentre Segre, Vasic e Stulac molto spesso vanno inopinatamente in panchina, la tenuta difensiva sta venendo meno e quindi ancora di più è il momento di rivedere il modulo tattico, lasciando fuori chi lo merita e mettere dentro giocatori più funzionali.

Urge una profonda riflessione di Corini e per me su Corini, per trovare soluzioni più efficaci e sistemare in maniera definitiva la squadra, una squadra che cambia troppo spesso la formazione, in caso contrario (la permanenza di Corini) la conquista della Serie A, anche per questa stagione, potrebbe restare una chimera.

domenica 29 ottobre 2023

Il Riese pareggia 3 a 3 con il Caerano.

Si ripete ancora il pareggio per 3 a 3 tra Caerano e Riese, ancora a Cornuda, come la partita d’andata dello scorso anno e finita con lo stesso risultato, ancora in rimonta da parte del Riese, da 2 a 0 a 3 a 3, come l’anno scorso, quella con il Caerano è stata quasi un'impresa, i biancorossi forse non sono quelli della scorsa stagione, ma sono sempre una buonissima squadra.

La rimonta del Riese non è un fatto eccezionale per questa stagione, perché anche i gialloblu non sono quelli della passata stagione, quest’anno sono più completi e la panchina è più lunga, ecco le dichiarazioni a fine partita dell’allenatore Crisà:

“Si è finita 3 a 3, ma potevamo pure vincerla, vero è che gli avversari erano rimasti in dieci dopo mezz’ora, ma per rimontare serve carattere e di carattere ne abbiamo avuto parecchio, per vincere invece serve far gol e di occasioni limpide a tu per tu con il portiere ne abbiamo avute, ma gli e l’abbiamo tirata sempre addosso”.

Tre volte in svantaggio, l’avete pareggiata e poi potevate vincerla.

” Essere potuti arrivare al 93° con questo spirito mi rende fiducioso, ma devo dirvi che su tutti e tre i gol subiti, potevamo fare sicuramente di più, ma mi tengo stretto la reazione, rimontare tre gol qui con il Caerano non è davvero facile”.

C’è rammarico per non avere vinto neanche questa volta dopo Fossalunga, la vittoria sicuramente poteva cambiare qualcosa?

“Ma! Sicuramente sì, però mettiamo subito tutto in archivio, perché abbiamo ancora molte gare importanti da giocare e il Resana all’orizzonte, oggi si sono viste due squadre che se la sono giocata a viso aperto, queste partite sono quelle che voglio vedere, faccio i complimenti ai ragazzi e penso che oggi sia stata una partita divertente per il pubblico presente”.

Mister punto guadagnato o due punti persi?

“Valuto ciò che ho visto e quindi due punti persi, sul 3 a 2 potevamo chiudere la partita, abbiamo avuto un bel po' di occasioni e poi potevamo essere più attenti e potevamo evitare qualche rete, dopo l’espulsione la gara l’abbiamo fatta noi, comunque ho grande fiducia per il finale di stagione”.

Adesso testa al Resana?

“Certo! i ragazzi stanno tutti bene, mancherà Berno squalificato”

Un commento sulla gara di GijkolaJ.

” È un ragazzo forte, non molto veloce, col fiuto innato del gol, bravo lui e faccio i complimenti alla squadra, avere uno del genere è tanta roba”. 

mercoledì 25 ottobre 2023

Stulac al 104esimo minuto agguanta lo Spezia.

 

Sembra essere diventata oramai una consuetudine, segnare e fare risultato nell’ultimo minuto dei minuti di recupero, stavolta il Palermo agguanta un prezioso pareggio in rimonta ed evita una pesante sconfitta, grazie ad una magistrale punizione di Stulac, a tempo quasi scaduto, lo Spezia ha messo in difficoltà il Palermo con le sue ripartenze veloci ed era andato in vantaggio con Reca, aveva raddoppiato con Esposito e poi Mancuso ha avuto il merito di riaprire la gara e il carattere dei tanti rosanero esperti è stato premiato.

