lunedì 30 settembre 2019

Vita da pensionato (di pomeriggio)


Giovanissimi Under 15 COLCERESA


















        Riposa: Virtus Romano                   

CLASSIFICA



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martedì 17 settembre 2019

Vita da pensionato.

Dal primo di settembre sono tornato alla mia vita da pensionato emigrato al nord per lavoro (degli altri), vivo la mia quotidianità tra, il panificio, l'enoteca e la farmacia, spezzo la monotonia della prescrizione delle pillole, entrando e uscendo la spazzatura, che non è come artistica come da noi.
Qua è tutto preciso, colorato, differenziato, manca il colpo del maestro, qua è tutto uguale, non ci sono i cumuli di spazzatura artigianale, tutti diversi tra loro, ma con una loro precisa identità, la spazzatura di via Libertà non è come quella del Borgo e diversa anche tra di loro.
Domenica c'era una giornata bellissima e mi sono preso un giorno di ferie, ho fatto un corno al diavolo e per un giorno ogni tanto non ho fatto il pensionato, avevo due biglietti per la piscina quasi scaduti e ce ne siamo andati ad Abano, un paesino bellissimo, tutti alberghi, terme, piscine e ristoranti.
Certo la piscina non è il mare, ma ha anche i suoi totucci, per meglio dire i "totescu", che sarebbero i totucci romeni, la piscina ne era piena, sarà l'evoluzione dei tempi, ai miei tempi le cameriere straniere andavano ai giardinetti, magari perché a Palermo non c'era la piscina, mi ricordo che quando un ragazzo già grandicello rompeva le scatole in casa, gli dicevano: vatinni a villa a circari cammarieri.
Forse qui al nord gli diranno: vattene in piscina a cercare cameriere, ma bando alle chiacchere torniamo ai totescu.
In questo posto c'erano tante piscine, piccole, grandi e in un angolo ce ne era una rotonda con idromassaggio, dentro pochi italiani e molti totescu erano tutti sotto i soffioni terapeutici, in ammollo da chi sa quanto per non perdere la priorità acquista, non si muovevano di un millimetro, ma quella astuta di moglie in un modo o nell'altro è riuscita a prendere un posto.
I totescu erano tutte vecchie e grasse e l'intruso si notava subito, lei ha resistito un poco, ma quello li non era il suo posto, comunque è stata una bella giornata, l'acqua era bella calda, era termale al 100 %, l'unica camurria è che per fare pipì dovevi uscire, per lo scorreggio con l'idromassaggio si confondeva, ma per la pipì no.
Sapete che ora ci sono le nuove regole per la sicurezza nei pagamenti, ci sono codici personali, riconoscimento con le impronte, con la retina degli occhi e anche quello facciale, io mi sono scelto questo, prima di uscire ho provato a fare un movimento bancario e mi ha dato transazione non valida, sotto lampeggiava una scritta in rosso che diceva: sei troppo brutto per pagare, ma sapete che faccio domani, mi compro il poster di Raul Bova e vediamo se non mi fanno la transazione. 

lunedì 2 settembre 2019

L'umiltà

Oramai il mare è un ricordo lontano, sempre più sbiadito come le fotografie fatte su carta Kodac, quelle che si facevano negli anni "90", sono tornato alla triste e convulsa realtà, resa ancora più frenetica per le tante cose da fare e che si sono accumulate in questi giorni di assenza, passati tra Isola e Vernazza, tra Campofelice e Portofino.
Se proprio non me ne fossi accorto, che le vacanze erano finite ci ha pensato il mio ginocchio a farmele ricordare e domenica è stata anche la prima dal ritorno in veneto, una mezza messa l'avevamo ascoltata il giovedì partendo da Assisi e siccome le cose da fare erano tante, nella nostra prima domenica veneta la messa l'abbiamo vista in televisione.
Voi sapete che rispetto l'ideologia della chiesa, ma sapete anche il rapporto che ho con Dio, siamo rimasti d'accordo che quel giorno quando ci vedremo, faremo tutto un conto, perché mia suocera mi diceva sempre: "U signuri tu paa", quindi, o sarò io che gli e ne devo dare, oppure sarà lui che dare qualcosa a me. 
Ma lasciamo da parte i conto, il prete domenica nella sua omelia, ha fatto riferimento all'umiltà, diceva che quando uno è invitato, non deve mai farsi largo e piazzarsi davanti a tutti, l'invitato deve essere umile e mettersi sempre all'ultimo posto.
Parole sante, io a scuola mi mettevo sempre all'ultimo posto, perché il professore diceva sempre a mio padre; "Ma quando abbiamo l'onore di avere suo figlio a scuola", oh! questo mi sempre chiaramente un invito e siccome io sono sempre stato molto umile, quando andavo a scuola mi mettevo sempre all'ultimo banco, ora ho capito dall'omelia del prete, che a scuola mi sentivo sempre invitato.