lunedì 3 ottobre 2016

Dico 33.

Non sono dal dottore, almeno non non oggi, 33 sono gli anni di Cristo lo so, ma sono anche i miei primi 33 giorni veneti, di questi giorni vi parlerò e dei chilometri che ho fatto un mese fa, per arrivare da Napoli a Tombolo.
Credo comunque che questo post non lo inserirò in nessun libro, questo è parte di "quella strana leggerezza dell'essere .... " : meravigliosamente pensionato, marito, allenatore e padre della sposa, tutte cose che non ero fino a qualche mese fa.
Quindi sarà una di quelle "piccole gioie quotidiane", tenendo fede a quanto preventivato in occasione della trasformazione del mio blog, per il terzo libro .... certo che proverò a farlo, dicevo per il terzo libro vorrei inventarmi una storia, vorrei provare a fare un romanzo, ecco perchè vi dico che probabilmente questo post non andrà inserito in nessun libro.
Il secondo penso di averlo finito, devo correggere la bozza solo che fino ad adesso, ho impegnato il mio tempo nel disbrigo delle pratiche d'insediamento a Tombolo, nel tentativo di "rosicchiare" territorio casalingo a mia moglie, che a casa ha messo le bandierine di conquista in ogni centimetro quadrato della casa, il disbrigo delle solite pratiche giornaliere, sanità compresa.
A proposito di sanità vi dico che magari "sunnu chiù schiecchi ri mpaliermo" (sono più asini di quelli di Palermo), però le cose funzionano meglio ed è già qualcosa, gli uffici sono tutti nuovi e moderni e poi sono tutti così gentili, che anche se ti prendono in giro resti sempre sereno, non è come da noi che vai via con una bile così.
Qui sono tutti precisi e tecnologicamente avanzati, la prima volta che sono andato in farmacia, la dottoressa ha passato lo scanner sulla ricetta, lo ha posato e poi guardandomi con un sorriso a 36 denti, uno più uno meno, con la solita gentilezza e a bassa voce mi disse: stanno arrivando.
Io lì per lì da palermitano prevenuto (più che prevenuto sempre in tensione), ho subito pensato:
Ma chi ci talia chista e mi rirri puru, ma picchì ummi va pigghia i miricinali, (ma cosa guarda questa e ride pure, ma perchè invece di guardarmi non va a prendere i medicinali), ho avuto solo il tempo di pensare questa cosa, che da dietro di lei, da una feritoia orizzontale sono scesi i medicinali, lasciandomi come un "trunzu", questo non lo traduco.
Quindi avanti e precisi, in fatto di ordine e precisione ho visto cose .... quello che fa le strisce sull'asfalto per esempio, in mezzo alla strada con un trattorino, apriva e chiudeva la manopola del colore con una precisione millimetrica o quello che lascia la pubblicità, in bicicletta come in amarica lanciano il giornale, lui non lo lancia ma restando sempre in sella e pedalando, imbuca con una precisione di movimenti spaventosa la pubblicità nell'apposita buca.
Per non parlare di quello che sempre con uno trattorino, ha in mano una bottiglia di plastica con il tappo bucherellato, costeggia il marciapiedi e sempre con la stessa velocità, senza fermarsi in prossimità del tombino di scolo lancia uno spruzzo di una precisione disarmante.
I chilometri da Napoli a Tombolo tutto sommato sono stati buoni e scontati, di particolare c'è che mi hanno detto di prendere la Orte-Ravenna anzi chè la Firenze-Bologna e invece di fare prima, finisco per arrivare sempre almeno due ore dopo, stanco e nervoso, a questo punto ho deciso che non la faccio più.
Dio quando creò l'universo ha impiegato sei giorni e il settimo giorno si è riposato, che centra Dio adesso !? Dio c'entra sempre e comunque mi serve per introdurre il nuovo argomento, io per risistemarmi la nuova vita veneta, ho lavorato 32 giorni e il 33esimo giorno mi sono riposato andandomene a San Siro e in occasione della presentazione dell'abbigliamento ufficiale del Milan realizzato da "Diesel", sono andato a vedere la partita Milan-Sassuolo, come familiare della dipendente invita, in questo caso era mia figlia.
Ma qual'è la particolarità, intanto sono tornato a San Siro dopo 42 anni e per la prima volta ho visto il Milan in quello stadio, poi siamo stati alloggiati nella tribuna riservata alle rappresentanze, diciamo che in ordine di importanza ci sono: prima la tribuna VIP, poi la tribuna autorità e terzo la tribuna rappresentanza.
Ci siamo fatti un giro della madonna per arrivarci, perchè l'ingresso era all'opposto da dove abbiamo ricevuto gli accrediti, però siamo stati ricevuti da hostess e assistenti in giacca e cravatta e ci hanno accompagnati, prima all'ascensore e poi nel "box" assegnato, dove c'era un rinfresco a base di salumi e formaggi, bibite,vino e prosecco che ci aspettava.
Abbiamo degustato qualcosa prima che cominciasse la partita e poi ci siamo seduti a vederla su delle comodissime poltrone, in un'area riservata di due file di dieci posti, con una decina di monitor inseriti nella balaustra davanti e differiti di un paio di secondi dal vivo, proprio per rivedere qualche secondo dopo, quello che non avevi visto bene in diretta.
Tra il primo e il secondo tempo siamo andati di nuovo dentro il box alle nostre spalle a degustarci ancora qualcosa, all' interno dello stesso box c'era un bagno riservato ai 20 ospiti e poi siamo tornati a vedere la partita, alla fine prima di partire per un lungo viaggio, caffettino, acqua, mousse e ritorno a casa, soddisfatti della vittoria del Milan e della meraviglia che abbiamo vissuto.

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