Il Palermo aveva l’obiettivo, se non l’obbligo di vincere, per evitare la prima mini-fuga del Parma capolista e riprendersi il secondo posto in classifica, occupato adesso dal Catanzaro, i rosa hanno il grande merito di non mollare mai e così arriva il quarto risultato utile consecutivo e anche se resta al terzo posto in classifica, questo sembra essere l’anno giusto, per arrivare a un felice epilogo.

Tante volte quest’anno, quando tutto sembrava essere andato a puttane, il Palermo ha trovato l’episodio che lo ha rilanciato, nonostante alcune stranezze tecnico-tattiche dell’allenatore, toni accesi fin da subito e nei primi quindici minuti il ritmo è stato alto, lo Spezia va in gol e sull’1 a 0 il Palermo prova a reagire, ma svuota la propria metà campo, lasciando ampi spazi a centrocampo e subendo pericolose ripartenze dagli spezzini.

Nel secondo tempo il Palermo prova a rendersi più propositivo, ma senza cambiare l’assetto tattico o l’uomo capace di creare gioco, non riesce a rendersi pericoloso, la reazione del Palermo continua ad essere timida, nonostante ci fosse Mancuso in campo, lo Spezia pressa alto e con grande intensità, il Palermo fa fatica ad uscire in maniera lineare e pulita e quando il doppio vantaggio sembra aver chiuso la partita, 2 minuti dopo Mancuso la riapre.

Il Palermo rientra in gara e Corini fa entrare Soleri, Aurelio e Stulac, al posto di Brunori, Lund e Segre, che vivacizzano e danno corpo alla squadra, che aveva palesato diverse difficoltà nel creare gioco, merito degli avversari che hanno chiuso tutte le linee di passaggio e sono ripartiti con efficacia, ma anche demerito di Corini, che continua a preferire a un immenso costruttore di gioco come Stulac, un modesto interdittore quale Gomes.

Io non ho niente contro il ragazzo del City, ma il suo impiego palesa una fottuta paura da parte del tecnico di giocare in modo propositivo e chiaramente esclude forse il giocatore più tecnico della squadra, ma sicuramente il più geometrico, in un ruolo dove non può esserci concorrenza, per la differenza abissale di qualità tecnica e di veduta del gioco.

Continuo a non capire come si possa lasciare, ripetutamente in panchina un giocatore come Stulac e fare giocare sempre e comunque Gomes, se per questo, continuo a non capire perché vengono utilizzati troppo poco Mancuso e soprattutto Soleri, Gomes gioca sempre, da mediano, da mezzala, che giochi bene o che giochi mele, è sempre in campo e qui non possono esserci equivoci, il francese è fortemente sponsorizzato dalla società, che ha confermato Corini, proprio perché gli garantisce di farlo giocare.

Ma lasciamo stare le scelte dell’algoritmo e torniamo a parlare di calcio, dove non c’è mai la controprova, ma se ci fosse stato Stulac in campo al posto di Gomes, saremmo usciti in maniera diversa, invece i rosanero hanno avuto moltissime difficoltà nel trovare spazi, in avanti poche idee e anche confuse, che hanno reso vita facile a uno Spezia, che contrattaccava in maniera rapida ed efficace.

Soleri come sempre accade, vivacizza l’attacco e ci prova un paio di volte, al 98esimo anticipa Bertola di testa e l’arbitro fischia rigore, in questa partita sono stati diversi gli episodi rivisti dal Var e questo è uno di quelli, dopo diversi minuti il rigore diventa punizione dal limite, perché il fallo è avvenuto fuori area.

Va a calciare Stulac, che pennella una punizione perfetta alla destra di Dragowski e fa esplodere il Barbera, il Palermo pareggia 2 a 2, al termine di una partita non brillante, un pari incredibile e per un certo verso insperato, un pareggio che ha il sapore della vittoria e permette ai rosanero (con la gara casalinga contro il Brescia da recuperare), di non perdere terreno in classifica sul Parma primo a più 3 dai rosanero e dal Catanzaro, Alvini sfiora il colpaccio ma resta in fondo alla classifica.

