mercoledì 5 giugno 2019

E' arrivata la prova costume.

Dopo le piogge del mese scorso, l'inverno ha ceduto il posto all'estate, perché sarà pure un modo di dire per introdurre la discussione tra persone che non si conoscono o non hanno niente da dire, ma alla fine è vero, si passa da acqua "pisole, pisole", a caldo asfissiante da 32 gradi, a Terrasini si approfitta di uno spicchio di sole, per vedere se il costume dell'anno scorso "tiene" ancora le nostre forme e si constata che l'acqua è ancora fredda.
Qui da noi facciamo invece la prova vacanze, il costume lo andiamo a comprare già più grande, perché dopo una settimana che stai a Palermo è sicuro che non ti viene più, quindi quando esci dal camerino per fartelo guardare dici: come cade?, ma no nel senso come mi sta, ma proprio che se ti cade per terra subito vuol dire che è perfetto, se non ci vuole una taglia più grande.
Io e mia moglie abbiamo fatto invece proprio la prova "lettu straniu", abbiamo cominciato a dormire un po' qua ( a Torino) e un po' la (a Legnago), la vacanza a Torino esclusa la pioggia che non ci ha permesso di farci una passeggiata per le vie del centro, è stata bella, a cominciare dal treno ad alta velocità (mai preso) comodo e confortevole, sembrava di viaggiare in aereo.
La vacanza è stata breve, non siamo riusciti a vedere molto, però in compenso abbiamo mangiato molto, la compagnia era gradevolissima e non sono io a scoprirlo, sinceramente nonostante siamo stati molto in casa, è stato piacevole lo stesso, la domenica abbiamo visto il paesino di Giaveno, a me andare per borghi piace e quindi è stato un anticipo dei borghi che conto di vedere quest'estate, tra poco in realtà.
La seconda prova è stata quella più ardua, il letto di Legnago già lo conoscevamo, così come conoscevamo la buona cucina, la novità è stata la visita del santuario della madonna della corona, primo perché ci sembrava più vicina e invece ci siamo fatti 120 chilometri andata e ritorno e poi perché (anche Spiazzi meritava a 990 metri sul livello del mare), per raggiungere il santuario, vera meta di pellegrinaggio, siamo dovuti scendere per 2 o 3 chilometri a piedi in una scarpata (non è un colpo di scarpa, guardate nel vocabolario) e poi chiaramente risalire sempre a piedi è un vero pellegrinaggio, perché all'andata tutti i santi aiutano e al ritorno che li devi "evocare" (parola più fine di bestemmiare).
Comunque è veramente un bel posto, durante tutta la discesa c'erano le stazioni della crucis, veramente c'erano pure durante la salita, ma non c'è ne siamo accorti per quanto eravamo stanchi, la chiesa sembra quella di Monte Pellegrino, con un lato appoggiato sulla parete rocciosa e un panorama mozzafiato, sembrava di stare in aereo.
L'introduzione alle imminenti vacanze estive non è andata male, ora se tutto va bene domenica siamo a pranzo ad Asolo per l'anniversario di matrimonio, ci scriviamo.

Per chi non conosce cos'è la "buatta", traduco: pisole, pisole = acqua a catinelle e inceve lettu staniu= un letto che non è il tuo. 

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