venerdì 17 aprile 2020

Ma che belle giornate.


In queste settimane di vuoto materiale, zeppe soltanto di pensieri e angoscia, è molto difficile scrivere pensando cose che possano divertire la gente, forse non sono interessanti neanche cose più serie, ma guardando le visualizzazioni mi confortano i numeri cresciuti e che si mantengono costanti, tanto pensare che se andate a guardare è il post non è divertente, non restate delusi e riesco lo stesso ad essere interessante, siccome non ho tanto da fare e in attesa che mi torni il buon umore, continuo a scrivere.
Ieri pomeriggio sono uscito per la mia terza/quarta volta, in macchina mi sentivo emozionato come se guidassi una macchina per la prima volta, le strade quasi deserte mi hanno riportato alla mente gli anni della scuola guida, fatti con la “seicento”.
Dovevo andare dal medico per farmi mettere una mano sullo stomaco e una cosa che per telefono non veniva molto bene, non è niente di preoccupante, a quanto pare la quarantena sembra abbia risvegliato un principio di diverticolite, in pratica sarebbe come dire, che la gente ha difficoltà a mandarmi a cagare, sto attraversando un periodo di stitichezza, in termine medico diciamo che sono costipato.
Pillole e bustine per pulire l’intestino e una bella dieta idrica che francamento non so se arrivo a domani, noto ogni giorno in televisione quante cose vengono confuse, travisate, male interpretate, abbiamo la migliore costituzione che l’essere umano abbia mai potuto scrivere e poi con leggi e leggine, commi e decreti, la rendiamo una cosa difficile da capire e facilmente soggetta ad essere raggirata o molto più spessa disattesa.
Si è fatto un tanto parlare dei palermitani sul tetto che “scotta”, dei foggiani mi pare che hanno fatto la grigliata nel condominio, tra le raccomandazioni da adottare per il virus e che appaiono in televisione, nella parte finale dice: aiutate se potete i vostri vicini se sono in difficoltà, giustamente nel condominio che cosa è successo, che i vicini erano tutti in difficoltà, a uno mancava il carbone, all’atro le costolette, ad un altro ancora il vino e si sono dati una mano reciprocamente, attenendosi alla disposizione.
Come sempre il governo doveva essere più chiaro, solitamente resta sul vago per fare in modo che si possa trovare “l’inganno”, qui doveva specificare bene che cosa intende per aiutare i vicini in difficoltà, ve lo spiego, voleva dire che, se i vicini sono in difficoltà economiche, se potete, dateglieli voi i soldi, perché se aspettano che gli dia qualcosa lo, faranno prima ancora 4 o 5 papi e i vicini bisognosi stanno ancora aspettando i 600 euro.
Ora non capisco se siamo noi che non capiamo nulla o se sono loro, io credo la seconda, l’ignoranza è palese e alla fine siamo noi ad andare in difficoltà, ci hanno detto che si trattava di una “influenza” a rischio zero per l’Italia, ci hanno chiuso in casa senza sapere come fare per farci mangiare, ci hanno sempre detto che se non fossimo stati in Europa saremmo finiti sul lastrico e invece al momento giusto l’Europa ci ha fatto il gesto dell’ombrello.
Per fronteggiare questa emergenza, serve qualcosa di importante, un fondo finanziato attraverso gli Eurobond, lo strumento più adeguato a fronteggiare questa situazione, una forza economica proporzionata ad un periodo di “guerra” e che deve essere pronta subito, perché se arrivano in ritardo e già lo siamo, la cifra che ci serve sarà insufficiente.
Ci hanno fatto capire che bastava “chiedere” e invece dobbiamo minacciare e fare una battaglia, non esiste una regolamentazione per aiutarsi, devono ancora lavorarci, sì ma il virus lo sa? gli abbiamo detto di fermarsi un poco, giusto il tempo che ci lavoriamo? ma poi ci sta lavorando chi?
Gualtieri aveva sottoscritto la parte del MES sulla sanità senza condizioni, Conte (dopo il no dell’opposizione di Renzi e di Di Maio) dice che non ci serve (è vero sono bruscolini), ci fanno credere che quando vanno a parlare in Europa sanno perfettamente cosa fanno e invece non sanno cosa vanno a fare, sul tema MES, c’è un’ignoranza totale, esiste dal 2012 e ancora Berlusconi non ha capito a che serve.
Il MES è in pratica un prestito in percentuale al tuo PIL (per noi quindi poco), a condizioni capestro, che abbiamo viste applicate qualche anno fa alla Grecia e per questo l’estate scorsa la lega non ha voluto firmare il rinnovo, deve essere rivisto come deve essere rivista tutta l’unione europea, ma quando e da chi? Dai nostri porta voci e ciambellani.
Nel governo devono esserci economisti e giuristi (ha il cui compito di studiare e interpretare il diritto, inteso come scienza dell'organizzazione della società attraverso le Istituzioni e le regole operanti nei vari ambiti dell'agire umano) e non “opportunisti”, che invece di studiare l’organizzazione della società, studia le maniere per prenderci in giro.
Come dico sempre, non deve trattarsi di difendere un colore politico a prescindere, è imperdonabile che in un momento di angosce e paure, le ignoranze e il pressapochismo del governo, creano sentimenti populistici, in Europa questo è il momento del chiarimento politico, tutti dobbiamo avere la capacità politica e nessuno deve essere ostaggio di logiche elettorali.
Olanda e Germania devono concorrere ad una strategia coordinata e globale, per far fronte tutti insieme, a una pandemia con conseguenze socio-economiche molto gravi, ancora di più per i Paesi più colpiti dal virus come Spagna e Italia, che sono quelli più in difficoltà finanziarie e invece si parla che gli eurobond potrebbero essere sostituiti da nuovi strumenti innovativi.
La creazione di nuovi prodotti di debito europeo, quindi ancora da creare, altra perdita di tempo, misure innovative di cui non si capisce quali siano, è stato fatto un testo deliberatamente vago, dove ognuno ci può leggere quello che vuole, dove è impossibile leggerci qualcosa che si riferisca ad una condivisione del debito per sostenere le economie e che comunque se ne parlerà nei prossimi mesi.
Ma quali mesi? Qua stiamo andando a picco, ecco perché quando alzo la serranda la mattina, sono già angosciato e non mi viene in mente qualcosa di divertente.