Un pareggio piovuto dal cielo, che trova un senso solo per la buona volontà di Mancuso e Soleri, che hanno ravvivato il fronte offensivo, incredibilmente il Palermo ha raddrizzato una partita, che si è portata avanti fino al 13esimo minuto di recupero, il Palermo può tirare un sospiro di sollievo, perché nessuno avrebbe pensato mai di pareggiare questa partita, dopo il doppio svantaggio.

Sarebbe stata una sconfitta senza se e senza ma, lo Spezia non avrebbe rubato nulla, i rosa continuano a mancare di lucidità e di freschezza atletica, spento sul piano atletico e confuso sul piano del gioco, con un centrocampo approssimativo, una difesa poco protetta e un attacco inconsistente (ma Insigne?), la scalata alla Serie A purtroppo è ancora lunga.

domenica 22 ottobre 2023

L'Inghilterra si qualifica ufficialmente, per il prossimo campionato europeo.

 

Battendo per 3 a 1 gli azzurri di Spalletti, gli inglesi conquistano matematicamente il passaggio alla fase finale di “Euro 2024”, duro ko per gli azzurri che crollano nel secondo tempo a Wembley, contro una buona Inghilterra, che complica il percorso dell’Italia alle qualificazioni ad Euro 2024, che ora dovrà puntare tutto sulle ultime due partite.

In rete con Scamacca al 15esimo nel primo tempo, l’Italia sembra potesse avere vita facile contro i tre leoni, anche perché dimostrava ritmo e un bel palleggio a metà campo, poi è arrivato il pareggio di Kane su calcio di rigore e da quel momento gradualmente la nazionale è sparita, nella ripresa poi gli inglesi hanno dilagato con Rashford e ancora con Kane, che nel finale batte Donnarumma con un gran gol.

Così l’Inghilterra supera l'Italia per 3 a 1 e si qualifica agli Europei del 2024, Scamacca segna il suo primo gol con la maglia della nazionale, che arriva a coronamento di una bella azione corale di gioco, giocata bene dagli azzurri, con coraggio e disinvoltura, il gol ci ha illuso che a Wembley si potesse vincere e che l’ultima brutta era Mancini era passata, che stava nascendo un’altra Nazionale e invece...

Il progressivo calo degli azzurri, nasce da una scivolata in area di Di Lorenzo su Bellingham, l’arbitro concede il calcio di rigore per l'Inghilterra e da lì in poi, ci accorgiamo che nonostante tutti i difetti dell’ex commissario tecnico Mancini, tirare qualcosa di buono dai giocatori italiani è un’impresa quasi impossibile per tutti, nel secondo tempo, prima Rashford su assist di Bellingham al 57esimo, ci toglie ogni speranza e poi la rete di Kane al 77esimo chiude la partita e ci rimanda a lottare con l’Ucraina per il secondo posto. 

Cosa non ha funzionato? Nella prima parte del primo tempo, la squadra ha fatto abbastanza bene e faceva ben sperare, poi con il pareggio dell’Inghilterra tante cose non hanno più funzionano, soprattutto l’atteggiamento, l’intensità, l’attenzione, cose che servono a chiudere il più possibile la forbice con gli avversari, che al contrario di noi, hanno molti fenomeni, specialmente lì davanti.

Nel secondo tempo sembra che qualcosa possa cambiare, almeno sotto il punto di vista dello spirito e anche per qualità, ma restiamo sempre lontanissimi dalla qualità dell’Inghilterra e lo si vede, a noi non resta che sfidare l’Ucraina per il secondo posto e non possiamo assolutamente sbagliare, sconfitta pesante, le ripartenze ci hanno trovato sempre in difficoltà e non deve essere normale, se si vuole tornare a livello delle grandi Nazionali.

Non abbiamo fatto una buona partita in generale, la sconfitta è netta, una sconfitta che per me non dà ragione alle scelte di Spalletti, che stimo moltissimo, ma non mi sono piaciute le sue otto novità di formazione rispetto a Malta, va bene Di Lorenzo sulla fascia destra, ma Scalvini io lo vedo meglio davanti alla difesa, per me è di gran lunga superiore a Locatelli e Cristante, Acerbi forse ci può stare, ma in questa Nazionale e in difesa, non si può prescindere da Bastoni.

