mercoledì 16 novembre 2022

Il Cosenza interrompe la striscia positiva del Palermo.

 

Il Cosenza batte per 3 a 2 il Palermo, al termine di una partita ricca di emozioni, che ha tenuto con il fiato sospeso gli spettatori, protagonista nel bene e nel male Brunori per il Palermo e per il Cosenza l’ex Marson, che al 90esimo ha parato un calcio di rigore a Brunori, già autore di una doppietta, blindando di fatto il successo dei rossoblù.

Primo tempo bello e vibrante, con un Cosenza che riequilibra la gara dopo il vantaggio del Palermo ottenuto con Brunoni su assist di Di Mariano, la ripresa è ancora più bella, con una girandola di emozioni una dietro l’altra, vantaggio su rigore per il Cosenza, due minuti dopo Brunoni pareggia e dopo l’ora di gioco i rossoblù tornano nuovamente in vantaggio, ma sul 3 a 2, le emozioni non sono ancora finite, al 90esimo calcio di rigore per il Palermo, Marson però si supera e con un grandissimo intervento riesce a deviare il tiro di Brunori.

Il Palermo interrompe la striscia positiva di 4 risultati utili di fila, un Palermo distratto e sprecone, che butta via, sia il vantaggio iniziale, che il rigore al 90esimo, vivo in fase offensiva, ma distratto in difesa, tanti i rimpianti, specialmente dopo il rigore parato da Marson e il rammarico di non aver gestito bene i momenti cruciali della gara, dopo il vantaggio, quando hanno raggiunto il 2 a 2 e al rigore finale.

Una gara ricca di gol e colpi di scena, in una gara che alla fine è un passo indietro per i rosa, che hanno una squadra con un tasso tecnico superiore, questo doveva dare l'inerzia della gara a suo favore, invece i rosa sprecano tanto e gli episodi alla fine lo hanno tradito, una sconfitta che brucia tanto e che mette in evidenza i limiti strutturali del Palermo, servono nuovi innesti per la difesa, da reperire sul mercato, ma anche il recupero di quei giocatori con un tasso tecnico superiore alla norma per la categoria, Stulac e Saric in testa.


I tre gol subiti a Crespagnaga, fanno riemergere l’emergenza a centrocampo.

Con questa vittoria, l’Altivolese consolida il nono posto, tornando ad esultare davanti ai propri tifosi, dopo la seconda vittoria in sette giorni, Crisà sceglie un 4-4-2 a rombo, per permettere all’abulico Soligo, di giocare nella sua posizione migliore, quella che gli ha permesso di ben figurare nella Juniores, assente Bendo, arretra sulla linea mediana Bizzotto a desta e Oszi a sinistra, in mezzo al campo Pozzati, mentre Soligo trequartista agisce quasi da falso nove.

L’Altivolese attacca fin da subito e come spesso accade il Riese subisce, senza riuscire a prendere le misure agli avversari, che si fanno sempre più pericolosi e intraprendenti, ma sprecano tanto davanti alla porta difesa da Cuccarolo.

I granata prendono subito le misure agli avversari e cominciano a creare azioni su azioni, anche se Cuccarolo non è costretto a grandi interventi, ma l’Altivolese cresce ulteriormente e trova un gol meritato al 35esimo, palla persa in uscita dal capitano Coletti e solita azione di sfondamento degli avversari, che infilano in contropiede la sguarnita difesa ospite, realizzano il vantaggio a tu per tu con il portiere.

Il primo tempo finisce sull'1 a 0, con il Riese che ha subito per tutti i 45 minuti l’avversario, senza mai avere tirato un tiro in porta, nel secondo tempo c’è giusto il tempo di far girare palla per qualche minuto, Pozzati perde una sanguinosa palla al limite dell’area (pessima prova la sua) e l’Altivolese ne approfitta per presentarsi davanti a Cuccarolo che respinge, sulla respinta i giocatori del Riese restano fermi a guardare e i granata (3) liberi davanti la porta ribadiscono in rete.