lunedì 13 aprile 2020

Lock-down prolungato fino al 4 maggio.


Il numero dei test effettuati aumenta giorno dopo giorno, più test si fanno e chiaramente più positivi si trovano, ma la cosa importante è che i ricoverati ogni giorno sono in calo, anche se questo non ci tira fuori dalla tragedia, riduce comunque in maniera importante la pressione sul servizio sanitario e sui reparti di terapia intensiva in particolare, questo significa che il trend dei contagi è in diminuzione e che le misure adottate sicuramente stanno avendo un impatto positivo sulla diffusione del virus.
Ma continuare così ancora per altri quindici giorni o forse anche più non va bene, non è possibile, non tanto perché dobbiamo tornare a divertirci, a fare festa, ma quanto perché bisogna tornare a lavorare e altri quindici giorni di “fermo” non sono sopportabili per le nostra economia, se avessimo la possibilità di avere soldi gratis a palate dal governo italiano e da quello europeo, allora si potrebbe pensare ad un lock-down lungo fino al ritrovamento del vaccino.
Ma queste condizioni non ci sono e se il governo non vuole che l’Italia sprofondi in una crisi senza ritorno, si doveva ipotizzare una fase “2”, molto più ragionata e immediata della fase “1”, che non è stata tanto all'altezza, la fase “2” doveva essere concertata prima e con tutte le parti in causa, al comitato scientifico che dà i dati del contagio, già da prima doveva essere affiancato un gruppo di esperti per la gestione della crisi economica.
Sulla base dei dati economici e del fabbisogno della Nazione, la proroga doveva valere solo per le attività produttive, che non erano nelle condizioni di fare rispettare il distanziamento sociale, perché se è vero che la tutela della salute resta comunque al primo posto, al tempo stesso non può bastare per risolvere il problema, standosene a casa ad aspettare che si trovi un vaccino.
Bisogna guardare a tutti gli interessi in campo e con attenzione trovare le soluzioni anche economiche, per tutelare se non tutto il tessuto produttivo, almeno la sua maggior parte, per avvicinarci il più possibile ad una ripresa a pieno regime, che non può avviarsi “forse” dopo il 3 maggio, nell'ultimo decreto non dovevano esserci delle piccole differenze, ma differenze notevoli e sostanziali.
Non capisco perché se dal 14 aprile, possono riaprire: le cartolerie, le librerie, i negozi per neonati e le attività di silvicoltura e forestali, non possono riaprire tutti i negozi in genere, l’edilizia, le fabbriche, dove i lavoratori non stanno uno sull'altro e spesso in questi luoghi ci sono più macchine che personale, diversamente devono arrivare quattrini a pioggia e come vediamo non è possibile.
Servono fatti concreti, azioni rapide e decise e non è questione di colore politico, sono d’accordo che in questa situazione così difficile e senza soldi, non c’è nessuno che è più bravo dell’altro, ma siamo stati e continuiamo ad essere lenti, impreparati e faziosi, non ci serve il MES? Non ci danno i Corona Bond? Facciamo ripartire tutte le attività che si sono attrezzate a garantire un rischio di contagio quasi zero, con le nostre poche risorse.
È un momento dove nessuno deve sbagliare da solo, ci vuole il coinvolgimento di tutti senza scartare niente a priori, nel calcio noi addetti ai lavori, parliamo spesso di “anticipazione” e questo ad oggi, il governo non lo ha fatto, la “Fase 2” è partita ma non come doveva, abbiamo aspettato troppo a creare un gruppo di esperti per tracciare le linee guida per la ripresa e la creazione di un protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Si è capito da subito che senza vaccino i tempi sarebbero stati biblici, si sapeva che dovevamo ripensare e rinnovare le logiche del lavoro e dei modelli organizzativi, modelli innovativi per garantire una ripresa in sicurezza, le aziende dovranno sanificare i luoghi di lavoro, creare percorsi di entrata ed uscita dedicati, controllo della temperatura e test ai lavoratori, tutte le volte che si recheranno sui posti di lavoro e poi si deve continuare a mantenere il distanziamento sociale.
Una “fase 2” come stanno facendo alcune regioni: Veneto e Liguria in testa, anche per progettare un turismo di “prossimità”, perché in Cina si è verificato un “ritorno” dei contagi, di cui pochi quelli nuovi e tutti gli altri sono contagi che vengono dall'ingresso di gente da altri paesi, speriamo di non cascarci anche noi, perché, non possiamo permetterci la ricrescita della curva di contagio, ma non possiamo restare chiusi in casa a guardare la fine di un Paese.

