martedì 7 giugno 2016

I luoghi di Montalbano.

Era da tantissimo tempo, che volevo andare a visitare Noto, con tutti i suoi palazzi Barocchi, avevo sempre pensato di andarci nel periodo dell'infiorata, ma un pò perchè mia moglie lavorando tutti i giorni, nei fine settimana finiva poi per dedicarsi alla casa e un po perchè con la mia attività di allenatore, i sabati o le domeniche avevo sempre il campionato, ho sempre rimandato.
Certo che alla fine però, ho scelto forse il momento peggiore, un pò per l'anomala ondata di caldo, a quanto pare mai registrata e un pò per l'interruzione sulla Palermo-Catania, che costringe gli automobilisti, a fare almeno una cinquantina di chilometri in più, tra buche e tornanti.
La sfida è stata "vinta", ho guidato per 5 ore all'andata e per 5 ore al ritorno, facendo quasi il giro della sicilia, per raggiungere un posto, che in linea d'aria non è lontanissimo, ma questa è la sicilia, bella, bellissima, ma poco confortevole, anzi confortevole per niente.
Ho conosciuto meglio una parte di sicilia, visto che c'ero già stato per lavoro, che forse per mia ignoranza o per la loro poca voglia di mettersi in mostra, consideravo la parte più arretrata della nostra isola ed invece con mio ingiustificato stupore, ho visto una realtà importante e positivamente diversa, da quella Sicilia del nord e in maniera particolare, dalla caotica Palermo a cui sono abituato.
Chiaramente non sono stato solo a Noto, ma in una buona parte della valle barocca, e più precisamente nei luoghi di Montalbano, che forse dallo sceneggiato, ha avuto linfa nuova, per mettere in moto la laboriosità dei locali, unico neo, ma del resto è quello di molte regioni italiane, la cartellonistica stradale, tante rotatorie e poche indicazioni.
Arriviamo quindi a Noto, i giardini pubblici a destra e davanti la Porta Reale che ci introduce sul corso principale, il corso "barocco" con palazzi dall'una e dall'altra parte, ti porta sulla caratteristica piazza del municipio, che è lo spettacolare centro storico-logistico della cittadina, con ai lati Palazzo Ducezio sede del municipio appunto da una parte e la Cattedrale di San Nicolò, con la meravigliosa scalinata dall'altra.
Il Corso Vittorio continua e sulla destra parallela alla Cattedrale, le due strade dell'infiorata, via Nicolaci e via Pirri, con a terra i disegni che poi verranno riempiti dai fiori e dai petali.
In via Nicolaci si trova l'omonimo Palazzo Nicolaci, famoso per i balconi sorretti dai mensoloni scolpiti, il simbolo di Noto e di tutta questa magnificenza, di cui i netini ne traggono vantaggio, mostrando comunque nel loro piccolo, una buona organizzazione e la consapevolezza di vivere d'arte.
Ma oltre all'arte, mia moglie voleva vedere i luoghi dove era stata girata la serie televisiva del commissario Montalbano.
Così nei quattro giorni passati nella valle, oltre all'arte, oltre al mare, siamo stati anche nei luoghi di Montalbano, facendo base a Modica, dove attraverso le informazioni dei modicani su strade ed itinerari, abbiamo pianificato il soggiorno, informandomi naturalmente su cosa e dove c'era da mangiare.
Espletati gli indispensabili preliminari di "prima" sopravvivenza e dopo esserci ristorati dalle fatiche del viaggio, l'indomani abbiamo fatto rotta verso Punta Secca, famosa e gradevole location balneare, non chè domicilio della casa di Montalbano.
Nella spiaggia dove Zingaretti rincorre il cane Orlando, abbiamo fatto il bagno e preso il sole, poi ci siamo fatti un giro per il borgo, dove al di là della piazzetta si scorvega il porticciolo e di seguito un'altra spiaggia, ancora più bella di quella cinematografica, in uno scenario balneare perfetto.
Da una location all'altra, siamo andati a pranzare a Scicli, per assaggiare la specialità del posto, ovvero le teste di turco, devo dire che sono state una vera delusione, del resto per chi ha conosciuto i piaceri della "sfincia" palermitana, un grande bignè, tagliato e farcito di ricotta semplice, non poteva stupirmi, niente affatto.
Dopo il pranzo, siamo andati in giro per il paese, in una piazzetta più defilata c'era il municipio, che nel film è il commissariato e poi anche qui, sul corso e in piazza, c'erano tanti palazzi barocchi da apprezzare, di gran lunga superiori alle teste di turco.
La sera prima di cena, ci siamo fatti una passeggiata per le vie di Modica, alla scoperta della cittadina, fin qui utilizzata solo come dormitorio, tra il caos inaspettato, abbiamo fatto visita a qualche monumento, rimandando il resto della visita nei giorni successivi di soggiorno.
Per riprenderci dalla delusione delle teste di turco, ci siamo seduti in un piccolo ristorantino, per una bella norma e una grigliata mista di carne.
Dopo cena siamo andati a visitare la cattedrale di San Giovanni a Modica alta e poi sul belvedere ad ammirare il vallone su cui si appoggia tutta Modica bassa.
Il paese diviso in basso e alto, era una cosa che non sapevo finchè non sono arrivato, la parte alta è la meno frequentata, quella bassa è più grande e conta un numero maggiore di monumenti importanti, un corso largo e pianeggiante, che mi dicevano essere il letto coperto del fiume, il vero cuore pulsante della cittadina.
Al contrario di Noto e Scicli dove i palazzi erano curati e messi in bella mostra, a Modica erano quasi tutti diroccati e molti addirittura in vendita, una cosa che ci ha meravigliato, è stata la grande quantità di turisti.
Il mattino seguente prima di andare a fare il bagno a marina di Modica, siamo andati a vedere il bellissimo duomo di San Giorgio e poi al mare, passando per una Modica moderna in periferia, bella con moltissimi negozi chiamata Sorda.
Marina di Modica, è molto bella e attrezzata, sembrava di trovarsi al nord, dalle parti di Savona, Imperia, posto bello, ordinato, senza nessun posteggiatore abusivo o vu cumprà, spiaggia e mare pulito.
Nel pomeriggio siamo andati a Ragusa Ibla, a vedere gli altri luoghi di Montalbano, tanti i posti cinematografici e pochi i luoghi artistici, la piazza del Duomo di san Giorgio, scenario di alcune riprese de "l'odore della notte", con il vicolo dei cavalieri e il circolo di conversazione
Come sempre la sera si andava a cena a Modica, stavolta abbiamo assaggiato la specialità del posto, che non è come si può pensare la cioccolata, ma la "scaccia", una specie di raviolone farcito di pomodoro e prosciutto, o ricotta e spinaci, o funghi e melanzane e così via, e il famoso "arancino di Montalbano".
Solita passeggiata dopo cena con visita ai restanti monumenti sul corso, alla casa di Quasimodo e al Castello dei conti con la torretta dell'orologio.
Il giorno succesivo è stato quello del rientro a Palermo, non prima però di fare un ultimo bagno a Maganuco, a un paio di chilometri tra Marina di Modica e Pozzallo, ma di questo visto che non è un "luogo" di Montalbano, magari ve ne parlo un'altra volta.



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