lunedì 28 novembre 2022

Comunque sia, il Venezia ha meritato i tre punti.

Palermo inguardabile fino al 75esimo, quando Corini per la disperazione manda in campo il centrocampo “titolare”, toglie i flangi flutti davanti alla difesa (Broh e Gomes), che non erano riusciti ad arginare le giocate del Venezia e non erano riusciti nemmeno a costruire qualcosa per le punte, mette dentro i pensatori Stulac e Damiani, che cambiano gli ultimi 15 minuti.

A quel punto complice un po' di stanchezza dei lagunari, cambia l’inerzia e il Palermo se pur sprecone, si presenta 3 o 4 volte pericolosamente nell’area del Venezia, con Joronen che era stato inattivo fin a quel momento e dovuto guadagnarsi lo stipendio, prima para il rigore di Brunori, che sbaglia poi pure la ribattuta ravvicinata e poi effettua una prodezza in tuffo su tiro di Di Mariano.

Il Palermo può recriminare sulla sfortuna, perché la partita è stata decisa dal Var, ma ciò non toglie che ha perso contro l'ultima in classifica e che per 75 minuti è stato inesistente, in una partita che i rosa non avrebbero comunque meritato di vincere, resta il fatto che non ho mai visto un allenatore perdere così tante partite e cercare sempre giustificazioni improbabili, con promesse di fare meglio la prossima volta e mai mantenute.

Il Palermo ha perso in casa anche contro il fanalino di coda Venezia, in 14 partite io non ne ho vista una giocata bene, la differenza tra una partita e l’altra è stata solo un po' di cattiveria agonistica in più e li magari c’è scappato il risultato positivo in contropiede, ma personalmente io non ho ancora capito come gioca il Palermo e non intendo il modulo.

Per “gioca il Palermo”, intendo: facciamo il tiki taka di Guardiola? facciamo il possesso palla della Spagna? giochiamo uomo contro uomo sul recupero immediato della palla come Gasperini? adottiamo il gioco alternato corto lungo di Sarri? giochiamo palla lunga e pedalare oppure a palla fai tu alla Corini?

Brunori è al suo secondo rigore sbagliato consecutivo e ora sbaglia pure la ribattuta, questo significa che il giocatore, così come il resto della squadra non è in fiducia, quando il Napoli di Ancelotti non era in fiducia, hanno cacciato via uno tra gli allenatori più bravi al mondo, per ridare fiducia all’ambiente, noi abbiamo sbagliato (visto cosa sta facendo D’Angelo con il Pisa) e sarebbe pazzesco continuare a sbagliare.

Sul gol annullato, devo dire che all'apparenza sembra regolare e così come il rigore revocato, i motivi per cui sono stati annullati da arbitro e VAR sono molto discutibili, però anche se avessimo vinto questa partita, cosa sarebbe cambiato? Il Palermo non ci entusiasma dalla finale play off di serie C, sarà stata pure serie C, ma la squadra di Baldini ci ha entusiasmato dalla prima all’ultima partita, anche quando abbiamo perso e comunque, adesso abbiamo la squadra per entusiasmarci, basta metterla nelle condizioni di farlo.

Ora è inutile che Corini dice: "Faccio fatica a capire perché ci è stato tolto il rigore, non capisco come sia stato valutato dal Var. Noi poi non facciamo gol su rigore, ma fatico a capire anche quale sia il fuorigioco di Soleri", anche noi facciamo fatica a capire come mai il Palermo gioca così male e dopo 14 partite, perché non ci spiega e non si spiega come allena questa squadra, piuttosto che prendersi il pensiero del VAR e sempre Corini: "La partita era aperta, facciamo fatica a comprendere la sconfitta, il punto lo meritavamo”.

È vero che ognuno guarda la partita in maniera diversa, sicuramente sì che all’80entesino la partita era aperta, però che non si riesce a capire che Pigliacelli ha fatto gli straordinari, non lo capisco veramente, Pigliacelli ha il suo da fare, prima respingendo il destro di Andersen, poi su Crnigoj e ancora su Johnsen nel primo tempo, nella ripresa Pohjanpalo calcia sul primo palo e trova la risposta di Pigliacelli e poi il Venezia passa meritatamente in vantaggio con Pohjampalo, che batte Pigliacelli da due passi, tutto questo con il Palermo che ha osservato giocare i lagunari, senza mai impensierirli.

