Anche quest'anno come gli ultimi, l'anniversario delle nozze che coincide con quello di Toni e Cettina, lo abbiamo passato insieme, lo scorso anno a Legnago in una trattoria del Polesine, mentre quest'anno abbiamo voluto rivedere Asolo, ma di giorno visto che le nostra precedente visita era stata in occasione del capodanno e quindi di sera (notte).
Già allora addobbata a festa, Asolo ci era piaciuta, ma eravamo sicuri che di giorno il borgo avrebbe meritato altrettanto e così abbiamo programmato il 30° anniversario di Toni e Cettina, coincidente con il nostro, da passare ad Asolo, rigorosamente di giorno, come la pasta De Cecco.
Stesso parcheggio, stesso itinerario e stesso ristorante, perché cambiare quando ti sei già trovato bene? di diverso c'erano: la luce del sole contro le luminarie, c'era Greta e mancavano Mario e Chica, Giulio dopo sei mesi è ancora cu curnutu e in piazza al posto dell'albero, c'era il mercatino delle cose da buttare, che oramai "spacciano" per antiquariato.
Bello! il borgo di domenica e in questo periodo è ancora più bello, abbiamo passato una bella giornata e contiamo di tornarci ancora, perché il cameriere del ristorante "napoletano", ci ha riconosciuti (oh! ni facemu canusciri unniegghè) e si è pure ricordato che mancavano Mario e Chica, quindi dobbiamo portarci Mario e poi diciamocelo, il vino sfuso di lì è buono.
Un'altra bella giornata l'abbiamo passata la domenica successiva sulle isole della laguna, io sono come i babbaluci, appena esce il sole sono in giro per l'Italia, anche questa è stata una domenica calda, meno male che almeno ventilava e poi è stata comodissima, fatto salvo tutti quei ponti che ci hanno "rubato" l'anima, per portare il passeggino di Giulio da una parte all'altra.
Hai voglia di mettere il navigatore per provare ad evitarne qualcuno, ma con le "calli" strettissime si perdeva spesso il segnale e li abbiamo presi tutti, come i semafori a Palermo, poi per il resto, viaggio comodo e con l'aria condizionata in treno, almeno all'andata, perché al ritorno Giulio doveva fare le prove d'equilibrio e rischiava di battere la testa, noi stanchi tutti li a stargli attento, con lui che ci prendeva per i fondelli.
Poi faticaccia per le stradine di Venezia, senza i ponti per il passeggino, sarebbe stata una bella passeggiata, per arrivare dalla stazione a piazza San Marco, per poi andare all'imbarco e per finire le passeggiate tra queste isolette caratteristiche, il soffiatore di vetro e un bel giro in barca panoramico e ventilato.
Alla fine eravamo tutti soddisfatti, anche Giulio che ha conosciuto per la prima volta il treno, il vaporetto e tutte le imbarcazioni che gli sfrecciavano attorno, il mare e i paesaggi, non è stata per niente monotona e particolarmente stancante, dico! è inutile dirvi che ve la consiglio.