Udogie forse ha rivalutato la scelta di Mancini che non lo convocava, non mi è sembrato indispensabile, più tosto, in una gara con un avversario di questa caratura, non avrei rinunciato a Di Marco, il tridente d'attacco formato da: Berardi, Scamacca, El Shaarawy, poteva essere assortito meglio, scontato che Chiesa non c’era, per me Scamacca è il centravanti, Berardi ci può stare, ma El Shaarawy come Cristante, è una riserva nella Roma e io gli avrei preferito Raspadori, ma il Kean visto con Malta io non lo avrei lasciato fuori.


A mio avviso, contro Malta sono stati utilizzati giocatori più forti, forse per essere sicuri di incamerare i tre punti e per poi per effetto delle rotazioni, gli altri hanno giocato con l’Inghilterra, tanto lì i punti erano comunque persi, se fosse così, allora giustificherei le scelte, nel caso contrario no, al momento, visti i calciatori a disposizione di Spalletti, penso che l’11 titolare sia: Donnarumma, ma non trascurerei Vicario, Di Lorenzo, Mancini, Bastoni e Di Marco; Frattesi (Tonali), Scalvini e Barella; Berardi, Scamacca e Kean, considerato che non ci sono Chiesa e Zaniolo, che io preferisco.

Quindi come si vede, nonostante stimi moltissimo il nuovo commissario tecnico, in fatto di Nazionale, abbiamo idee diametralmente opposte, comunque la Nazionale si giocherà tutte le chance di qualificazione ad Euro 2024, nelle ultime due gare del girone contro Macedonia del Nord e Ucraina, l'Inghilterra è così prima nel Gruppo C con 16 punti, l'Ucraina seconda a quota 13 e l'Italia terza con 10 punti, l'Ucraina però ha giocato una partita in più di Italia e Inghilterra.

martedì 17 ottobre 2023

Riese, Crisà: "Con l'Asolo l’unica cosa che importava era vincere”.

 

È andata In archivio Riese-Asolo, con il risultato di 2 a 0 per i padroni di casa, i gialloblù proseguono nella loro stagione, se pur breve, all’inseguimento delle posizioni immediatamente a ridosso delle prime, in questo caso i soliti Pederobba, San Gaetano e il sorprendente Fossalunga, per la seconda partita Cuccarolo non subisce gol e la difesa ha dato ancora volta segnali positivi, senza praticamente mai andare in sofferenza.

Il predominio del gioco, se pur spezzettato da un tignoso Asolo che ha cominciato bene e ha sorpreso all’inizio, un poco concentrato Riese, alla fine si è tradotto nei tre punti, Riese ancora quarto a 6 punti insieme a Resana, Caerano e Salvarosa, in attesa di sfidare proprio la prossima domenica al comunale di Cornuda alle 14 e 30 il Caerano, una delle principali concorrenti al quarto posto finale, obietto dichiarato dei gialloblù.

90 minuti concentrati in un tourbillon di emozioni, tra i giocatori schierati dal primo minuto in maglia gialloblù, ben quattro di loro hanno 15 anni e sono reduci dal campionato giovanissimi, la squadra del Riese è scesa in campo deconcentrata, convinta di avere già vinto, per i 16 gol incassati in 3 gare dall’Asolo e che la gara fosse in discesa, come da previsioni invece, si è rivelata essere una partita arcigna, tosta, sentita e spigolosa.

Alla fine ha meritato il Riese, che ha avuto alcune chances colossali, con il solito Berno e con Gijkolai, che oltre al 2 a 0 realizzato su rigore, si è visto annullare per fuorigioco, un gol perfettamente regolare, soprattutto nel secondo tempo, per lunghi tratti i gialloblù hanno imperversato nella metà campo avversaria, contrastati con tanto cuore e buone idee, da un Asolo che però, escluso la traversa con la palla che rimbalza sulla linea, poi non si è resa mai realmente pericolosa.