Come si può pensare di “fare fatica a comprendere la sconfitta” o meglio, come si può pensare di avere meritato un punto, come se con il punto, avremmo risolto tutti i problemi che ci assillano, chiudo con i lati positivi visti da Corini nella sconfitta: "Abbiamo creato spesso le premesse per essere pericolosi”, due volte e poi continua: “Nel secondo tempo abbiamo giocato e spinto”, 15 minuti del secondo tempo non sono il secondo tempo e ancora:  “consapevoli del fatto che il valore complessivo del Venezia è importante”, dimenticando che comunque con il Venezia ci hanno vinto tutti, domenica prossima c’è lo scontro diretto contro il Benevento e speriamo di rifarci, anche se non so con quale gioco.

 

Il Riese limita i danni a san Gaetano.

Domenica 27 novembre 2022, va in scena l’ultima partita del girone di andata, prima della lunga sosta invernale (48 giorni), il Riese è impegnato sul difficilissimo campo del san Gaetano, una squadra che ha segnato 58 reti in 9 partite e viaggia ad una media di 6 reti a partita, come sempre il Riese si presenta in condizioni rimareggiate e stavolta orfano anche del loro allenatore, colpito in mattinata da un attacco influenzale.

Oltre alle solite assenze (Oszi, Colantuono, Cusinato e Durante), deve registrare l’assenza di Danieli e all’ultimo momento anche di Bendo, alle prese con la sciatica, non ce la fa nemmeno il nuovo Sulejmani, ancora accorto di preparazione, Pozzati torna a fare il centrale di difesa e Basso arretra nell’insolita posizione di mediano davanti alla difesa, confermato Bordin esterno di centrocampo, del 4-4-2 preparato dal mister, per contenere meglio possibile gli avversari.

Sicuramente perdere 4 a 0 non fa piacere a nessuno, specialmente davanti alla solita bella prestazione, che i canarini fanno nelle partite importati, eccezionale prova di Cuccarolo, che con Bizzotto e Coletti sono stati i migliori in campo, ancora una volta deludente Soligo, il peggiore in campo, tanto che è stato sostituito alla fine del primo tempo.

Adesso si da il via alla pausa invernale, la squadra si allenerà comunque, anche se molti dei giocatori, troveranno molte scuse per non allenarsi e pensare a divertirsi, abbiamo contatto il mister Crisà per alcune dichiarazioni post partita, che ha risposto così alle domande: come mai non riuscite a fare queste prestazioni anche con le altre squadre meno forti:

“È tutta una questione di testa, sto vedendo che non è facile fargli capire, che bisogna tenere lo stesso impegno e la stessa applicazione per tutto il campionato, quando giocano con squadre meno forti, non trovano le stesse motivazioni, oggi non tutti hanno fatto una buona partita, a testimonianza dei nostri limiti tecnici e strutturali”.

Ma ciò nonostante poteva anche finire 4 a 2, se non 4 a 3, se vi avessero dato il rigore e se avreste fatto delle scelte migliori negli ultimi 20 metri:

“E’ una cosa che ci portiamo dietro già dalle prime giornate, avremmo dovuto segnare almeno il doppio dei gol che abbiamo fatto, comunque l’importante è che nel bene o nel male, riusciamo a essere in grado di creare azioni quando entriamo in possesso della palla, penso che nel secondo tempo la squadra dal punto di vista dell’intensità, delle giocate e dell’aspetto emotivo, abbiano fatto una buona partita”. 

lunedì 21 novembre 2022

Dopo la sconfitta di Cosenza, il Palermo potrebbe cambiare qualcosa a centrocampo.

I rosanero hanno perso lo scontro diretto contro il Cosenza e adesso si trovano nuovamente tallonati dalle squadre in lotta per non retrocedere, con la zona playout distante nuovamente solo un punto, i continui svarioni difensivi, pongono l'accento sulla retroguardia del Palermo, dove con tutto il dovuto rispetto, non può essere titolare inamovibile Marconi, perché Bettella a oggi è considerato il suo rincalzo.