venerdì 3 aprile 2020

Come sarà


I primi 15 giorni di “quarantena” non sono bastati e lo sapevo, adesso si sta provando con altri dieci, per evitare che con Pasqua e Pasquetta il contagio si diffonda a tappeto, le regioni del Sud non sono state colpite in maniera massiccia, ma sono ancora a rischio e lo diventano ancora di più proprio in questi giorni di scampagnate e gite fuori porta, anche perché, non sapendo quando ne usciremo da questa situazione d’emergenza, tutti proveranno a darsi un’eccezione.
Quando ne usciremo non lo sappiamo veramente, per me i tempi sono lunghissimi e sono legati al ritrovamento del vaccino, senza di questo, nei prossimi mesi potremo solamente allentare un poco le misure straordinarie e ci servirà per riprendere in una certa maniera il ciclo lavorativo, ma credo che il distanziamento sociale si protrarrà ancora per qualche anno, piuttosto a questo punto, forse sarebbe il caso di chiedersi più che quando finirà, come sarà il dopo il coronavirus.
La curva epidemiologica ci dà dati confortanti, la fuga verso Sud è stata un atto scellerato e se per il Nord può essersi toccato il picco, al Sud potrebbe ancora arrivare e in maniera ancora più drammatica, se si dovesse presentare in maniera massiva come al nord, al momento la situazione è contenuta e speriamo che resti tale, una cosa è certa, la nostra vita è cambiata e cambierà in maniera definitiva e questo è il secondo concetto che dobbiamo acquisire anche se non sarà facile.
Come vi dicevo, credo che per riavvicinarci di quel metro che oggi ci separa, passerà tempo, molto tempo, forse non lo faremo più, non abbiamo nessuna certezza che riusciamo a sconfiggere il virus con il vaccino, perché potrebbe “mutare” continuamente e metterci sempre in condizione di pericolo e poi, con la globalità, con la scellerata gestione del pianeta e tante altre piccole e grandi concause, la possibilità di creare e con sempre più frequenza nuovi virus è palese.
Dobbiamo ripensare ad un pianeta rinnovato, “ristrutturato”, dobbiamo rivedere in maniera importante, decisa e immediata, il surriscaldamento del pianeta, dobbiamo smetterla di avventurarci in creazione di virus che poi non siamo in grado di gestire, dobbiamo pensare ad un pianeta più e parimenti responsabile, ad un pianeta sano e senza sprechi, ad una globalità positiva, con tradizioni e innovazioni sane e a misura d’uomo, sarà difficile ma ci dobbiamo provare, non basterà più parlarne.
Il comitato tecnico scientifico, ha dato il via al test per trovare gli immuni e far ripartire il paese, credo che in un prossimo futuro, dovremmo avere la possibilità di alzarci la mattina ed effettuare un test delle nostre condizioni psicofisiche e epidemiologiche, credo che in futuro dobbiamo lavorare di più per la nostra salute e per la nostra sicurezza, dovremo essere tanto “formiche” e “cicale” quanto basta.
Diciamocela tutta, basta con questi Cinesi, ma non con il popolo che è gentile, simpaticissimo e gran lavoratore, però se vogliono vivere con noi la globalità, devono cominciare a pagare le tasse, devono cominciare a vivere in maniera globale, lavorare solo otto ore al giorno come tutti, vivere in condizioni igieniche globali, mangiare “stigliole” e non cani, gatti e pipistrelli vivi, azzerare lo smog nel loro paese che poi si sposta in tutto il mondo e smettetela di cacciare le balene e distruggere l’ecosistema.
