giovedì 20 luglio 2017

lunedì 17 luglio 2017

Tuoni e fulmini.

Che culo, siamo tornati dalla vacanza a Marina di Ragusa ed è arrivato l’alluvione, dovevo andare a fare il bagno a Terrasini e poi restare a pranzo da Flora, ma credo che mi farò una bella boscaiola a casa mia, quindi visto che non devo correre al mare vi racconto di questi miei venti giorni a Palermo.
Cominciamo come sempre dall’inizio, dal trasferimento in macchina a Napoli per imbarcarci per Palermo, era la prima volta che facevo il viaggio verso giù, perché fin qui ero andato sempre da Palermo a Napoli, prima per portare l’Opel ad Ambra fresca di patente e poi la Fiesta a mia moglie fresca di nomina, il ritorno poi l’avevo fatto sempre in aereo.
Il viaggio è stato buono, non c’era molto caldo e poi con la Qashqai si viaggia come in aereo, io avevo un po’ di preoccupazione per l’ernia lombare, dopo due ore che sto seduto mi fa un male cane, l’ho provato sia quando ho portato la Ford, sia quando me ne sono salito definitivamente e quando sono andato in Croazia, fortunatamente al ritorno da Rovigno, ho visto un motociclista con una fascia lombare, l’ho comprata e ho risolto il problema con 10 euro.
L’altro cruccio, che non è il marito della cruccia ma un pensiero preoccupato, era quello di arrivare tardi all’imbarco non sapendo quello che potevamo incontrare per strada, fortunatamente a posto anche questo e alle sei siamo stati a Napoli pronti per l’imbarco, ci siamo sistemati, ci siamo riposati e rinfrescati sul ponte in attesa di salpare.
Partenza puntuale alle otto da Napoli e per la prima volta lasciando il porto ho visto il golfo, perché quando arrivavo mi svegliavo sempre quando eravamo già dentro il porto, così ho visto che da una parte ci sono tre isolette una dietro all’altra sempre più grandi: Nisida (tipo isola delle femmine), Procida e poi Ischia, che ricordano vagamente le isole Eolie, se non altro per la sequenza: Lipari, Vulcano e Salina, dall’altra parte ma molto più distante Capri.
A poppa si stava che era una meraviglia, quando ad un tratto mi è sembrato che la nave arrancasse, allora dissi a mia moglie che forse la nave aveva preso un tratto jn salita, lei decisamente mi ha detto di no, però tutto ad un tratto sono arrivati come se rotolassero una flotta di cinesi o giapponesi, gente con gli occhi a mandorla comunque e con le macchine fotografiche.
Io resto convinto che la nave fosse in salita e che tutti questi orientali erano rotolati a poppa, mia moglie insiste dicendo di no e io non voglio litigare proprio ad inizio vacanza, comunque erano tutti li a farsi i selfie con bastoni e telefonini, poi arrivati ad un certo punto hanno cominciato a farsi le foto di gruppo e uno di loro rivolgendosi a me che li guardavo mi disse:
Venile venile pule tu, fai fito con noi, io poi mettele foto in settimana enigmistica cinese e dile chi è l’intluso?, io chiaramente non ho accettato, ho resistito al fascino della notorietà internazionale, scherzo a parte siamo scesi in cabina, abbiamo consumato la cena a sacco e siamo andati a letto svegliandoci a Palermo dopo un viaggio bellissimo.
Appena arrivati e sbarcati, colazione con cornetto con ricotta e cappuccino, scarico bagagli, cambio costume, carico spiaggine e ombrellone e via a Terrasini dove mi aspettava Mery per il primo bagno siciliano, si perché il primo bagno in assoluto l’avevo fatto a Rovigno, questa è la prima volta che mi faccio le vacanze a casa mia.
La settimana e poi passata tra lavori per un pluviale rotto, la rottura del tubo dell’aria condizionata a causa del pluviale, lavare e stirare, ripristinare il giardino di pompa, terra e fiori, disinfestazione e trattamento anticogginiggia, avvocato io e avvocato Mary, insomma tutto quello che ti trovi da fare dopo che manchi da quasi un anno.
Finalmente dopo un paio di bagni a Isola, e una piscina a Villagrazia siamo partiti per Marina di Ragusa, cinque giorni di totale e completo relax, una vacanza con “V” maiuscola, abbiamo fatto il bagno in spiagge bellissime e mare pulitissimo, Donnalucata, Playa Grande, Casuzze e Punta Braccetto.
E’ inutile dirvi che tutto era organizzato, pulito e rilassante, niente “muluni e babbaluci” e nemmeno “chi ghiccasssi u sangu ru cuori”, docce ad ogni 30/40 metri, contenitori per la spazzatura, pochi lidi e molta, moltissima spiaggia libera, pochi “vu cumprà” e nessun posteggiatore, ne abusivo e ne autorizzato.
Perché Marina di Ragusa ….. perché ho deciso di visitare poco alla volta questa parte di Sicilia, la più lontana e mai vista, perché andiamo a vedere le cose degli altri e le nostre le snobbiamo, perché sono i luoghi di Montalbano e perché da ragazzo il mio compagno di classe Bruno, ci andava tutte le estati e mi faceva una testa così, tanto che ho voluto vedere e toccare con mano.
Ora, sarà perché ripeto ho già visto tanto, o per via della crisi economica, sarà per l’ISIS, o perché mi sto facendo vecchio, dai racconti di Bruno mi aspettavo di più, per carità un posto bello tipo Mondello ma non così elegante e nemmeno così mal frequentato, la stessa striscia di sabbia per larghezza e lunghezza, stesso lungomare ma senza quelle orribili barriere e gabine che ostruiscono la vista, pulito e piastrellato.
E allora? Non so avrei voluto “percepire altre sensazioni”, certo non sono più i tempi di “signorina la posso accompagnare” o “del culo che non ha visto mai camicia” (erano questi i tempi raccontati da Bruno), ora è tempo che tutti fanno le vacanze, tutti viaggiano oramai, oggi sono le ragazze ad accompagnarti senza neanche chiederlo, diciamo che si è perso un po’ di quella “magia” e questo nell’aria si sente, è tutto scontato, tutto terribilmente normale.
Però due vecchie cose le ho ritrovate, ragazzi che giocavano a tamburelli come ai miei tempi (pensavo non esistessero più e che i tamburelli fossero superati), ho contato ben 14 coppie che giocavano e lo facevano bene, giocavano come Dio comanda e l’altro è che mi sono abbronzato di nuovo il naso come ai tempi delle “clodet”, chi non ha prontezza della cosa basta leggere “Mi racconto”, ho il naso (una pista d’atterraggio per cui ci pago pure l’IMU) rosso e spellato ….  è come un peperone.
Del resto la grandezza delle persone si misura dalla grandezza del naso, Siranò de berjerak, Depardieu, io, u nonnu Turiddu, a noi persone dal grande fiuto, queste cose possono succedere, comunque tornando a Marina di Ragusa è un gran bel posto.

Così come è un bel posto il B&B dove ero alloggiato, era in collina a un kilometro dal lungomare, in un profondo silenzio e con un panorama mozzafiato, stanze fresche ed accoglienti, veranda-solarium e cucina –soggiorno però in comune, solo che non c’era nessuno ed era tutto per noi, così non abbiamo dovuto litigare per niente e con nessuno.