Ma non solo la retroguardia è sotto processo, perché questa se pur con dei limiti, non è adeguatamente protetta dal centrocampo, quando il Palermo si espone per attaccare, emergono tutti i limiti strutturali del reparto difensivo e di centrocampo, dove in maniera incredibile si sono sovvertite le gerarchie, non vedono più campo o lo vedono con il contagocce Stulac e Saric. 

Come abbiamo visto a Cosenza, il problema della tenuta del centrocampo, non dipendeva dalla presenza di Stulac e Saric, che comunque davano un’impronta più propositiva e fantasiosa ai rosanero, credo che nel Palermo non sia questione di uomini, nel senso che Segre, Stulac e Saric non si possono discutere, ma di impostazione della squadra e non intendo nemmeno il modulo.

Onestamente non vedo interscambiabilità dei ruoli, copertura totale degli spazi, pressing alto organizzato, sistematico attacco della profondità, sovrapposizioni e diagonali continue, diciamo che il Palermo pecca negli uomini (Lancini, Accardi, Crivello, Marconi, Doda, Floriano e Peretti) e nell’organizzazione del gioco, al netto dei margini di miglioramento, individuali e collettivi, serve con urgenza ricorrere a gennaio, a qualche nuovo innesto, che elevi la qualità dei reparti e che costituiscano alternative valide.

Io resto sempre dall’idea che possiamo prendere chi vogliamo, ma sarebbe opportuno prima cambiare il tecnico, ma non così tanto per cambiare, ma cambiarlo con un profilo di grande spessore, del tipo Di Francesco o Semplici, su cui programmare e poi continuare a lavorare insieme anche una volta raggiunta la serie A, non è per smentire l’algoritmo, ma io Corini in serie A non ce lo vedo.

Il calciomercato invernale potrebbe essere, il modo per risolvere le lacune di questa squadra, Rinaudo e Zavagno innanzitutto dovranno sfoltire l’organico, da quei giocatori non idonei ad un campionato di serie B o A/2 che dir si voglia, tutti quei giocatori in sovrannumero e che hanno il contratto in scadenza a giugno.

I nomi degli indiziati a lasciare il Palermo, entro l’inizio della prossima stagione sono: Accardi e Doda, perché il Palermo a desta con Mateju e Buttaro è praticamente a posto, poi tocca a Crivello per lo stesso motivo, con Devetak e Sala anche a sinistra va bene così, tra i difensori centrali a partire entro giugno ci sono: Lancini, Peretti e Marconi.

A centrocampo, mi vanno bene gli attuali 6 giocatori, ma con un impiego diverso, Stulac, Saric e Segre sarebbero i titolari, con Damiani, Gomes e Broh le riserve, in attacco è il caso di uscire fuori da alcuni equivoci, Floriano è sicuramente partente, sulla destra serve un sostituto di Elia, con Valente che resterebbe a fare il sostituto di Di Mariano, ma l’equivoco maggiore è dato al centro dell’attacco, con Brunori titolare, la sua riserva deve essere uno tra Vido e Soleri, personalmente sono a favore di Soleri, per età, per dinamicità e per un fattore realizzativo.

Finisce 1 a 1 il derby tra Riese e Loria

Riese-Loria finisce 1 a 1, al termine dei 90 minuti di gioco, con il Riese in vantaggio per 1 a 0, l’arbitro che aveva fatto giocare il primo tempo solo 40 minuti, ha assegnato un calcio di rigore al Loria, per una palla che è finita sul braccio di Pozzati, che stava correndo verso il fondo, l’arbitro ha considerato il braccio staccato dal corpo, non considerandolo congruo alla corsa del giocatore e il Loria pareggia dagli undici metri, una partita che non è stata emozionante.

Inizia meglio il Riese, tant’è che si porta in vantaggio al 20esimo, poi come è successo a Caerano, non riesce a mantenere il risultato e pareggia, anche se questa volta c’è da dire che i canarini avevano tenuto bene la partita e solo un episodio li ha condannati al pareggio, risultato giusto se vogliamo, ma il Riese oltre al rigore al 90esimo, deve recriminare le 4 o 5 occasioni importati che avuto nell’area dei rossoblù e come sempre mancati per un pelo, la parte finale della gara poi, come tutti i derby è stato un po’ esplosiva, ma niente di clamoroso.