Le scelte: Crisà tiene fede a quanto detto in settimana ai suoi ragazzi, nel suo Riese non ci sono titolari, né riserve (20 giocatori di cui 19 di loro hanno già esordito in sole 3 gare), schiera la terza formazione titolare diversa in altrettante partite, senza derogare dal suo solito 4-3-3, già visto con il Loria e con il Fossalunga, allora spazio, non tanto a sorpresa, a Zordan come terzino a destra e Fandaj come play davanti alla difesa, invece per Simeoni è la prima dall’inizio in questa stagione sull’out sinistro, per il resto solo conferme.

Gli ospiti si presentano con un gioco molto fluido in fase di costruzione, con l’inserimento sistematico del loro estero basso sulla destra, dove Berno lo lascia giocare indisturbato, in campo la partita comincia subito senza fronzoli e tra un ribaltamento di fronte e l’altro, la prima occasione in una partita per cuori forti, capita all’Asolo con un tiro a colpo sicuro, dove ancora una volta Cuccarolo non è impeccabile, batte forte sulla traversa, poi sulla linea di porta e torna al limite dell’area piccola.

Situazione a dir poco provvidenziale, poi lo stesso Cuccarolo nel tentativo di recuperare la palla, forse commette fallo, ma l’arbitro (inadeguato) lascia correre, il match si gioca anche tra l’arbitro e Crisà, che al 30esimo e dopo che l’arbitro aveva chiamato una miriade di fuori gioco inesistenti, annulla un gol regolare a Gijkolaj, l’allenatore entra in campo e va a protestare veementemente con il direttore di gara, che resta della sua idea e grazia Crisà, che se la cava con una sola ammonizione.

Probabilmente l’intervento del Mister ha fatto riflettere l’arbitro, che non ha più fischiato fuori gioco e al 35esimo il Riese passa in vantaggio con Berno, che riprende una palla, che Gijkolaj di testa aveva mandato sul palo e in area asolana la ribatte in rete, si torna in campo e tolti i frequenti tentativi dei rossi di capovolgere il fronte, il pallino del gioco è del Riese, che al 35esimo del secondo tempo, si vede assegnare un giusto calcio di rigore, per un fallo dell’ottimo portiere degli ospiti su Berishia, che era subentrato a Antonio Longo.

Batte forte il penalty Gijkolaj e realizza il 2 a 0, poco dopo il tecnico gli concede la passerella e lo sostituisce con Bizzotto, nei dieci minuti restanti, più i sei di recupero, l’Asolo tenta il tutto per tutto, ma la difesa del Riese tiene bene, si chiude così la partita, con un finale a dir poco maschio, dove nel poco calcio giocato, si sono fatti male: Simeoni e Fandaj.

Un commento a fine partita dal tecnico Crisà: "Soddisfatto della prestazione e del risultato, anche se dovevamo entrare in campo più concentrati, dovevamo e potevamo fare di più e meglio".

Dopo la sconfitta con il Fossalunga, era molto importante questa vittoria?

“Si doveva vincere, così come dobbiamo provare a vincere con il Caerano e poi con il Contea, per restare attaccati alle prime, con il Fossalunga meritavamo di più, questa con l’Asolo per me è stata una partita brutta, forse non ci aspettavamo che l’Asolo fosse una squadra così spigolosa”.

Ma alla fine, è soddisfatto della prestazione?

“Si! Tutto sommato soddisfatto della prestazione, siamo stati molto bravi nella fase difensiva, abbiamo regalato poco in queste tre partite, ci manca ancora qualcosa, ma la rosa mi piace, chi gioca sta dando il massimo”.

lunedì 9 ottobre 2023

Il Palermo vince la quarta partita di fila in trasferta.

 

Emiliani per gran parte della partita in 10, dopo l’espulsione di Oukhadda al 23esimo, come era successo a Bari e a Reggio Emilia, la partita prende un indirizzo preciso e manda all’aria i piani del Modena e per il Palermo è un’altra gara che si mette in discesa, il coraggio ai gialloblù non basta, perché commettono troppi errori e il Palermo è alla sesta vittoria stagionale, la quarta consecutiva in trasferta, un successo pesante che proietta i rosa sempre più in alto e sempre più da protagonisti.

