Oggi potrei ispirarmi ai Dik Dik, è il primo
giorno di primavera, ma non per me e poi, cielo grigio su, foglie gialle giù,
anzi le foglie le hanno tolte ieri tre miei condomini, oggi come ieri e l’altro
ieri, alzando la serranda e guardando fuori, vengo preso da un senso di tristezza
e impotenza indescrivibile, certo Tombolo non è che sia un paese vivo, con gente
che va avanti e indietro, negozi, vetrine, shopping, è già desolato di suo quando
“passavano le carte”, quindi la differenza non si nota poi tanto.
Io e mia moglie poi non siamo dei “viveur”, per
chi non conosce il francese diciamo: “allegri vitaioli” per intenderci, però con
la quotidianità di andare a scuola lei e di andare a prenotarmi le visite io,
ammorbidivano la nostalgia per il mare di Palermo, non è che andavamo tutti i
giorni a Mondello? No! Ma il fatto stesso che sai che il mare è lì e quando
vuoi ci vai, già è un’altra cosa.
Apri le serrande e comincia la paura, la paura
per te, per mia moglie, per Ambra che si immola per comprarci da mangiare, per
Giulio, per i due fidanzati di Palermo e per tutti gli altri.
Apri le serrande e sai che là fuori c’è gente che
è morta o che sta morendo e tu non puoi fare niente, sei come il topo in
trappola che aspetta che succeda qualcosa, che qualcuno venga a liberarti o che
invece ti faccia passare a miglior vita e unni parramu chiù, io non ho paura
per me, vi dirò, se non fosse perché sono a rischio andrei a dare una mano alla
protezione civile, ho paura di non potere aiutare i miei dopo e durante questa
orrenda pagina di storia.
E così, non mi sono fatta nessuna guerra, ma in
compenso mi sono fatto il “68” e ora il corona virus, solo che mentre il 68 lo
racconto con orgoglio, questo periodo cercherò di dimenticarlo in fretta, ammesso
e non concesso che lo possa ricordare, anche se non sarà facile “dimenticare”, perché
prevedo i prossimi 2/3 anni difficilissimi, da vivere e da dimenticare,
A Milano un’equipe medica è arrivata dalla Cina
per aiutare l'Italia a sconfiggere l'infezione, ma se continuiamo ad avere
ancora troppa gente per le strade, troppa gente ammassata nei trasporti pubblici
e così poca gente che porta le mascherine, neanche se arrivassero i marziani ce
ne usciremo mai, siamo italiani, popolo di inventori, navigatori e minnifuttisti,
tanto che le misure adottate risultano troppo poco rigorose.
Le previsioni sul picco sono preoccupanti e rischiano di essere
confermate dai fatti, si aspetta il picco che per noi rappresenta la discesa,
un picco che viene spostato dalla prossima settimana a quella dopo, ci
auguriamo che arrivi quanto prima e a finiemu, la speranza sta nella presa di coscienza
di quei quattro “pinnuluna” (termine palermitano per definire una persona un
coglione) che sono diventati sportivi e dog sitter tutto ad un tratto.
Non avendo vaccini è fondamentale contenere i contagi, serve
prudenza e uscire quando non se ne può fare a meno, muoversi il meno possibile,
uscire di casa se non è strettamente necessario, io sono in casa dall’8 marzo,
ho festeggiato la festa della donna e mi hanno dato gli arresti domiciliari, la
prossima volta non la festeggio più, esco solo per lavorare all’interno del mio
box (bunker) e ieri mi hanno dato un’ora d’aria per andare dal medico e in
farmacia.
Per quell’ora che sono stato in libertà vigilata, c’erano i vigili
e avevo il passa condotto, mi è sembrato di essere tornato ad una vita normale,
mettevo la mascherina quando uscivo dalla macchina e mi ricordavo quando
bambino mia madre mi vestiva per carnevale da cowboy e mi alzavo il fazzoletto
portandolo sul naso, a proposito di carnevale, quest’anno (per motivi diversi)
non ho festeggiato il Natale, il capodanno, il carnevale e la festa del papà e sono
in forte rischio le grigliate di Pasqua, primo maggio e 25 aprile.
E pensare che
siamo italiani e ci siamo fatti fottere, ma come, nelle barzellette c’è sempre
un francese un tedesco e un italiano e l’italiano è sempre quello più scaltro,
come abbiamo fatto conoscendo la situazione della Cina a farci contagiare in
questa maniera, certo se i politici devono pensare a farsi i processi tra di
loro, se devono difendere le OMG che scarica barconi di immigrati, possono
concentrarsi sul virus che soldi nelle tasche non ne porta?
Ora mi auguro che
nel prossimo decreto ci sia anche la cassa integrazione per OMG e scafisti, mischini,
in questi mesi non hanno potuto portare immigrati (l’emergenza in Africa è
finita?) e quindi non hanno potuto lavorare, questa gente non ha lavorato per
lo stato italiano, hanno sempre contribuito all’aumento demografico, che in
Italia è basso ed è giusto che lo stato pensi anche a loro.
Io comunque in
questo periodo di “prigionia”, oltre a lavorare nel “bunker”, faccio l’assistente
di segreteria, perché mia moglie insegna on-line e io gli faccio da segretario,
fotocopie, assistenza computer e pubbliche relazioni.
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