Secondo tempo ricco di occasioni per il Riese come dicevamo, Coletti aveva portato in vantaggio i gialloblu e poi sono stati raggiunti su calcio di rigore, dopo 6 minuti di recupero, l’arbitro fischia la fine della partita senza vincitori, ma con tanta delusione per i ragazzi e il tecnico Crisà, che a fine partita ha dichiarato:

"Abbiamo fatto meglio nel secondo tempo, più che altro per tutte le occasioni avute e non sfruttate, nel primo tempo avevamo avuto pure qualche palla gol oltre a quella del vantaggio, ma meno nette di quelle del secondo tempo, dovevamo segnare non c’è niente da fare, abbiamo sofferto il giusto e abbiamo fatto meno errori tecnici.

Nel secondo ci è mancato solo il gol per chiudere la partita, è un peccato aver pareggiato al 90esimo, non è andata benissimo, ma è andato molto meglio dell’ultima patita contro l’Altivolese, la squadra non si è allungata, grazie alla buona partita di Soligo, siamo stati sfortunati e un po’ imprecisi".

  

mercoledì 16 novembre 2022

Il Cosenza interrompe la striscia positiva del Palermo.

 

Il Cosenza batte per 3 a 2 il Palermo, al termine di una partita ricca di emozioni, che ha tenuto con il fiato sospeso gli spettatori, protagonista nel bene e nel male Brunori per il Palermo e per il Cosenza l’ex Marson, che al 90esimo ha parato un calcio di rigore a Brunori, già autore di una doppietta, blindando di fatto il successo dei rossoblù.

Primo tempo bello e vibrante, con un Cosenza che riequilibra la gara dopo il vantaggio del Palermo ottenuto con Brunoni su assist di Di Mariano, la ripresa è ancora più bella, con una girandola di emozioni una dietro l’altra, vantaggio su rigore per il Cosenza, due minuti dopo Brunoni pareggia e dopo l’ora di gioco i rossoblù tornano nuovamente in vantaggio, ma sul 3 a 2, le emozioni non sono ancora finite, al 90esimo calcio di rigore per il Palermo, Marson però si supera e con un grandissimo intervento riesce a deviare il tiro di Brunori.

Il Palermo interrompe la striscia positiva di 4 risultati utili di fila, un Palermo distratto e sprecone, che butta via, sia il vantaggio iniziale, che il rigore al 90esimo, vivo in fase offensiva, ma distratto in difesa, tanti i rimpianti, specialmente dopo il rigore parato da Marson e il rammarico di non aver gestito bene i momenti cruciali della gara, dopo il vantaggio, quando hanno raggiunto il 2 a 2 e al rigore finale.

Una gara ricca di gol e colpi di scena, in una gara che alla fine è un passo indietro per i rosa, che hanno una squadra con un tasso tecnico superiore, questo doveva dare l'inerzia della gara a suo favore, invece i rosa sprecano tanto e gli episodi alla fine lo hanno tradito, una sconfitta che brucia tanto e che mette in evidenza i limiti strutturali del Palermo, servono nuovi innesti per la difesa, da reperire sul mercato, ma anche il recupero di quei giocatori con un tasso tecnico superiore alla norma per la categoria, Stulac e Saric in testa.


I tre gol subiti a Crespagnaga, fanno riemergere l’emergenza a centrocampo.

Con questa vittoria, l’Altivolese consolida il nono posto, tornando ad esultare davanti ai propri tifosi, dopo la seconda vittoria in sette giorni, Crisà sceglie un 4-4-2 a rombo, per permettere all’abulico Soligo, di giocare nella sua posizione migliore, quella che gli ha permesso di ben figurare nella Juniores, assente Bendo, arretra sulla linea mediana Bizzotto a desta e Oszi a sinistra, in mezzo al campo Pozzati, mentre Soligo trequartista agisce quasi da falso nove.

L’Altivolese attacca fin da subito e come spesso accade il Riese subisce, senza riuscire a prendere le misure agli avversari, che si fanno sempre più pericolosi e intraprendenti, ma sprecano tanto davanti alla porta difesa da Cuccarolo.