Secondo posto in classifica a un punto dal Parma, 19 punti in 8 gare e una partita da recuperare, nonostante non mi piaccia il suo modo di giocare, devo dire che è una squadra che settimana dopo settimana consolida la sua consapevolezza, di squadra che può e deve ambire alla promozione diretta, ma personalmente, a me questo non basta, non vedo un Palermo fluido, con le grandi così come con le piccole, per un motivo o per l’altro la vittoria la porta sempre a casa, ma è sempre in affanno.

L’inizio vede i padroni di casa che spingono con un forcing a pieno ritmo, specie sulle fasce, il Modena gioca con grande coraggio, ma ad apertura di ripresa, il gol di Henderson mette fine alle speranze dei canarini, che nonostante il gol e l’uomo in meno, hanno una forza emotiva imponente, il pallone ce l’hanno quasi sempre loro e nella metà campo rosanero, tanto che Corini inizia a coprirsi.

La risposta dei ragazzi di Corini è un po’ tardiva e quando il Palermo sembra dover affrontare i sei minuti di recupero nella propria metà campo, subendo il pressing di un Modena mai rassegnato, nel finale è Mancuso a chiudere i conti, Corini anche stavolta può uscire dal terreno di gioco con il sorriso e dirsi soddisfatto, in un certo senso non sono soddisfatto io, perché credo che se continua così, a lungo andare i nodi vengono al pettine.

 

Il Riese perde 2 a 1 con la capolista Fossalunga.

È una questione di dettagli, quelli sì che hanno fatto la differenza tra Riese e Fossalunga, sono dettagli che vanno oltre alla giocata spettacolare, come è stato il gol di Gjikolaj, la differenza tra due squadre che hanno giocato un buon calcio e che si sono equivalse, l’hanno fatta un generoso calcio di rigore accordato dall’arbitro ai padroni di casa e l’ennesima papera di Cuccarolo.

È vero che gli attaccanti e non solo, non tirano ancora tanto verso la porta avversaria (ancora troppo poco), ma è pure vero che la difesa ha fatto il suo dovere, solo che è tra i pali del Riese che risiede il dettaglio, per i gialloblù è stata una gara, per certi versi complicata, il primo tempo è finito comunque con un bello e giusto 0 a 0, nel secondo tempo all’ora di gioco, il Riese è passato in vantaggio.


I padroni di casa del Fossalunga sono andati sotto al 60esimo, a sbloccare la partita ci ha pensato Gjikolaj per il Riese, con un gran tiro all’incrocio dei pali, scoccato dal vertice dal vertice destro dell’area di rigore, il Fossalunga pareggia al 70esimo, con un dubbio e comunque generoso calcio di rigore, le squadre si allungano per la stanchezza e alla ricerca della vittoria.

Il portiere locale si esalta in almeno due occasioni, smanacciando in corner un gran tiro di Berno e anticipando in uscita bassa Antonio Longo lanciato a rete, dall’altra parte Cuccarolo smanaccia anche lui una palla in corner e poi si rende attore di una serie di svarioni, prima si lascia passare un pallone sotto l’ascella, che percorre tutta la linea di porta, protetta da Zordan che poi l’allontana.

Poi in uscita, in ritardo sull’avversario che la pizzica, Cuccarolo la palleggia con le mani e poi si fa superare dalla palla, che batte sul palo e va in rete, meno male che l’avversario era in fuori gioco e alla fine sbaglia l’intervento, che regala il 2 a 1 al Fossalunga bucando l’intervento, nei dieci minuti finali, recupero compreso, il Riese ci prova in tutti i modi.

Un tiro di Berno a portiere battuto è salvato di testa da un difensore arancione e poi la beffa al 96esimo, Bizzotto stretto in area da tre difensori avversari, viene falciato e per l’arbitro molto generoso prima, non è calcio di rigore, finisce così con un immeritato 2 a 1, il Riese non meritava di perdere, così come non lo avrebbe meritato il Fossalunga, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto e i tanti complimenti ricevuti, non confortano l’allenatore del Riese, che si è visto sottrarre una bella vittoria, a causa di due episodi negativi.

