domenica 6 ottobre 2013

Un sesto posto per lavorare.

Finisce 1 a 1 tra Brescia e Palermo con due reti d'autore, per il Brescia la grande promessa mancata e grande protagonista in serie B, Caracciolo e il promettentissimo rosanero Belotti, che ha anche il merito di "accendere" la partita, che fino alla sua entrata in campo, sembrava spenta con i palermitani in ritardo su ogni pallone e fuori dalla partita.
La prestazione fornita dai rosa non è ancora soddisfacente, la squadra di Jachini è deludente sotto tutti i punti di vista, certo un Brescia così in forma (specialmente dopo il cambio in panchina) non si poteva immaginare, ma non potevamo pensare di trovare un'altra Juvestabia, però è proprio l´approccio alla gara quello più discutibile.
Il pareggio comunque può andare bene, Brescia resta sempre  un campo difficile, specialmente dopo quest'avvio di stagione, in serie B nessuna squadra regala punti, specialmente davanti al proprio pubblico e contro una blasonata come il Palermo.
Per il Palermo è un primo tempo di sofferenza, gli avversari sembrano rivitalizzati dal cambio in panchina, dando vita ad un vero e proprio dominio un Brescia sveglio e pimpante, complice anche una difesa rosa poco concentrata e in particolare Munoz non è sembrato abbastanza attento quanto basta per frenare le iniziative avversarie, comunque sempre nel primo tempo una sola occasione per i rosanero, anche se in modo casuale, un cross di Verre troppo lungo si stampa sulla traversa.
Iachini nel secondo tempo a provato in tutti i modi a rimettere in linea di galleggiamento la gara, riproponendo la difesa a 3 ma con Daprelà nei 4 a centrocampo, ma bisogna aspettare l'ingresso di Belotti, ancora una volta determinante, per cambiare la partita (troppo tardi) e raggiungere la parità.
Il tecnico rosa preferisce e non potrebbe essere diverso, vedere il bicchiere mezzo pieno: "Dobbiamo ancora lavorare nei meccanismi della linea difensiva: quando ho cambiato qualcosa nel secondo tempo, siamo stati un po' più attenti nella copertura degli spazi. Col tempo certi movimenti si leggeranno meglio”Poi ha proseguito: "c'è ancora tanto da crescere e da migliorare insieme, siamo partiti bene e poi siamo scesi a livello di intensità.
Alla domanda del perché dei tre attaccanti ha risposto: "ho messo tre attaccanti per creare degli uno contro uno contro i loro tre difensori, però non abbiamo trovato la giocata giusta per passare in vantaggio".
Per chiudere un'annotazione, Valerio Verre nonostante la sostituzione è risultato ancora il migliore in campo.

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