I granata prendono subito le misure agli avversari e cominciano a creare azioni su azioni, anche se Cuccarolo non è costretto a grandi interventi, ma l’Altivolese cresce ulteriormente e trova un gol meritato al 35esimo, palla persa in uscita dal capitano Coletti e solita azione di sfondamento degli avversari, che infilano in contropiede la sguarnita difesa ospite, realizzano il vantaggio a tu per tu con il portiere.

Il primo tempo finisce sull'1 a 0, con il Riese che ha subito per tutti i 45 minuti l’avversario, senza mai avere tirato un tiro in porta, nel secondo tempo c’è giusto il tempo di far girare palla per qualche minuto, Pozzati perde una sanguinosa palla al limite dell’area (pessima prova la sua) e l’Altivolese ne approfitta per presentarsi davanti a Cuccarolo che respinge, sulla respinta i giocatori del Riese restano fermi a guardare e i granata (3) liberi davanti la porta ribadiscono in rete.

Il Riese anche nella ripresa, è entrato in campo supponente e svogliato, ha continuato a perdere tutti i duelli e ad arrivare sempre secondo sulle seconde palle, si è intestardito in improbabili dribbling e non ha mai corso, nemmeno per inseguire l’avversario, scontati a quel punto i cambi, dopo che era già entrato Danieli per Graziotto, ancora una volta inesistente e Miron per Bizzotto.

Dentro Cusinato, che prende il posto di Oszi e cambio di modulo, con il 4-4-2 in linea e poi dentro Bordin che da mezzala non ha fatto bene e fuori Basso, la musica non cambia, ma affiorano ancora di più le debolezze di un centrocampo, che non protegge e che non costruisce, dove i big, Soligo (un fantasma per tutta la partita) e Pozzati (indisponente per tutta la partita, tanto da essere cacciato fuori dal suo allenatore prima dello scadere) sono protagonisti in negativo.

I cambi se non altro portano un po' di vitalità, la partita si fa più equilibrata, ma il Riese commette troppi errori, di posizione e tecnici, però al 20esimo del secondo tempo arriva il gol di Soligo su punizione che riapre la partita e comincia ad arrivare pure qualche angolo, la palla del pareggio capita sui piedi di Miron, che impegna il portiere locale ad una grandissima parata, l’unica di tutta la sua partita.

A 7/8 minuti dal termine, l’episodio della cacciata dal campo di Pozzati, che giustificava la sua prestazione con un dolore al ginocchio e qualche minuto dopo una bella parata di Cuccarolo, tiene in partita il Riese, che capitola subito dopo, fissando il risultato sul 3 a 1 per l’Altivolese e domenica a Riese è di scena il derby con il Loria.

Dopo la “cacciata” di Pozzati, non potevamo non chiedere lumi sulla questione a mister Crisà: “Niente di particolare, credo che Soligo e Pozzati si siano montati un po' la testa con la convocazione nella Juniores, Pozzati è un bravo ragazzo, ma quando è in campo è indisponente, contesta tutti i suggerimenti e quello che è più brutto e che trovi sempre una scusa banale, per giustificare i suoi errori e questo mi manda in bestia”.

Penso sia stata la più brutta partita della stagione, come mai? E dov’è finito il Riese delle prime giornate: “Concordo in pieno, veda, noi abbiamo dei limiti strutturali, che sono noti a tutti, ma con l’applicazione e il lavoro, riusciamo a sopperire alle lacune da colmare, non che i ragazzi non stiamo lavorando più, ma stiamo lavorando male, manca la concorrenza all’interno della squadra ed è scemata la volontà di andare oltre i propri limiti”.

Si aspetta qualcosa in sede di calciomercato? “No! mi servirebbe ma non è una cosa facile, gli equilibri collettivi e la condizione dei singoli è ancora da ottimizzare, giocatori volendo, questa sconfitta ha fatto riemergere alcune criticità significative a centrocampo, scompensi palesi per esiguità dei centrocampisti e anche per i molti difetti da correggere, al momento la squadra è ancora alla ricerca di identità, stabilità e continuità”.