Mister, bella partita tra due squadre in salute e che saranno protagoniste in questo campionato, peccato per il finale:

“Si bella partita, giocata pure sportivamente pulita, le due squadre non si sono risparmiate e hanno sempre cercato la vittoria con un gioco manovrato, sicuramente loro saranno protagonisti del campionato, noi se veniamo derubati delle vittorie in questo modo, sicuramente saremo protagonisti in negativo”.

Dalle sue parole filtra tanto scoramento:

“Non so se si può definire scoramento, ma sono molto incazzato, ero convinto già dalla vigilia di potere vincere la partita e senza gli errori dell’arbitro e del nostro portiere l’avremmo vinta, abbiamo lavorato per vincere, meritavamo almeno il pareggio e mi sento tradito, lo so che non è colpa di nessuno, però non ci sto lo stesso”.

Domenica avrete l’Asolo in casa, una possibilità per rifarvi:

“Beh! Rifarci di cosa? Questa vittoria manca, la sconfitta ha messo 6 punti tra noi e loro, l’arbitro e il nostro portiere hanno indirizzato il nostro campionato, ci rifaremo in parte, quando e se vinceremo una partita che non meritavamo di vincere”.

lunedì 2 ottobre 2023

Il Südtirol ha pensato solo a difendersi.

 

Il Palermo vince 2 a 1 e lo fa meritatamente, contro un Südtirol che al Barbera ha pensato solo a difendersi, come al solito io sono contro corrente e devo dire che finalmente ho visto un Palermo propositivo, una squadra che attacca, senza aspettare che l’avversario si scopra, un Palermo voglioso, convinto e con un apprezzabile palleggio, diretto dal maestro Stualc, che forse finalmente Corini ha capito che è il migliore.

Il Palermo stavolta vince senza se e senza ma, ha impiegato troppo tempo per fare il primo tiro in porta di una certa pericolosità, un motivo è dato dal fatto che creiamo poche azioni manovrate e l’altro è perché il Südtirol aveva come unico obiettivo quello di difendersi e di non fare giocare i rosa, lo testimoniano i 12 calci d’angolo per il Palermo, contro uno solo degli avversari.

Per la prima volta non ho visto una squadra rassegnata al risultato, non che le altre volte lo fosse, ma non ci ha messo tutta questa voglia, tutta questa convinzione che ha messo nei minuti finali di questa partita con il Südtirol, Corini non si è mai accalorato, come ha fatto nel finale di questa partita, era più incontenibile dei suoi giocatori e se gli attaccanti non sono riusciti a trovare il varco giusto per la vittoria, ci hanno pensato Ceccaroni e Aurelio.

A Palermo grandi emozioni nel finale, i rosa sono andati sotto nel primo tempo, al primo tiro in porta degli altoatesini, con una bellissima rete di Ciervo, sembrava che si dovesse ripetere la stessa beffa della scorsa stagione e invece stavolta nel secondo tempo e addirittura nei minuti finali, il Palermo ha ribaltato il risultato. 

Il gol di Aurelio al 90esimo, ha fatto gioire i 24mila e 402 spettatori accorsi al Barbera, tutto lo staff e tutta la panchina, una gioia irrefrenabile, per questi tre punti importantissimi, che lanciano il Palermo al secondo posto dietro al Parma, a meno 4 e con una partita da recuperare.

Il Palermo spinge fin dall’avvio, si vede subito che adesso è più convinto, è più consapevole della sua forza e sa che per andare in serie A, deve imporsi sempre, deve osare qualcosa di più, perché se no, aspettando, aspettando, poi si finisce per perdere, come è successo con il Cosenza e come poteva succedere in altre occasioni, certo, con l’aiuto degli altoatesini, che si sono chiusi nella loro metà campo e si si sono affidati alle ripartenze veloci di Odogwu.

Il Palermo crea tante occasioni, anche se non limpidissime soprattutto su palla inattiva, ma non impegna mai l’estremo Poluzzi, mentre a sbloccare a sorpresa la partita sono gli ospiti a 7 minuti dalla fine del primo tempo, fino ad allora e anche nel secondo tempo, se vogliamo, Pigliacelli era stato inoperoso, è Ciervo che fa partire un meraviglioso destro a girare da fuori area, che sorprende un po' tutti, Pigliacelli compreso e si insacca sotto l’incrocio dei pali.