Il Riese anche nella ripresa, è entrato in campo supponente e svogliato, ha continuato a perdere tutti i duelli e ad arrivare sempre secondo sulle seconde palle, si è intestardito in improbabili dribbling e non ha mai corso, nemmeno per inseguire l’avversario, scontati a quel punto i cambi, dopo che era già entrato Danieli per Graziotto, ancora una volta inesistente e Miron per Bizzotto.

Dentro Cusinato, che prende il posto di Oszi e cambio di modulo, con il 4-4-2 in linea e poi dentro Bordin che da mezzala non ha fatto bene e fuori Basso, la musica non cambia, ma affiorano ancora di più le debolezze di un centrocampo, che non protegge e che non costruisce, dove i big, Soligo (un fantasma per tutta la partita) e Pozzati (indisponente per tutta la partita, tanto da essere cacciato fuori dal suo allenatore prima dello scadere) sono protagonisti in negativo.

I cambi se non altro portano un po' di vitalità, la partita si fa più equilibrata, ma il Riese commette troppi errori, di posizione e tecnici, però al 20esimo del secondo tempo arriva il gol di Soligo su punizione che riapre la partita e comincia ad arrivare pure qualche angolo, la palla del pareggio capita sui piedi di Miron, che impegna il portiere locale ad una grandissima parata, l’unica di tutta la sua partita.

A 7/8 minuti dal termine, l’episodio della cacciata dal campo di Pozzati, che giustificava la sua prestazione con un dolore al ginocchio e qualche minuto dopo una bella parata di Cuccarolo, tiene in partita il Riese, che capitola subito dopo, fissando il risultato sul 3 a 1 per l’Altivolese e domenica a Riese è di scena il derby con il Loria.

Dopo la “cacciata” di Pozzati, non potevamo non chiedere lumi sulla questione a mister Crisà: “Niente di particolare, credo che Soligo e Pozzati si siano montati un po' la testa con la convocazione nella Juniores, Pozzati è un bravo ragazzo, ma quando è in campo è indisponente, contesta tutti i suggerimenti e quello che è più brutto e che trovi sempre una scusa banale, per giustificare i suoi errori e questo mi manda in bestia”.

Penso sia stata la più brutta partita della stagione, come mai? E dov’è finito il Riese delle prime giornate: “Concordo in pieno, veda, noi abbiamo dei limiti strutturali, che sono noti a tutti, ma con l’applicazione e il lavoro, riusciamo a sopperire alle lacune da colmare, non che i ragazzi non stiamo lavorando più, ma stiamo lavorando male, manca la concorrenza all’interno della squadra ed è scemata la volontà di andare oltre i propri limiti”.

Si aspetta qualcosa in sede di calciomercato? “No! mi servirebbe ma non è una cosa facile, gli equilibri collettivi e la condizione dei singoli è ancora da ottimizzare, giocatori volendo, questa sconfitta ha fatto riemergere alcune criticità significative a centrocampo, scompensi palesi per esiguità dei centrocampisti e anche per i molti difetti da correggere, al momento la squadra è ancora alla ricerca di identità, stabilità e continuità”.

A prestazioni solide e confortanti, fanno da contraltare prove opache a stretto giro di posta, i due risultati utili consecutivi vi avevano forse illuso, ma queste altre tre sberle subite hanno nuovamente messo in risalto la vulnerabilità in fase difensiva, questo è il quarto match della stagione chiuso con tre gol al passivo, in precedenza Pederobba, Fossalunga, Caerano e possiamo anche metterci il Montello (5 a 0), una fragilità evidente, che sottolinea i molti errori individuali e di reparto, che coinvolgono i movimenti e la compartecipazione di tutta la squadra, lei dovrà svolgere un lavoro accurato e profondo, per correggere determinati errori, tecnici, tattici e di atteggiamento, a causa delle troppe reti subite:

“Mi ha fatto una domanda articolata e complessa, a cui rispondo con una semplice, c’è da lavorare, non posso dire altro”.

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