A prestazioni solide e confortanti, fanno da contraltare prove opache a stretto giro di posta, i due risultati utili consecutivi vi avevano forse illuso, ma queste altre tre sberle subite hanno nuovamente messo in risalto la vulnerabilità in fase difensiva, questo è il quarto match della stagione chiuso con tre gol al passivo, in precedenza Pederobba, Fossalunga, Caerano e possiamo anche metterci il Montello (5 a 0), una fragilità evidente, che sottolinea i molti errori individuali e di reparto, che coinvolgono i movimenti e la compartecipazione di tutta la squadra, lei dovrà svolgere un lavoro accurato e profondo, per correggere determinati errori, tecnici, tattici e di atteggiamento, a causa delle troppe reti subite:

“Mi ha fatto una domanda articolata e complessa, a cui rispondo con una semplice, c’è da lavorare, non posso dire altro”.

lunedì 14 novembre 2022

Il Palermo risale fino a metà classifica.

Pisa e Palermo in pieno rilancio, vittoria per 3 a 1 dei toscani sul Cosenza, mentre il Palermo supera di misura il Parma e si porta a metà classifica, a quattro punti dalla zona playout e a quattro punti dalla zona play-off, grazie a una zuccata di Marconi sotto al diluvio della “favorita”, con il Parma arriva la seconda vittoria consecutiva per i rosa, che dopo i 3 punti di Modena, ne conquistano altri 3 al Barbera contro i crociati, tre punti fondamentali per il Palermo e la panchina di Corini, al termine di una partita intensa e combattuta sotto una pioggia battente.

Palermo con 15 punti in classifica, ma quella con il Parma non è stata una bella partita, ma la vittoria è stata sofferta, ottenuta con il cuore e con grande sacrificio, il Palermo dà continuità alla vittoria con i canarini, Corini conferma lo stesso undici di Modena, ancora Gomes in campo dal primo minuto e la sua solidità difensiva, è tra i segreti della rinascita, facendo registrare una decisa inversione di tendenza rispetto alle precedenti settimane.

La retroguardia ha beneficiato di una maggiore compattezza del centrocampo, più dedita alla schermatura, all’interdizione e al pressing, grazie a giocatori come Broh e Gomes, che però tolgono fantasia e propositività in avanti, il Palermo ha cominciato bene la partita e va al riposo dopo una prima frazione di gara equilibrata e gradevole, a inizio ripresa la pioggia è aumentata di intensità e ha condizionato la velocità di costruzione della manovra di entrambe le squadre, il Parma ha aumentato il proprio ritmo, ma all’ora di gioco è arrivato il vantaggio del Palermo con Marconi.

Il Palermo sta pensando di sostituire Elia e per farlo dovrebbe effettuare qualche cessione, i papabili sono: Lancini, in scadenza a giugno, Damiani e Soleri che hanno trovato poco spazio in stagione, quindi a gennaio il Palermo potrebbe cercare il sostituto di Elia, che dovrà restare fermo da 4 a 6 mesi per l’infortunio al ginocchio e a quanto pare le possibilità dovrebbero essere due: puntare su un under o cedere uno o più elementi inseriti nella lista over, per puntare su un profilo più esperto.

Il Palermo a gennaio tornerà sicuramente sul mercato e quasi sicuramente cercherà un esterno da affiancare a Valente, un’alternativa valida anche a partita in corso, le idee sono molte ed arrivano tutte dal mercato degli svincolati, che propone nomi low cost interessanti per la categoria, uno potrebbe essere Cerci, giocatore di 35 anni al momento svincolato, l’ultima esperienza è stata all’Arezzo in Lega Pro e in 15 partite non ha mai segnato.

Cerci non mi fa impazzire per niente, mi garba tantissimo invece Ragusa, siciliano doc, ha fatto molta Serie A ma soprattutto tantissima Serie B, con 245 partite, 40 gol e 25 assist, sicuramente è una certezza per la serie B, esterno offensivo di 32 anni è dotato di estro e velocità, un altro potrebbe essere Kingsley Boateng, 28enne esterno d’attacco di piede destro, 6 gare in Serie A e poi la serie B con il Catania, 3 gol e 3 assist in 41 partite, infine Cabezas, esordisce in Italia in Serie A nell’Atalanta, poi va in prestito al Panathinaikos e all’Avellino, tornato in patria gioca altre ottime stagioni, prima del ritorno in Europa con il Kocaelispor, io tra questi scelgo Ragusa tutta la vita.