Solitamente si dice 64 anni e non sentirli, anche per me forse fino a qualche tempo fa era così, adesso più che nel fisico e moralmente che me li sento e spesso penso a quando da giovane si diceva: il lavoro nobilita l'uomo, oggi mi accorgo della grande verità e non è per una questione di soldi, fare qualcosa che non sia fine a se stesso, ti rende parte della società dove vivi e questo dolce far niente di importante che ti da l'impressione di esserti invecchiato, perchè poi alla fine sono impegnatissimo in cazzate varie, ma ti senti vecchio, sempre lì a parlare del passato.
Certo se solo potessi imitare il personaggio di questo mio nuovo libro, che non a caso incarna il mio stesso desiderio, se potessi andare in giro per il mondo come lui, questi 64 anni sono sicuro che non me li sentirei,
Anche stavolta al mio compleanno c'era Giulio, lo scorso anno in una foto dell'ecografia e nella pancia di mia figlia, quest'anno in braccio al nonno nel tentativo di rubarmi il cellulare.
Come promesso, pubblico altre 4 pagine del libro e ne approfitto per farvi gli auguri di Pasqua.
SECONDA PUNTATA
I churros e i porras sono due varianti con forme diverse di pasta
lunga e fritta spolverati di cannella, quindi abbiamo finito la colazione e lei
era già pronta per il viaggio, aveva ammucchiato zainetti e attrezzature tutto
già in un angolo.
Era di una tranquillità disarmante e parimente tacita, io sono
andato a fare una doccia e a mettere insieme le mie cose, mentre Ula è rimasta
a dare l’acqua alle innumerevoli piante sulla veranda, che in sua assenza sia alle
piante chee al giardino, così come alla casa ci avrebbe pensato il suo vicino.
Appena finito sono tornato giù con il mio zaino e Ula era seduta
sui gradini della veranda e parlava pacatamente con quello che poi ho capito
essere il vicino, un simpatico vecchio tondeggiante, con due baffoni alla
messicana e che era lì per accompagnarci
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al bus che doveva portarci alla stazione dei treni.
Abbiamo sistemato sulla jeep anche il mio zaino e siamo partiti
per questo viaggio fotografico, all’arrivo c’era già ad attenderci la corriera,
il tempo di trasbordare i bagagli e siamo partiti per Hendaye, dove siamo
arrivati dopo una mezzoretta, abbiamo fatto i biglietti e siamo andati ad
attendere il treno per Bordeaux in un bar davanti alla stazione.
Li abbiamo bevuto un caffè pessimo e poco dopo è arrivato il
treno, ma abbiamo dovuto aspettare che lo lavassero e lo rimettessero in
ordine, nel frattempo si erano quasi fatte le due del pomeriggio e prima di
partite abbiamo mangiato delle baguette veramente eccellenti.
Il treno è partito alle 14 e 30 in perfetto orario e alle 17 e 30
precise siamo arrivati a Bordeaux, in tutto questo tempo sia in treno che al
bar, con Ula non c’è stato un minimo di conversazione, solo convenevoli e a me sinceramente
non dispiaceva, preferivo restare da solo con i miei pensieri e chissà forse
anche lei.
Ula ha letto un libro svogliatamente, lo guardava tenendolo aperto
quasi sempre sulla stessa pagina, io cercavo svago al di fuori del finestrino,
cogliendo i continui cambi del paesaggio e pensando a Fiorella.
All’arrivo a Bordeaux, abbiamo aspettato il bus che ci doveva
portare al S’Chool Hostel, una struttura nel
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Cuore di Bordeaux, in
pratica era un dormitorio universitario che in estate diventava un ostello, noi
non eravamo giovani e neanche universitari, fatto sta che siamo rimasti a dormire
là.
La Francia non è a buon
mercato e dormire in centro a Bordeaux non è per niente economico, appena
arrivati il ragazzo alla reception ci diede le chiavi delle stanze e una
cartina, Ula la passò a me e il ragazzo mi ha indicato i luoghi dove dovevamo
andare, le line dei tram e dei bus e i posti dove andare a mangiare, ora ero
ufficialmente in servizio.
Siamo saliti nelle nostre
camere, sullo stesso corridoio ma distanti una dall’altra, la camera era
spaziosa e pulita, solo che la biancheria da letto era di carta, lì per lì l’ho
presa con filosofia, per una notte poteva andare più che bene, ma il giorno
dopo ci siamo comprati lenzuola e federe.
Posate le valige in camera
ci siamo rivisti alla reception e con la cartina in mano siamo partiti
all’esplorazione della città, a piedi e ci siamo fermati subito in un delizioso
localino, il Gllm-Guillaume.
Abbiamo preso posto in un
tavolo nell’angolo più sperduto del locale e abbiamo ordinato i macarons più
buoni che io abbia mai mangiato e come si sa, a tavola si diventa loquaci, così
l’algida e riservata Ula ha manifestato la sua anima umana.
Non siamo mai entrati nei
particolari delle nostre vite, anzi siamo stati ben attenti a restarci fuori,
lei ad un tratto era diventata un’altra persona, loquace, allegra e divertente,
sembravamo due vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo.
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Abbiamo mangiato poco e
chiacchierato molto, mi ha spiegato il lavoro che dovevamo fare, insomma alla fine
è stata una bella serata e la fotografa mi era pure diventata simpatica.
Ula ha pagato e abbiamo
fatto ritorno in albergo, nel patto di lavoro che avevamo concordato per questi
cinque/sei giorni, le mie spese erano a carico suo e tornati a San Sebastian mi avrebbe dato duemila euro.
Durante
il tragitto la conversazione continuò simpatica e leggera, mi è sembrato che ci
conoscessimo da sempre e una volta arrivati in hotel al piano dove c’erano le
stanze, ci siamo augurati cordialmente la buona notte e ci siamo dati
appuntamento per l’indomani.
La mattina seguente dopo
esserci rigenerati con una abbondante colazione, ci siamo avviati alla
Cattedrale di Bordeaux che era la meta del nostro primo servizio fotografico,
passando fra le ampie vie principali della città, durante il nostro passaggio
Ula ha fotografato di tutto.
Arrivati alla cattedrale
l’abbiamo fotografata di dentro e di fuori, lei sprizzava un’energia inconsueta
per una donna di quasi settant’anni, mi dirigeva nelle mie operazioni di supporto
con competenza ed autorevolezza, senza lasciarsi sfuggire un particolare, alla
fine quello che all’inizio mi sembrava un antipatico modo per guadagnare dei
soldi era diventato un piacere.
Stavo bene con lei, una
donna forte, decisa, esperta e di classe, ma non me ne stavo innamorando, quel
sentimento è tutto per Fiorella e per nessun’altro.
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