Ma non solo loro però, tutti gli altri dobbiamo fare la nostra parte, non dobbiamo aspettare che qualcuno ce lo imponga di lasciare la macchina a casa (per il momento si respira l’aria di 50 anni fa, una meraviglia), lavoriamo per potenziare e migliorare i mezzi pubblici e la sostenibilità elettrica, lavoriamo per assicurare a tutti le cure mediche anche in casi di pandemia, lavoriamo per moltiplicare le prigioni, perché chi rompe il sistema (le palle), non è degno di vivere la globalità e a quel punto lo teniamo nel mondo che si merita, senza se e senza ma.
Lavoriamo per il rispetto delle leggi, per il rispetto dell’umanità e del pianeta, siamo globali tutti insieme, non è la solita utopica reprimenda, sto solo rinfacciando tutto quello che diciamo e che non solo non facciamo, ma addirittura facciamo il contrario, non è una predica, questa è l’occasione per cambiare, ma per cambiare sul serio, questo non è altro che un avvertimento che ci dà la natura, se lo sappiamo cogliere, ci sta dicendo che ci siamo spinti troppo in avanti e che queste situazioni potrebbero diventare sempre più frequenti.
Intanto gli scienziati stanno cercando di farci uscire da questo limbo, con un'indagine di ricerca per un esame sierologico su un ampio campione, cosa che permetterà di mappare il contagio, perché finché non ci sarà il vaccino, la possibilità di ricadute e quindi di una nuova propagazione è reale, ad Hong Kong dopo due mesi ci sono stati già altri 65 nuovi casi in un solo giorno, bruciando così la possibilità di poter tornare alla normalità, il 15 marzo la vita era ripresa in maniera regolare, salvo poi che per questi nuovi casi, è stata imposta una nuova quarantena.
Quindi scordiamoci di riaprire tutto nel giro di poche settimane, anche se sembra che si sia trovato un “antidoto” e che si aspetta di iniziare la sperimentazione sull'uomo a settembre, se poi gli esiti saranno confortanti, potrebbe essere disponibile per tutti all'inizio del 2021, quindi, anche se lo scenario è cambiato negli ultimi giorni, non si potrà riaprire tutto ancora per molti mesi.
Non c’è niente da fare, dobbiamo abituarci a un modo di vita diverso, andare in giro di meno, girare sempre con la mascherina, avere ristoranti con meno tavoli e più spazi tra i commensali, posti di lavoro poco affollati e molto più lavoro a distanza, potenziamento della rete internet e ospedaliera, non c’è niente da fare, dobbiamo studiare il domani e capire come possiamo immaginarlo in maniera diversa e meglio di prima, una ripartenza dove va modificato il sistema delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità, perché cambierà il nostro modo di muoverci.
Serve e va fatto un piano per gli spazi di grande concentrazione, le scuole, gli stadi, i cinema, i centri commerciali, le fiere, i mercati, l’aperitivo e anche le funzioni sacre, compreso la messa, i funerali e i matrimoni, perché non esisterà più il giorno in cui andremo tutti in piazza a festeggiare il capodanno, o a vedere un concerto, o alla sfilata dei carri, sarà difficile pure fare sciopero, la guerra non finita e non finirà con la fine dei contagi.