Fortuna che i rosa la pareggiano subito in avvio di ripresa, sono passati solo 3 minuti di grande pressione del Palermo nell’area altoatesina e Mancuso, oggi titolare per le assenze di Di Mariano e Insigne, pesca Ceccaroni al centro dell’area, che ristabilisce la parità, 1 a 1, pareggio che gasa ancora di più il Palermo, che cerca in ogni modo di completare la rimonta, che poi gli riesce nell’intenso finale al 90esimo, con un colpo di testa vincente di Aurelio.

Il Palermo vince e sale a quota 16 punti in classifica, con 7 gare giocate, il Parma è primo a 20 punti, ma ha giocato 8 partite, 15 punti per il Venezia e il Catanzaro, ma anche loro hanno giocato 8 partite, al quinto posto c’è il Como a 14 e come il Palermo ha una partita in meno, sesto il Modena a 12 con una partita in meno e sesto anche il Cittadella a 12 ma con 8 partite disputate.

Adesso una curiosità, in un’intervista alla vigilia della gara con il Südtirol, Corini ha detto: “Nelle rotazioni dei centrali, Graves è quello che si è adattato di più per giocare a destra” e io aggiungo, ma perché, abbiamo un giocatore che si chiama Graves? E quando gioca? poi guardo la formazione di ieri e in panchina ci sono Kanuric e Graves, ma chi sono? Quando li abbiamo presi? cosa fanno? A cosa servono?

Corini dice che: “come allenamenti Graves è quello che ne ha di più: lo tengo in considerazione, potrebbe partire dall’inizio o entrare a gara in corso”, ma quando? È a Palermo da quasi due anni e non lo ha fatto giocare mai.

Turno di riposo per il Riese.

Il campionato non è neanche partito e i ragazzi di Crisà già si devono già fermare, in questa seconda giornata, nello scontro diretto per la vittoria del campionato tra Pederobba e Caerano (anche quest’anno saranno loro a lottare per il titolo), è il Pederobba che se lo aggiudica vincendo 3 a 1, gli tiene testa il Fossalunga (prossimo avversario del Riese), che ha battuto il Loria 4 a 0, con l’identico risultato con cui il Riese aveva battuto il Loria nel derby.

8 a 0 del Resana sul Salvarosa e primi punti per il San Gaetano, che ha battuto 6 a 0 l’Asolo, pareggio tra Treville e Contea, che lasciano all’ultimo posto in solitaria il Loria, come sempre chiediamo un commento al Mister Crisà: come vede questo campionato alla luce di questi risultati?

“Mah! In linea di massima non ci trovo nulla di strano, il Pederobba si conferma la squadra da battere, il Caerano anche quest’anno arriverà tra le prime e credo comunque che lotteranno entrambe per vincere fino alla fine, il San Gaetano forse non sarà quello dello scorso anno, però in due partite ha già messo a segno 10 reti, confermandosi sempre una macchina da gol”,

Quest’anno manca il Montello, pensate di potere essere voi a prendervi il quarto posto?

“Allora, senza cominciare a fare voli pindarici, noi abbiamo una rosa più forte, più lunga e più equilibrata, rispetto allo scorso anno, ma credo che non siamo all’altezza di: Pederobba, Caerano, San Gaetano, Fossalunga e Resana”.

Quindi anche quest’anno resterete impantanati nella zona desta della classifica?

“Naturalmente spero di no, dobbiamo migliorare l’ottavo posto della scorsa stagione e il sesto posto non sarebbe il massimo, dobbiamo vedere le vere forze di San Gaetano, Fossalunga e Resana e poi vediamo se possiamo giocarcela con loro, ammesso però che io risolva il problema del portiere e quello del Play”.

Due domande in una, il Fossalunga ha battuto come voi 4 a 0 il Loria e poi ha fatto 6 gol al San Gaetano, ma Danieli, che fine ha fatto?

“Vero che quello che dice su San Gaetano e Fossalunga, però se i campionati si vincessero così, noi lo scorso anno abbiamo battuto il Pederobba in casa loro, Danieli ha un problema con la visita medica e per il momento non è disponibile”.